2020-01-18
Pd e sardine insieme per il sistema Bibbiano
Andrea Ronchini/NurPhoto via Getty Images
Mattia Santori vuole invadere il paese e prendersi la piazza in cui Matteo Salvini ha organizzato la chiusura della campagna elettorale in Emilia. I dem ricandidano la fan di Federica Anghinolfi. La sinistra le prova tutte per negare le sue colpe nonostante abbia due esponenti indagati.La tesi secondo cui Bibbiano sarebbe stato soltanto un raffreddore non è più sostenibile: le carte dell'inchiesta hanno ampiamente svelato quale orrendo sistema operasse in provincia di Reggio Emilia. Ora, dunque, stanno provando a far passare un'altra mistificazione. Provano a imporre l'idea che il caso «Angeli e demoni» sia stato semplicemente un affare di male gestione, una schifosa truffa messa in piedi da un gruppo di assistenti sociali infedeli con la complicità di Claudio Foti e dei suoi adepti. Le responsabilità politiche, in questo modo, vengono totalmente cancellate, e il Pd può cavarsela a buon mercato. Anzi, l'unico partito che viene chiamato in causa è la Lega, accusata, dagli amministratori dem locali, di aver creato un clima di odio. E, dalle sardine, di fare sciacallaggio sulla brutta vicenda. I pesciolini hanno fatto sapere di essere intenzionati a occupare piazza Repubblica, a Bibbiano, il prossimo 23 gennaio. È esattamente lo stesso spazio richiesto dalla Lega per il comizio conclusivo della campagna elettorale salviniana, ma le sardine insistono. Mattia Santori, ieri, ha fatto pure lo sbruffone: «Appena abbiamo saputo che Salvini avrebbe chiuso la campagna a Bibbiano, le sardine reggiane hanno prenotato la piazza a Bibbiano», ha detto. «Questi polli hanno annunciato l'evento ma non hanno prenotato la piazza. Noi l'abbiamo prenotata, carta canta. Abbiamo un foglio della questura che attesta la richiesta. Rinunciamo alla piazza se la Lega fa un passo indietro per prima». Poi spara: «Sarebbe bello incontrare il premier Giuseppe Conte». La solita modestia.A rappresentare i pesci balle in loco sono due ragazzi: Giulia Sarcone e Youness Warhou. Quest'ultimo - 25 anni, origini marocchine - si definisce «un italiano senza cittadinanza». Soprattutto, però, dichiara: «Mi sono tesserato per il Pd alle scorse elezioni comunali di Reggio Emilia, ma non sono attivo, volevo impegnarmi perché ho sentito forte il rischio che in città potesse vincere la Lega. Mi sono sempre battuto per le questioni in cui credo e contro le ingiustizie». Proprio bravo, il giovine. Sarà pur vero che non è attivo nel Pd, ma di sicuro, assieme ai suoi amici pesciolini, sta dando una bella mano ai democratici al fine di insabbiare una delle faccende più schifose degli ultimi anni. Le sardine cianciano di «propaganda» sovranista, ma forse non hanno letto le carte di «Angeli e demoni» né gli articoli di giornale che ne riportavano ampi stralci. Se lo avessero fatto, si renderebbero conto che stanno prendendo le difese di un modello basato sulle bugie e sulla distruzione di intere famiglie. Se avessero indagato a fondo senza fermarsi alle fake news, avrebbero scoperto che il loro partito di riferimento in questa storia c'è dentro fino al collo. Fino a oggi si è parlato quasi esclusivamente di Andrea Carletti, sindaco di Bibbiano che rimane indagato e va verso il processo per abuso d'ufficio. Secondo gli investigatori reggiani, egli sosteneva le azioni di Federica Anghinolfi, Claudio Foti e compagni al fine di ottenere vantaggi politici. Carletti, però, non è il solo esponente del Pd a risultare indagato. Nelle carte spunta anche il nome di Paolo Colli, 53 anni, già sindaco di Montecchio nonché presidente dell'Unione Val d'Enza dall'aprile 2015 all'aprile 2018. Cioè, notano i pm, «in concomitanza sia con l'inserimento di Hansel e Gretel all'interno dei servizi sociali sia con l'inaugurazione della Cura». Colli è accusato di abuso d'ufficio e falsità ideologica. Egli, secondo i magistrati, era 《consapevole dell«a totale illiceità del sistema». Inoltre, sapeva che l'incarico di gestire i servizi di psicoterapia era stato assegnato a Foti e soci in «assenza di qualunque forma di procedura a evidenza pubblica». Non è finita. Colli, in qualità di presidente della Val d'Enza, aveva attestato «falsamente» che la creazione del centro La Cura e i relativi servizi di terapia forniti da Hansel e Gretel non avrebbero «comportato alcun impegno finanziario aggiuntivo». Chiaro no? Secondo l'accusa, gli amministratori del Pd avrebbero dato in gestione esclusiva a Hansel e Gretel un centro pubblico senza alcuna gara, e avrebbero assicurato che tutto questo non sarebbe costato nulla di più ai cittadini, anche se poi dalle casse pubbliche è fuoriuscito il denaro utile a foraggiare tutto il sistema degli affidi. Bello vero? Ecco, le sardine stanno difendendo questa roba qui. E ovviamente lo fa, da mesi, anche il Pd. Qualcuno potrebbe dire: non si può accusare un intero partito per alcune mele marce. Beh, sarebbe vero se i democratici avessero preso le distanze dal sistema, ma non l'hanno fatto. Anzi. Tra i candidati del Pd alle regionali c'è Roberta Mori. Consigliere del Pd uscente, è stata riconfermata da Stefano Bonaccini. Questa signora non è indagata né coinvolta negli affidi illeciti. Tuttavia è stata forse il maggiore sponsor politico a livello regionale (e non solo) di Federica Anghinolfi e degli altri esponenti del sistema Bibbiano. Ha partecipato a numerosi convegni con gli assistenti sociali coinvolti, si scambiava cuoricini su Facebook con alcuni di loro, li ha pubblicamente celebrati in varie occasioni, li ha ripetutamente presentati come un modello da seguire, anche nelle commissioni della Regione Emilia Romagna. La Mori ovviamente non si è mai scusata, non ha mai ritrattato, non ha detto mezza parola sugli orrori emersi dall'inchiesta riguardante i suoi amichetti. In compenso, ieri, dopo il falso allarme bomba a Bibbiano, ha parlato del «clima d'odio che si respira da quando è stata resa nota l'inchiesta sul caso affidi». Una bella faccia tosta.Se Bonaccini e il Pd ricandidano la Mori, vuol dire che non hanno riflettuto mezzo secondo sul caso Bibbiano. Di fatto, hanno in lista una persona che ha fatto propaganda per il modello Val d'Enza in lungo e in largo. Ne deduciamo che, ancora adesso, il Pd consideri Bibbiano un modello da seguire. Qualche esponente del partito lo ha pure dichiarato in Parlamento, di recente.Le responsabilità politiche ci sono eccome, in questa storia. Ma il Pd e le sardine, ancora una volta, si battono per insabbiarle. In modo che chi ha protetto e pubblicizzato il modello Bibbiano possa tornare tranquillo a occupare il proprio posticino di potere.