2020-06-13
Online le chat fra Palamara e Legnini
Ecco i dialoghi completi fra l'uomo al centro dello scandalo toghe e l'ex vicepresidente del Cms. Sono quelle con gli attacchi a Matteo Salvini sull'immigrazione. Le chat tra Luca Palamara e Giovanni Legnini from La Verità Giovanni Legnini è stato per quattro anni (2014-2018) il potentissimo vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, organo al centro di una vera e propria bufera. Eletto dalla maggioranza di centrosinistra dopo due esperienze di governo - sottosegretario alla presidenza del Consiglio (con delega all'Editoria) con Enrico Letta premier, e sottosegretario all'Economia durante il «regno» di Matteo Renzi - Legnini spunta nei messaggi Whatsapp dell'ex pm di Piazzale Clodio, indagato a Perugia per una presunta corruzione, nell'estate calda del 2018. Il 24 agosto, in particolare. Quando il ministro dell'Interno Matteo Salvini è alle prese con il difficile caso della «Diciotti» che di lì a qualche giorno lo porterà sotto inchiesta con l'accusa di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio. Come raccontato nei giorni scorsi dal nostro giornale, infatti, è proprio Legnini ad alzare il velo, con un messaggio chiaro e perentorio a Palamara, all'epoca consigliere del Csm e capocorrente di Unicost, sulla campagna stampa contro il leader della Lega. «Luca, domani dobbiamo dire qualcosa sulla nota vicenda della nave. So che non ti sei sentito con Valerio (il consigliere del Csm in quota Area, Valerio Fracassi, ndr). Ai (Autonomia e indipendenza, ndr) ha già fatto un comunicato, Area (la corrente di sinistra delle toghe, ndr) è d'accordo a prendere un'iniziativa Galoppi idem (il consigliere del Csm Claudio Galoppi, ndr). Senti loro e fammi sapere domattina». Poco dopo, Legnini ribadirà il concetto al pm indagato in terra umbra che sembra chiedere tempo per organizzarsi: «Sì, ma domattina dovete produrre una nota, qualcosa insomma». Sarà accontentato. Una nota, ma di tutt'altro tenore, è anche quella che, nelle ultime ore, sta facendo il giro della mailing list delle toghe italiane incassando importanti riscontri. Un durissimo documento, firmato dalla sezione di Benevento dell'Anm, che invoca il «deferimento ai Probiviri» dei magistrati coinvolti «nelle nuove e scandalose intercettazioni» e le loro dimissioni «dagli incarichi rappresentativi», quindi anche dal Csm. Dove tuttora siedono, per di più nella commissione Disciplinare, due big togati come Giuseppe Cascini e Marco Mancinetti, più volte spuntati nelle chiacchierate Whatsapp con Palamara.
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