«Mio padre era pronto a graziare i Br per Moro ma nessuno lo chiese»
Giovanni Leone, nel riquadro il figlio Paolo (Ansa)
Paolo Leone, figlio dell’ex presidente della Repubblica: «Per lui il politico dc venne sacrificato dallo “Stato leviatano”. Voleva dimettersi già nel 1975».
L’europarlamentare dem Matteo Ricci corre a solidarizzare con la fornaia che ha subito due controlli di routine (senza multe) per una scritta antifascista. In pandemia, però, voleva «massima durezza» per i reprobi.
La militanza giovanile nel gruppo filocinese. Servire il popolo, poi l’exploit sul piccolo schermo con i suoi programmi di lotta e di carriera (la sua). Le liti furiose con i dirigenti Rai e il clamoroso passaggio a Mediaset. Ma che flop alle ultime elezioni.
Alberto Franceschini, fondatore delle Brigate rosse, è scomparso l’11 aprile (ma la notizia è stata resa pubblica ieri): «A sinistra in quegli anni molti parlavano di violenza. Le armi ce le diedero alcuni partigiani. E anche nel partito ci conoscevano, ma all’inizio lasciarono fare».