
Il ministro dell’Economia invoca il «coinvolgimento femminile». Intanto l’esercito ha una nuova portavoce: è un’Ia dai tratti afro.Risolto, o almeno tamponato, il problema della fornitura di armi, a Kiev resta quello dei soldati. L’esercito ucraino ormai da mesi soffre una penuria di reclute, fenomeno che ha accentuato le incomprensioni tra il presidente Volodymyr Zelensky e il generale Valery Zaluzhny (ex capo delle forze armate, congedato l’8 febbraio scorso e sostituito dal generale Aleksander Syrsky). Il comandante, a cui era perfettamente chiara la gravità della situazione, chiese ripetutamente un decreto per arruolare 500.000 nuovi uomini per sostituire le truppe schierate al fronte da oltre 24 mesi. Richiesta respinta da Zelensky, che doveva e deve fare i conti con un livello di popolarità ai minimi storici. Il popolo ucraino della guerra non ne può più. La Bbc conta già 650.000 disertori e anche se della circostasnza si parla relativamente poco, il giornale tedesco Bild, citando dati del ministero degli Interni, riporta che la Germania, in un solo anno ha visto l’arrivo di «163.287 ucraini maschi e normodotati». Mentre un reportage dell’Economist ha raccontato la storia degli uomini che pur di sfuggire alla leva hanno tentato la traversata a nuoto del gelido fiume Tibisco, che confina con la Romania. Fin qui in 19 hanno perso la vita tentando l’impresa. Dall’inizio del conflitto Kiev ha fermato un totale di quasi 20.000 uomini che in vario modo tentavano di fuggire attraversando illegalmente le frontiere, in alcuni casi oltrepassando fiumi e campagne.Soprattutto per questo, di recente, è cresciuto il numero di soldatesse. Sui media questa storia viene raccontata come un trionfo della parità di genere, ma è null’altro che frutto di una situazione disperata. I numeri parlano chiaro. Si contano circa 43.000 donne arruolate nell’esercito ucraino, composto oggi di 400.000 militari. Più del 20%, percentuale in aumento del 40% rispetto al periodo precedente la guerra. Peraltro, mentre da un lato l’età della leva è stata abbassata a 25 anni, per le donne si è innalzato anche il limite anagrafico per il servizio, un tempo a 40 anni e oggi fissato a 60 anni, esattamente come per gli uomini. Incredibile come i famosi «soffitti di cristallo» si sfondino così velocemente, quando serve.Ad ogni modo, adesso l’esercito ucraino ha previsto di arruolare più donne, con l’obiettivo di mandarle a sminare le zone di combattimento. Lo ha annunciato il ministro dell’Economia, Yulia Sviridenko. Ad oggi il «livello medio di coinvolgimento femminile tra tutti gli operatori statali e non statali nello sminamento è pari a circa il 30%, in linea con l’agenda della Nato su donne, pace e sicurezza. Ci impegniamo ad aumentare la partecipazione delle donne come operatrici nello sminamento», ha detto la politica, aggiungendo che il coinvolgimento attivo delle donne nello sminamento aiuterà ad aumentare l’efficienza e l’efficacia di queste operazioni.Il governo già da tempo ha avviato una campagna di informazione tesa ad attirare le donne a prestare servizio nell’esercito. La materia militare è infatti studiata anche dalle studentesse degli istituti di istruzione generale con lezioni condotte da soldati delle unità di difesa territoriale.Non finisce qui. Il personale manca ormai ovunque, tanto che il ministero degli Esteri, guidato da Dmytro Kuleba, si è ritrovato ad assumere, se così si può dire, un portavoce creato con l’intelligenza artificiale. Proprio così. Si chiama Victoria Shi, dal nome «vittoria» e dall’abbreviazione ucraina di «Ia», intelligenza artificiale. Il suo compito sarà quello di commentare ufficialmente le informazioni consolari destinate ai media, anche se si chiarisce che «i testi che dovranno comunque essere sempre redatti da esseri umani». Insomma sarà un perfetto portavoce che molto probabilmente non avrà il compito di rispondere alle domande ma solo quello di riportare dichiarazioni, quelle si, almeno rilette e controllate da persone in carne e ossa. Le sue sembianze sono quelle di tale Rosalie Nombre, ex concorrente della versione ucraina del reality show The Bachelor, nata a Donetsk, ma di colore, il che in patria avrebbe scatenato polemiche circa l’opportunità di creare un avatar così poco tipicamente ucraino. Su Instagram si trova sotto il nome rosali_kovbasa, ha 55.000 follower e sembra che abbia donato il suo aspetto gratuitamente.«Sono una persona digitale. Ciò significa che il testo che state ascoltando non è stato letto da una persona reale. È stato creato dall’intelligenza artificiale», ha dichiarato la nuova portavoce dell’esercito, nel suo primo video su YouTube. L’avatar è vestito completamente di nero, con una spilla con la bandiera ucraina, i capelli raccolti indietro e indossa orecchini con borchie. Una chiara operazione di marketing, in un momento in cui gli ucraini devono necessariamente attirare attenzione e dovuta anche, come sottolineato dallo stesso Kuleba, a problemi di organico. «La scelta di una portavoce generata dall’Ia mira a far risparmiare tempo e risorse al ministero. I veri diplomatici potranno essere più efficienti e concentrarsi su altre attività».
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
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In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






