Dopo le promozioni delle agenzie di rating anche la Commissione licenzierà la legge di Bilancio con le solite raccomandazioni su deficit e debito. Superato lo scoglio di Bruxelles, il governo studierà altre modifiche oltre alla riduzione dei tagli per i medici.
Dopo le promozioni delle agenzie di rating anche la Commissione licenzierà la legge di Bilancio con le solite raccomandazioni su deficit e debito. Superato lo scoglio di Bruxelles, il governo studierà altre modifiche oltre alla riduzione dei tagli per i medici.Il crono-programma è chiaro, prima si attende il via libera di Bruxelles (che arriverà oggi con le scontate «bacchettate» che ci vengono riservate ogni anno) e poi si accorceranno i tempi per il maxi-emendamento del governo e le altre modifiche alla manovra che usciranno da una sorta di cabina di regia dei relatori. Di certo si metterà mano alla norma sulle pensioni dei medici, ma non solo. Perché è molto probabile che verranno coinvolti anche gli altri dipendenti pubblici, maestre d’asilo, dipendenti comunali e ufficiali giudiziari, che potranno evitare il taglio della futura pensione previsto dalla manovra di bilancio. Sul tavolo ci sono ancora diverse soluzioni, ma quella più probabile è la differenziazione tra chi lascia il lavoro in anticipo, grazie agli anni di contributi, e chi invece va in pensione di vecchiaia (67 anni di età). Per questi ultimi la penalizzazione dovuta alla revisione dei coefficienti di calcolo della quota retributiva della pensione non scatterà.Ma potrebbe non essere questa l’unica novità. Ci sono ancora delle carte coperte, sulle quali stanno lavorando appunto le forze di maggioranza con i tavoli predisposti dai relatori e che verranno svelate solo dopo il via libera di Bruxelles. Tra queste per esempio le risorse per rimpinguare un fondo che andrà a finanziare l’assistenza psicologica dei ragazzi, tema ancor più sentito in questi giorni. Intanto si muove anche l’opposizione e come era prevedibile arriveranno centinaia e centinaia di emendamenti. Oggi alle 18 scade il termine per la presentazione dei testi in Commissione Bilancio a Palazzo Madama e i gruppi di opposizione sono ancora al lavoro. Di più, perché nel tentativo di smarcarsi e prendere voce il Partito Democratico sta lavorando a una manovra alternativa che si spera sia più realistica di quella presentata dalla Cgil che prevede 70 miliardi di nuove spese senza copertura e invoca l’assunzione di più agenti di polizia «per controllare il rispetto delle misure connesse all’emergenza pandemica». «Siamo in riunione per raccogliere le idee per questa manovra alternativa che presenteremo mercoledì alla direzione nazionale», ha spiegato la segretaria Elly Schlein durante una pausa dei lavori, «la Manovra del governo taglia le pensioni e non riserva nulla al diritto allo studio o alla sanità pubblica. Da parte nostra puntiamo alle nostre priorità: sanità, scuola, pensioni, salari e politiche industriali che accompagnino la conversione ecologica e digitale». La prima partita comunque si gioca oggi a Bruxelles, dove la Commissione è chiamata a dare la propria «pagella» alle legge di bilancio dei 27. Per quello che ci riguarda, c’è da dire che i giudizi lusinghieri forniti dalle varie agenzie di rating alla solidità economica del Paese hanno indubbiamente preparato il terreno a un sostanziale via libera da parte dell'Ue. Ai motivi oggettivi e prettamente economici per i quali la nostra finanziaria dovrebbe avere l'ok della Commissione, se ne aggiungono altri di opportunità politica: il primo riguarda la figura del Commissario all’Economia Paolo Gentiloni, che più di una volta negli ultimi mesi è entrato in rotta di collisione col nostro governo per alcuni giudizi e atteggiamenti poco solidali nei confronti dell'Italia, soprattutto nell’ottica della riforma del Patto di Stabilità. È altamente improbabile che Gentiloni (che secondo i bene informati avrebbe messo nel mirino nel medio termine la leadership del Pd) in questa fase si renda protagonista di un attacco smaccato e dal sapore politico contro il nostro esecutivo. Questo si lega anche all’esigenza dello stesso ex premier e di tutta la maggioranza che governa a Bruxelles, di non urtare la suscettibilità delle opinioni pubbliche dei 27, in vista della delicatissima tornata elettorale europea della prossima primavera, quando la posta sarà la più alta che si sia mai stata messa in gioco nella storia di questa consultazione.Non mancheranno, come di consueto, i rilievi, che verosimilmente saranno legati al rapporto deficit-Pil: come è noto, è in corso una difficile trattativa per la riforma del Patto di Stabilità, che se non dovesse andare a buon fine determinerebbe il ritorno automatico all’inizio del prossimo anno del patto pre-pandemia. Ciò vuol dire che l’Italia dovrebbe affrettarsi a rientrare nel famigerato 3% del rapporto deficit-Pil, che secondo le previsioni del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sarà nel 2024 al 4,3% e tornerà sotto il 3% non prima del 2026. Uno scenario che Bruxelles potrebbe giudicare troppo lento, anche se alla luce dei negoziati per la riforma del Patto (e di quanto già detto per Gentiloni) appare improbabile che la Commissione calchi la mano su questo aspetto. Intanto la Meloni accoglie con soddisfazione la decisione della Commissione di estendere fino a fine giugno 2024 alcune delle misure previste dal quadro temporaneo di crisi e transizione per gli aiuti di Stato: «L’esecutivo europeo accoglie così la richiesta, portata avanti prima di tutto dall’Italia, di consentire una fase di uscita graduale e sostenibile dalle misure di sostegno adottate dal Governo negli scorsi mesi».
Leonardo
Il fondo è pronto a entrare nella divisione aerostrutture della società della difesa. Possibile accordo già dopo l’incontro di settimana prossima tra Meloni e Bin Salman.
La data da segnare con il circoletto rosso nell’agenda finanziaria è quella del 3 dicembre. Quando il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, parteciperà al quarantaseiesimo vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), su espressa richiesta del re del Bahrein, Hamad bin Isa Al Khalifa. Una presenza assolutamente non scontata, perché nella Penisola araba sono solitamente parchi con gli inviti. Negli anni hanno fatto qualche eccezione per l’ex premier britannica Theresa May, l’ex presidente francese François Hollande e l’attuale leader cinese Xi Jinping e poco altro.
Emmanuel Macron (Ansa)
Bruxelles apre una procedura sull’Italia per le banche e tace sull’acciaio transalpino.
L’Europa continua a strizzare l’occhio alla Francia, o meglio, a chiuderlo. Questa volta si tratta della nazionalizzazione di ArcelorMittal France, la controllata transalpina del colosso dell’acciaio indiano. La Camera dei deputati francese ha votato la proposta del partito di estrema sinistra La France Insoumise guidato da Jean-Luc Mélenchon. Il provvedimento è stato approvato con il supporto degli altri partiti di sinistra, mentre Rassemblement National ha ritenuto di astenersi. Manca il voto in Senato dove l’approvazione si preannuncia più difficile, visto che destra e centro sono contrari alla nazionalizzazione e possono contare su un numero maggiore di senatori. All’Assemblée Nationale hanno votato a favore 127 deputati contro 41. Il governo è contrario alla proposta di legge, mentre il leader di La France Insoumise, Mélenchon, su X ha commentato: «Una pagina di storia all’Assemblea nazionale».
Maria Rita Parsi (Imagoeconomica)
La celebre psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi: «È mancata la gradualità nell’allontanamento, invece è necessaria Il loro stile di vita non era così contestabile da determinare quanto accaduto. E c’era tanto amore per i figli».
Maria Rita Parsi, celebre psicologa e psicoterapeuta, è stata tra le prime esperte a prendere la parola sulla vicenda della famiglia del bosco.
La sede di Bankitalia. Nel riquadro, Claudio Borghi (Imagoeconomica)
Il senatore leghista torna sulle riserve auree custodite presso Bankitalia: «L’istituto detiene e gestisce il metallo prezioso in nome dei cittadini, ma non ne è il proprietario. Se Fdi riformula l’emendamento...»
«Mentre nessuno solleva il problema che le riserve auree della Bundesbank siano di proprietà dei cittadini tedeschi, e quindi dello Stato, come quelle della Banca di Francia siano di proprietà dei cittadini d’Oltralpe, non si capisce perché la Banca d’Italia rivendichi il possesso del nostro oro. L’obiettivo dell’emendamento presentato in Senato da Fratelli d’Italia, e che si ricollega a una mia proposta di legge del 2018, punta esclusivamente a stabilire il principio che anche Bankitalia, al pari delle altre Banche centrali, detiene e gestisce le riserve in oro ma non ne è la proprietaria». Continua il dibattito su misure ed emendamenti della legge di Bilancio e in particolare su quello che riguarda le riserve in oro.






