2018-07-13
Ora le sigarette di contrabbando sono originali ma extracomunitarie
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Ogni 100 «bionde» fumate in Italia sei sono illegali. Di queste circa il 60% non è contraffatto ma proviene da nazioni extra Ue, principalmente dall'Est dove un pacchetto costa solo 52 centesimi. L'enorme differenza fiscale è diventata fonte di un nuovo business «nero». Il traffico è particolarmente radicato al Sud ma a Milano cresce l'offerta, concentrata nelle ore serali e notturne nei luoghi frequentati dai giovani. Lo speciale contiene due articoli INFOGRAFICA !function(e,t,n,s){var i="InfogramEmbeds",o=e.getElementsByTagName(t)[0],d=/^http:/.test(e.location)?"http:":"https:";if(/^\/{2}/.test(s)&&(s=d+s),window[i]&&window[i].initialized)window[i].process&&window[i].process();else if(!e.getElementById(n)){var a=e.createElement(t);a.async=1,a.id=n,a.src=s,o.parentNode.insertBefore(a,o)}}(document,"script","infogram-async","https://e.infogram.com/js/dist/embed-loader-min.js"); Milano entra nella classifica delle città italiane colpite maggiormente dal contrabbando di sigarette. Secondo il report «Il contrabbando di sigarette come fenomeno transazionale: flussi e connessioni tra Italia e Grecia» (realizzato da Intelligit, start up dell'Università degli studi di Trento, con il contributo di British american tobacco Italia) Milano, Bari, Napoli, Salerno, Messina e Palermo sono dunque le sei città italiane dove il contrabbando di sigarette è più florido. Napoli guida la classifica con il 24% delle sigarette illegali, seguito da Trieste (14,3%), Salerno (13,6%), Palermo (11,2%), Messina (9%) e Milano con il 4,6%. Se si guarda al mercato dell'illicit white, marchi prodotto lecitamente in Paesi extra Ue ma che vengono contrabbandati sul mercato illecito dei paesi dell'Ue, la classifica è quasi immutata. Alle prime posizioni si trovano sempre città del Sud come Palermo, Napoli, Catania, Messina, Salerno e Roma. Seguite da Milano, Trento e Cesena. Nel Sud la presenza di sigarette illicit white si aggira tra il 70 e il 50% sul totale dell'illecito. Milano, entra nella classifica al nono posto, registrando una percentuale di illicit white, intorno al 20%, così come Trento e Cesena. I più virtuosi sono invece Vicenza e Verona con una percentuale molto vicina allo 0%. Nel 2017 la provincia con il maggior numero di sequestri è stata Napoli, dove sono state realizzate 1.021 operazioni, seguita da Roma con 157, Bari con 132, Caserta con 125 e Milano con 107. Nel biennio 2016-2017 l'andamento dei sequestri di sigaretta in Italia è stato abbastanza stabile, con un picco del numero di operazioni effettuate nel periodo tra settembre e novembre del 2016. Per quanto riguarda invece la quantità, nel biennio 2016-2017, sono stati sequestrati quasi cinque tonnellate di sigarette illegali. Come anche sottolineato dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo «questo dato è indicatore di una precisa strategia adottata dalle organizzazioni criminali coinvolte nelle attività di contrabbando». Attraverso la parcellizzazione di carichi, riescono a mitigare gli eventuali danni derivanti dalla scoperta del carico da parte delle Autorità. In questo modo il quantitativo di merce che rischia di essere sequestrato è modesto e non costituisce una grave perdita per i contrabbandieri, in termini di redditività dell'operazione. Le operazioni di sequestri, nel 2017, sono avvenute principalmente nei centri delle città, nelle zone industriali, nei porti e nei depositi. Il fenomeno del contrabbando delle sigarette provoca un danno erariale di circa un miliardo di euro l'anno. A livello europeo si parla di circa 10 miliardi l'anno. Questo perché le sigarette illegali non pagano le accise al governo nazionale. In Europa l'incidenza del consumo illecito varia molto da stato a stato. Al primo posto, nella classifica, troviamo la Lettonia con il 22,6% di sigarette illecite fumate, al secondo posto la Grecia con il 18,8%, al terzo l'Irlanda con il 17,5%, seguita da Malta con il 17,2 %, la Lituania con il 17%. L'Italia si posiziona al 19° con il 5,8% di sigarette illegali fumate. Dall'analisi emerge come le sigarette illegali, sequestrate a livello europeo, nel corso del 2017, provengono per la maggior parte dalla Romania (20%). Il restante arriva dalla: Bulgaria, Spagna, Slovenia, Croazia, Ucraina, Serbia, Grecia, Moldavia e Russia. In Italia, giungono dunque sigarette di contrabbando principalmente dall'Ucraina, dalla Polonia e dalla Moldavia. Il motivo sta nel prezzo. Il prezzo medio di un pacchetto di sigarette in Italia supera di oltre 4 euro quello di un pacchetto ucraino, moldavo e polacco. «Una simile differenza di prezzo», sottolinea il report «rende pertanto molto profittevoli le operazioni di immissione nel mercato illecito italiano di pacchetti provenienti da paesi terzi con prezzi di mercato lecito molto più bassi di quello italiano». <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/ora-le-sigarette-di-contrabbando-sono-originali-ma-extracomunitarie-2586376618.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="traffico-radicato-al-sud-ma-milano-e-in-ascesa" data-post-id="2586376618" data-published-at="1762186906" data-use-pagination="False"> Traffico radicato al Sud ma Milano è in ascesa Giphy A Milano il consumo di sigarette illecite è in netto aumento rispetto a un anno fa. Nel 2017 la crescita è stata del 6.3%. Con questo incremento il capoluogo meneghino ha guadagnando la nona posizione nella classifica nazionale. Le peculiarità del commercio illegale di sigarette a Milano sono rappresentate dall'offerta, dai luoghi di vendita e dai prezzi. Nel 2017 lo smercio di sigarette illecite a Milano è infatti avvenuto principalmente per mano dei venditori ambulanti localizzati in zone centrali della città (colonne di San Lorenzo e la zona dei navigli) e frequentate dai giovani. Per quanto riguarda le marche vendute illegalmente. I milanesi preferiscono maggiormente i marchi noti, rispetto agli illicit white. Le Marlboro sono infatti le sigarette più vendute sul mercato illecito. Tra gli illicit white spicca invece la presenza di Regina. Ultima particolarità di Milano è rappresentata dal costo medio delle sigarette illegali. Rispetto a città come Napoli o Palermo i prezzi di vendita, a Milano, sono nettamente superiori alla media. Si parla infatti, di circa quattro euro a pacchetto quando invece nelle altre zona è di circa 3 euro.
Alberto Stefani (Imagoeconomica)
(Arma dei Carabinieri)
All'alba di oggi i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Chieti, con il supporto operativo dei militari dei Comandi Provinciali di Pescara, L’Aquila e Teramo, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia de L’Aquila, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un quarantacinquenne bengalese ed hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 19 persone, tutte gravemente indiziate dei delitti di associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di reati in materia di immigrazione clandestina, tentata estorsione e rapina.
I provvedimenti giudiziari sono stati emessi sulla base delle risultanze della complessa attività investigativa condotta dai militari del NIL di Chieti che, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno fatto luce su un sodalizio criminale operante fin dal 2022 a Pescara e in altre località abruzzesi, con proiezioni in Puglia e Campania che, utilizzando in maniera fraudolenta il Decreto flussi, sono riusciti a far entrare in Italia diverse centinaia di cittadini extracomunitari provenienti prevalentemente dal Bangladesh, confezionando false proposte di lavoro per ottenere il visto d’ingresso in Italia ovvero falsificando gli stessi visti. L’associazione, oggi disarticolata, era strutturata su più livelli e si avvaleva di imprenditori compiacenti, disponibili a predisporre contratti di lavoro fittizi o società create in vista dei “click day” oltre che di di professionisti che curavano la documentazione necessaria per far risultare regolari le richieste di ingresso tramite i decreti flussi. Si servivano di intermediari, anche operanti in Bangladesh, incaricati di reclutare cittadini stranieri e di organizzarne l’arrivo in Italia, spesso dietro pagamento e con sistemazioni di fortuna.
I profitti illeciti derivanti dalla gestione delle pratiche migratorie sono stimati in oltre 3 milioni di euro, considerando che ciascuno degli stranieri fatti entrare irregolarmente in Italia versava somme consistenti. Non a caso alcuni indagati definivano il sistema una vera e propria «miniera».
Nel corso delle indagini nel luglio 2024, i Carabinieri del NIL di Chieti hanno eseguito un intervento a Pescara sorprendendo due imprenditori mentre consegnavano a cittadini stranieri documentazione falsa per l’ingresso in Italia dietro pagamento.
Lo straniero destinatario del provvedimento cautelare svolgeva funzioni di organizzazione e raccordo con l’estero, effettuando anche trasferte per individuare connazionali disponibili a entrare in Italia. In un episodio, per recuperare somme pretese, ha inoltre minacciato e aggredito un connazionale. Considerata la gravità e l’attualità delle esigenze cautelari, è stata disposta la custodia in carcere presso la Casa Circondariale di Pescara.
Nei confronti degli altri 19 indagati, pur sussistendo gravi indizi di colpevolezza, non vi è l’attualità delle esigenze cautelari.
Il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, da anni, è impegnato nel fronteggiare su tutto il territorio nazionale il favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, fenomeno strettamente collegato a quello dello sfruttamento lavorativo.
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