2019-03-14
Il patrocinio del governo?
Ai gay sì, alle famiglie no
Il logo della presidenza del Consiglio è stato concesso a cortei arcobaleno e sagre paesane. Il Congresso mondiale dei pro life però non è considerato degno dal Movimento 5 stelle, che hanno ceduto alle pressioni del mondo Lgbt e della sinistra a Monica Cirinnà.Nel corso degli anni la presidenza del Consiglio dei ministri ha patrocinato qualsiasi sagra di paese. Da quella del mandorlo in fiore di Agrigento, considerato bene immateriale dell'Unesco, a quella degli agrumi di Cannero Riviera, minuscolo Comune del lago Maggiore in cui, fin dal Cinquecento, si coltivano limoni di straordinaria qualità. Le richieste di patrocinio sono talmente numerose che a Palazzo Chigi hanno dovuto predisporre un apposito ufficio che le smisti e che si occupi del cerimoniale, ossia della concessione del marchio (...) ministeriale. Tuttavia, nonostante l'elenco di manifestazioni che abbiano ottenuto la prestigiosa sponsorizzazione sia lungo e non si ricordino particolari esclusioni, c'è un evento a cui da ieri è negata la benedizione governativa ed è il Forum mondiale delle famiglie che si svolgerà a Verona alla fine del mese. L'iniziativa, giunta alla sua tredicesima edizione, difende alcuni valori, il primo dei quali si chiama vita e il secondo ha a che fare con l'identità sessuale e la dignità delle persone. Infatti il Forum è contrario all'utero in affitto, alla propaganda transgender e anche all'aborto.Si può essere favorevoli oppure no alle tesi dei promotori della manifestazione, ma si deve riconoscere che le loro opinioni hanno diritto di cittadinanza, oltre a essere largamente condivise dall'opinione pubblica. E però, nonostante non siano punti di vista offensivi nei confronti di chicchessia, ma semplicemente non in sintonia con la corrente di pensiero in voga tra intellettuali e politici di sinistra, la presidenza del Consiglio avrebbe negato il patrocinio agli organizzatori del Forum. Usiamo il condizionale perché ancora la faccenda non è chiara e, forse, neppure definitiva. Si sa che Palazzo Chigi aveva dato il proprio benestare all'evento, consentendo l'uso dello stemma governativo. Ma appena si è sparsa la voce che il Forum quest'anno si sarebbe tenuto in Italia (dopo essersi svolto negli scorsi anni un po' ovunque, dai Paesi Bassi alla Spagna, dall'Australia agli Stati Uniti per citare i Paesi più importanti e più disinibiti in fatto di morale sessuale) sono cominciate le proteste. In particolare, quelle delle associazioni Lgbt, ossia dei gruppi che fanno propaganda all'utero in affitto, alla trasformazione di sesso e così via. Per settimane le organizzazioni legate al mondo gender hanno contestato la concessione del patrocinio, ottenendo appoggio dalla stampa, da partiti e intellettuali di sinistra. A quanto pare, alla fine, le pressioni hanno fatto breccia nell'universo grillino. Il primo a schierarsi a favore del ritiro della sponsorizzazione (che è sempre gratuita) è stato Vincenzo Spadafora, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle pari opportunità, un politico che in passato si era detto ben disposto nei confronti delle adozioni da parte di coppie omosessuali. Poi è arrivato il parere di Stefano Buffagni, altro sottosegretario a 5 stelle, che pur essendo competente per gli affari regionali ha evidentemente deciso di curarsi anche degli affari della famiglia, dicendosi contrario al patrocinio del Forum veronese.Che cosa abbia di tanto scandaloso e pericoloso un evento internazionale che ha per tema la famiglia, la vita, i figli e l'amore non è ben chiaro. Forse a Palazzo Chigi qualcuno ha paura di schierarsi dalla parte della coppia tradizionale, quella fatta da un uomo e una donna? Buffagni e compagni ritengono che dirsi a favore della famiglia sia qualche cosa da parrucconi conservatori? Evidentemente sì, prova ne sia che martedì sera, rispondendo a una domanda di Giovanni Floris durante la puntata di DiMartedì, Luigi Di Maio ha detto che quelli di Verona sono cattolici sfigati. Essere cattolici e opporsi alla generazione transgender è da sfigati? E allora quale sarebbe l'atteggiamento figo? Quello di patrocinare il gay pride, come fece il governo Prodi anni fa (salvo poi ritirare la sponsorizzazione per le proteste)? Oppure benedire la rassegna di film gay nelle scuole milanesi, come fece il governo Gentiloni due anni fa? Cosa c'è di male a sostenere la famiglia quando si sostengono senza colpo ferire ogni genere di altre manifestazioni che abbiano come perno le unioni omosessuali? Quelle si possono patrocinare, mentre le unioni familiari sono da tenere a distanza?La verità è che, oltre alle benemerite sagre di paese, in Italia si sono patrocinati i Cammini pro accoglienza (degli immigrati, è ovvio: perché tenuti a battesimo dall'associazione partigiani) e i convegni con la partecipazione del fondatore delle Brigate rosse, (ovviamente in memoria di Aldo Moro, per far parlare i terroristi e non le loro vittime). Tutto ha ricevuto una sponsorizzazione istituzionale. Ma la famiglia no, non si può. Patrocinarla è troppo dirompente. Si rischia di mettere in discussione una propaganda culturale e sessuale che ci vorrebbe far digerire ogni cosa. Anche che al posto della famiglia ci siano il genitore uno e il genitore due mentre i figli, al posto di chiamarli per nome, al femminile o al maschile a seconda del loro sesso, li definiremo bambino A, bambino B e bambino C. In attesa che nei primi anni della loro esistenza siano loro a decidere che sesso vogliono avere. Perché è questo che i gruppi Lgbt perseguono: una generazione transex.
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