2025-11-11
Robert Malone: «Il culto dei vaccini vieta di sollevare dubbi»
Robert W.Malone (Getty Images)
L’inventore della tecnologia mRna: «I Cdc Usa hanno soppresso i dati sugli eventi avversi. La buona notizia è che si possono curare: anch’io ho avuto problemi cardiaci dopo Moderna. L’utilitarismo e lo scientismo hanno prodotto un approccio stalinista alla salute».Robert Malone è il papà dei vaccini a mRna. È lui che, neolaureato, conduce nel 1987 uno storico esperimento al Salk Institute in California e poi, l’11 gennaio 1988, appunta sul suo taccino: «Se le cellule potessero creare proteine dall’mRna, potrebbe essere possibile trattare l’Rna come farmaco». «Scusatemi, ero giovane, avevo soltanto 28 anni», ha ironizzato qualche settimana fa a Bruxelles. Ieri il fisico e biochimico, nominato dal ministro della salute Usa, Robert F. Kennedy, presidente della commissione vaccini americana (Acip), ha lasciato Roma, dove si è fermato tre giorni per partecipare a un convegno al Senato sull’esperienza statunitense della pandemia e alla conferenza sulla sanità del XXI secolo, organizzata dai medici Giuseppe Barbaro, Mariano Bizzarri, Alberto Donzelli e Sandro Sanvenero, insieme con l’avvocato Gianfrancesco Vecchio.Cosa sta facendo l’America per i cittadini colpiti da eventi avversi da vaccinazione Covid?«Onestamente, non quanto vorremmo, ma il ministro Kennedy intende modificare la composizione del consiglio che determina i risarcimenti. E anche Jay Battacharya al Nih (National Institute of Health, l’equivalente dell’Iss italiano) sta cercando di curare i danneggiati. Ma negli Usa il sistema prevede che i produttori di vaccini non abbiano alcuna responsabilità perché si trattava di farmaci d’emergenza autorizzati dal governo di allora. C’è stato un gruppo di ricerca presso i National Institutes of Health che stava studiando i trattamenti contro gli eventi avversi più importanti».E poi cosa è successo?«Quel gruppo è stato chiuso. L’attitudine del governo di allora è stata la negazione: i pazienti che hanno manifestato quei sintomi e hanno avuto quei danni da vaccino, per loro non esistono». Eppure perfino le agenzie di farmacovigilanza, benché passiva, hanno dimostrato correlazioni evidenti.«Questa è una delle grandi ingiustizie degli anni pandemici».Negli Stati Uniti, avete dati sufficienti per stimare il reale impatto delle malattie associate alla vaccinazione?«No. Anche perché i Cdc, che avevano il compito di accumulare questi dati, hanno attivamente soppresso le informazioni sugli eventi avversi, ad esempio negando i risultati dei referti autoptici». Perché?«Tutto dipende da questo culto della vaccinazione, secondo il quale tutti i vaccini sono considerati sicuri ed efficaci. Grazie anche alla complicità dei media, chiunque sollevi dubbi non dovrebbe essere autorizzato a parlare perché potrebbe provocare esitazione vaccinale». «È anche vero che se tutti chiedessero i risarcimenti per la vaccinazione anti Covid, gli Stati andrebbero in bancarotta.«Sì, questo è un punto chiave. Se lo Stato si assumesse la responsabilità di ciò che ha fatto, innescherebbe una crisi finanziaria, di legittimità e politica».Anche lei, tra l’altro, è stato danneggiato dal vaccino.«Sì. Dopo la seconda dose del vaccino Moderna ho immediatamente sviluppato sintomi cardiaci gravi. Fortunatamente, ora sono quasi guarito. Il messaggio che voglio mandare è che, se adeguatamente curati e riconosciuti, i danneggiati da vaccino possono guarire».Luc Montagnier aveva dichiarato che i vaccinati Covid sarebbero «caduti come mosche». Cinque anni dopo, si sente a suo agio nel dargli ragione o no?«Montagnier riteneva che questi prodotti vaccinali sarebbero stati più letali di quanto non siano stati in realtà: questa è una buona notizia». Gli hanno dato del pazzo.«Forse anche lei e io siamo stati presi per pazzi per aver osato sollevare dubbi. Lui ha cercato di allertarci. È possibile che stiamo ancora assistendo all’aumento di nuovi tipi di danni. I dati sui tumori potrebbero essere tra questi, ma non ne siamo ancora certi».Il famigerato, «turbo cancro».«Esattamente. Dando al professor Montagnier il beneficio del dubbio, penso che abbia usato un’iperbole per allertare la comunità scientifica su qualcosa che si è rivelato non del tutto sicuro ed efficace. Quindi, tutto sommato, gli sono grato: se lo avessimo ascoltato, forse saremmo stati più cauti nelle politiche pubbliche».Com’è cambiato il paradigma sanitario negli ultimi anni?«Nel XX secolo esisteva la medicina personalizzata, pratica medica che risale a Ippocrate regolata da un’interazione sanitaria focalizzata sui bisogni dell’individuo, su cui si fonda la fiducia nella medicina perché il medico è al servizio del paziente. Questa pratica costituisce i principi fondamentali della bioetica del XX secolo, che si basano sul consenso informato». E qual è, invece, la bioetica del XXI secolo?«È un’intersezione tra scientismo e filosofia dell’utilitarismo. In ambito accademico viene chiamata “bioetica utilitaristica”. Quando l’utilitarismo guida la salute pubblica, succede ciò che è accaduto ai tempi del Covid. Una situazione, direi, “stalinista” che, ad esempio, ha eliminato dallo scenario le persone danneggiate dai vaccini. Questa moderna versione big data dell’assistenza medica è ora dominante in tutto il mondo occidentale».Più dati dai pazienti porteranno a una salute migliore?«Questa idea è stata sostenuta per la prima volta durante il primo discorso sullo stato dell’Unione di Barack Obama. La sua idea era che applicando i big data avremmo potuto raggiungere questo “nirvana” del massimo benessere, statuito anche dall’Oms». Il filosofo Michel Foucault, ripreso poi da Shoshana Zuboff, parlava del «capitalismo della sorveglianza»: tu, cittadino, mi dai i tuoi dati, io ti do in cambio il benessere. Oggi, forse, neanche più quello. «Sì, vige questo patto, questo contratto sociale. Ma c’è un aforisma che risale alla Rivoluzione americana che dice che le persone disposte a rinunciare alla propria libertà per la sicurezza finiranno per non avere né libertà né sicurezza».E il diritto al benessere e alla salute?«Più che un diritto, è diventata un’ossessione, in un mondo in cui non c’è una reale assistenza sanitaria che promuova la salute individuale, ma una serie di trattamenti medici standardizzati. Chi parla di assistenza sanitaria fa propaganda». Ma come, e la sanità pubblica?«È diventata una perversione, il rifugio di una certa classe burocratica che ha acquisito sempre più potere. Abbiamo creato una nuova aristocrazia di funzionari della sanità pubblica che non sono eletti, non rappresentano il popolo e stabiliscono però cosa è la salute: è una casta di sacerdoti che hanno potere su tutta la società, creando protocolli standardizzati». Quali sono gli obiettivi a lungo termine dell’Acip, la commissione vaccini da lei presieduta? Sospendere gli obblighi vaccinali?«La vecchia Acip era troppo invischiata nella burocrazia e travolta dai conflitti d’interesse. Oggi il nostro obiettivo è fornire analisi e consulenze oneste e indipendenti sulle politiche vaccinali, sulla base di dati di sicurezza ed efficacia, per proteggere la salute dei bambini, che sta molto a cuore al presidente Donald Trump, a Kennedy e a tutti noi.
(Ansa)
Il ministro dell'Interno e' intervenuto, insieme al capo della Polizia Vittorio Pisani, alla presentazione dell'edizione 2026 del calendario della Polizia di Stato alle Terme di Diocleziano a Roma.
(Ansa)
«Non si mette in discussione, non viene mai ascoltata. Questa supponenza ha portato la sinistra ai margini della vita politica, la totale assenza di umiltà, di mettersi in discussione, che non li fa ascoltare mai e li fa solo parlare tra loro in una stanza». Lo ha detto il premier Giorgia Meloni al comizio del centrodestra a Bari a sostegno del candidato alla presidenza della Puglia Luigi Lobuono, in vista delle Regionali.