2025-08-04
La lezione di Leone XIV ai giovani: «Aspirate solamente a cose grandi»
Papa Leone XIV al Giubileo dei giovani di Tor Vergata (Ansa)
II Santo Padre torna all’essenziale nella messa di chiusura del Giubileo dei ragazzi.«Voi, una cascata di grazia per il mondo e la Chiesa, aspirate a cose grandi e camminate con gioia sulle orme di Cristo». È stato questo il messaggio di Leone XIV al milione di giovani che, arrivati da tutto il mondo, ha partecipato ieri, nella spianata di Tor Vergata nella Capitale, alla messa finale del Giubileo a loro dedicato, evento centrale dell’Anno santo della speranza. E Leone XIV ha invitato tutti a sperare sempre e a non allarmarsi se c’è inquietudine interiore perché «se ci troviamo irrequieti, incompleti, desiderosi di senso e di futuro, non siamo malati, siamo vivi!».Sul tema pace Prevost ha sottolineato: «Noi siamo con i ragazzi di Gaza, dell’Ucraina e di ogni terra insanguinata dalla guerra. Voi siete il segno che un altro mondo è possibile, un mondo di amicizia in cui i conflitti non vengono risolti con le armi ma con il dialogo. Voi siete una cascata di grazia per la chiesa e per il mondo intero, il segno che un altro mondo è possibile per la pace». Nell’omelia il Papa si è soffermato sul significato dell’eucarestia e ha invitato i giovani a riflettere «sull’incontro con Cristo Risorto che cambia la nostra esistenza, che illumina i nostri affetti, desideri, pensieri». La vita del cristiano, ha detto il Pontefice, è segnata dall’aspirazione a «un di più che nessuna realtà creata ci può dare». Leone XIV ha sottolineato che «Internet e i media sono diventati una straordinaria opportunità di dialogo, incontro e scambio tra le persone, oltre che di accesso all’informazione e alla conoscenza, ma questi strumenti risultano ambigui quando sono dominati da logiche commerciali e da interessi che spezzano le nostre relazioni in mille intermittenze». Il Pontefice ha scoraggiato i Papaboys a saziare la sete, quella di Sant’Agostino, «bruciante a tal punto, che nessuna bevanda di questo mondo la può estinguere» con «surrogati inefficaci» invitandoli a dare priorità all’incontro con Dio, per ritrovare le ragioni profonde e rinnovatrici della fede cattolica e per quanto riguarda le scelte di vita ha ricordato che «il matrimonio, l’ordine sacro e la consacrazione religiosa esprimono il dono di sé, libero e liberante, che ci rende davvero felici». L’omelia si è conclusa ricordando San Giovanni Paolo II e offrendo l’esempio dei futuri santi Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis che insegnano ad aspirare «a cose grandi, alla santità. Ovunque siate», ha concluso il Papa americano, «non accontentatevi di meno. Allora vedrete crescere ogni giorno, in voi e attorno a voi, la luce del Vangelo».«Dal Papa parole potenti, parole che rimarranno impresse nella memoria di tantissimi e di cui tutti noi faremo tesoro», ha detto il premier Giorgia Meloni che ha sottolineato come «grazie al Giubileo dei Giovani, Roma ha vissuto giornate straordinarie, impregnate di fede, gioia e speranza. Sono state giornate storiche, e siamo fieri del contributo che il Governo ha dato per la buona riuscita dell’evento, attraverso quel “metodo Giubileo” che ha consentito di coordinare al meglio in questi anni l’imponente macchina organizzativa. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno fatto la propria parte, con professionalità e passione, dando lustro alla nostra Nazione e contribuendo al successo globale dell’evento. Il mio ringraziamento particolare va a tutti i volontari, gli operatori, le Forze dell’Ordine che, in stretta sinergia con le amministrazioni coinvolte e sotto la regia della presidenza del Consiglio, hanno garantito la sicurezza e assicurato ai pellegrini l’assistenza di cui avevano bisogno. Il Governo continuerà a lavorare, con la medesima dedizione e determinazione, per assicurare la riuscita dei prossimi eventi giubilari».
Un modello Keqiao SS 2026 durante la Milano Fashion Week. Nel riquadro, Ruan Chuping
Brunello Cucinelli (Imagoeconomica)
Plastico del Ponte sullo Stretto (Imagoeconomica)
Nel riquadro, Andrea Baccarelli, preside della T.H. Chan school of public health di Harvard. (IStock)