2021-04-01
Patrimoniale, dl Zan e ius soli: le priorità degli alieni di sinistra finiti in Parlamento
Enrico Letta, Simona Malpezzi e Debora Serracchiani (Ansa)
L'Italia è allo stremo ma Pier Luigi Bersani insiste sulle tasse, Piero Grasso sulla legge anti omofobia ed Enrico Letta sulle cittadinanze facili. L'altra sera ho provato a immaginarmi di essere un marziano a Roma. Non tanto per vedere gli effetti dello sbarco di un'astronave nel parco di Villa Borghese. Ma per capire, con quasi settant'anni di ritardo rispetto al racconto di Ennio Flaiano, quali potrebbero essere le reazioni di un extraterrestre atterrato nell'Italia del 2021. Vi chiedete perché mi sia venuta questa bizzarra idea, cioè di mettermi nei panni di un alieno? La ragione è che martedì ho avuto la sventura di ascoltare Pier Luigi Bersani in tv. L'ex segretario del Pd, che oggi ha traslocato nel micropartito di Roberto Speranza, era ospite, come me, della trasmissione di Bianca Berlinguer. Mio malgrado, sono stato costretto a prendere atto delle misure che secondo l'onorevole sarebbero oggi indispensabili per il Paese. Di provvedimenti da adottare, Bersani ne ha citati due: il primo consisterebbe in una riforma fiscale, e immagino di che riforma si tratti visto che l'uomo è da sempre favorevole a una tassa patrimoniale; il secondo in una legge sulla rappresentanza sindacale. Sì, avete letto bene, l'ex segretario del Pd suggerisce a Mario Draghi - testuale - di buttare la palla in avanti e di occuparsi di come tosare i risparmi e di regolare, immagino per decreto, il ruolo dei sindacati nella contrattazione collettiva.Credo che sia a tutti noto come i problemi più urgenti da affrontare siano invece il piano vaccinale e le misure economiche per rilanciare il Paese. Senza mettere in sicurezza la salute dei cittadini, sarà difficile mettere al riparo le aziende e i posti di lavoro. Dunque, tutto mi sarei aspettato da Bersani, anche che proponesse per il Nobel il ministro della Salute, ossia il suo Roberto Speranza, candidando quello del Lavoro, cioè Andrea Orlando, alla medaglia della John Bates Clark, tranne che proponesse tasse e norme sulla rappresentanza sindacale. Vi pare possibile che in un momento in cui è necessario rassicurare gli italiani, uno si metta a parlare di imposte e di ruoli del sindacato? Lo ammetto: io mi sono sentito come il marziano di Flaiano, ma poi ne ho concluso che l'extraterrestre non ero io, ma Bersani, il quale pur avendo ricoperto ruoli di un certo rilievo, come il ministro dell'Industria, dei Trasporti e dello Sviluppo economico, dimostra di non sapere niente dei guai di questo Paese. A che cosa pensasse quando ha suggerito una legge per regolare i rapporti tra organizzazioni dei lavoratori, lo si è capito quando Bianca Berlinguer ha introdotto un nuovo ospite, ossia un giovane rider, il quale si lamentava perché il contratto di lavoro della categoria di ciclisti delle consegne è stato firmato dall'Ugl e non dalla Cgil. Il problema, secondo lui e secondo Bersani, è la disparità tra le sigle confederali: minoritaria quella dell'Ugl e maggioritaria quella di Maurizio Landini. A questo punto, ho capito l'urgenza di una legge: secondo i compagni, dovrebbe essere impedito accordarsi con le società che consegnano cibo a domicilio, per lasciare spazio alla Cgil. Secondo voi, è questo l'argomento più urgente mentre in ospedale muoiono ogni giorno 500 persone? Ma Bersani non è l'unico alieno atterrato in Parlamento. Al Senato si segnalano altri Ufo, che capeggiati da Piero Grasso, indimenticato presidente di Palazzo Madama, ieri hanno sollecitato la calendarizzazione del decreto Zan contro l'omofobia. In pratica, per l'onorevole di Liberi e uguali bisogna approvare in fretta una norma che punisca gli atteggiamenti discriminatori nei confronti dei gay. Che già esistano la legge Mancino e un codice penale che colpisce le aggressioni nei confronti di chicchessia, non sarebbe sufficiente: nel nostro ordinamento dovrebbe essere introdotto un reato specifico contro chiunque favorisca le discriminazioni di persone omosessuali. Ovviamente, si può essere d'accordo o meno sul provvedimento, ma credo che il cosiddetto decreto Zan non stia in cima alle priorità degli italiani, i quali ritengo siano più preoccupati di sapere quando saranno vaccinati e non dormono la notte, non perché il Paese pullula di omofobi, ma di disoccupati e molti temono di aggiungersi alla lista di chi è in cerca di lavoro. Sì, da partiti che si dicono vicini al popolo, tutto mi sarei aspettato tranne che ignorassero proprio le esigenze del popolo, inseguendo quelle delle élite. Dopo Bersani e Grasso, voglio citare un altro extraterrestre, giunto questa volta non da Marte, ma direttamente da Parigi. Da alcune settimane, è sbarcato nel Pd Enrico Letta, il quale come proposte della sua nuova segreteria ha messo ai primi posti lo ius soli e il voto ai sedicenni, quasi che senza questi provvedimenti il Paese non possa risollevarsi. Immagino l'entusiasmo della classe operaia che un tempo votava a sinistra per la sensibilità dimostrata verso un tema che migliorerà le sue condizioni. E immagino anche la gioia di centinaia di migliaia di adolescenti, ai quali non si promette un futuro di lavoro e benessere economico, ma uno da elettori, per di più del Partito democratico. Tuttavia, vi devo confessare una cosa: se in principio ascoltando Bersani e compagni mi sono sentito un marziano, poi mi sono messo nei panni di un infermiere, chiedendomi se non fosse il caso di chiamare il 118, per un rapido Tso, che, per chi non lo sapesse non c'entra nulla con Et, ma sta per trattamento sanitario obbligatorio.