2022-05-18
Oltre le tenebre sopravvive il bene. Torniamo in piazza per dirlo a tutti
Sabato a Roma la giornata del popolo della vita contro il relativismo etico e la dittatura dell’egoismo. Il diritto alla morte, l’aborto e la schiavitù industriale cercano di soffocare il valore eterno della dignità.Pino Morandini, Direttivo nazionale Family Day I termini «persona» e «personalismo» risuonano oggi sulla bocca di molti, al punto che un inveterato zelatore del personalismo non può che provare gioia di fronte a questo generalizzato afflato «personalistico»! Tuttavia, come accade sempre per le espressioni volte a tratteggiare orizzonti ideologici ampi, ciò cela una pericolosa ambiguità di fondo. Esistono infatti diverse correnti ascrivibili, quantomeno in astratto, all’alveo «personalista» - alcune delle quali vantano ben poco pregio speculativo - e il loro vero mirare alla tutela della persona umana va saggiato in relazione alle questioni antropologiche emergenti nella contingenza storica (diritto all’autodeterminazione, suicidio assistito, ecc.).Perché sulla questione della vita umana è in gioco la persona, in quanto la vita non è qualcosa che si aggiunge alla persona, ma la persona stessa. E l’antropologia di riferimento è decisiva, costituendone sia il substrato che l’essenza, entro un unicum indisgiungibile. La vita umana è «frontiera intransitabile», per dirla con Giorgio La Pira. Essa, cioè, ha un valore in sé e una dignità assoluta. Tale dignità esprime l’idea del valore finalistico connaturato alla persona, rimarcando che questa rappresenta sempre e solo un fine, mai un mezzo. In questo senso fonda un principio squisitamente laico, il principio d’uguaglianza (art. 3 Cost.), diviene l’espressione concreta del fondamento intangibile della dignità di ciascuno. Non ci può, infatti, essere un più o un meno di dignità, perché questa è sempre massima: deriva dalla mera appartenenza alla famiglia umana.La dignità connatura pertanto l’esistenza stessa. Per questo la dignità nel suo nucleo essenziale è sinonimo di diritto alla vita, prima espressione della dignità umana. Occorre voltare pagina per accendere nell’uomo di oggi, spesso inondato dalla temperie nichilista, la scintilla di una speranza reale: la riscoperta dell’umano. Sono notori i segni di smarrimento: suicidi in progressivo aumento, proposta di morte come «diritto» esigibile, sopraffazioni dell’uomo sull’uomo, guerre, aborti, manipolazioni della vita, genocidi, stragi, schiavitù industriale, subordinazione al mercato reputato unico principio regolatore dell’esistere, perfetta espressione dell’egoismo istituzionalizzato ecc.Ciò nondimeno, sussistono svariati germi di bene, ignorati dalla cultura dominante, finanche talvolta soffocati. Ma operativi, fecondi di bene, vivai di un nuovo umanesimo. Sono le svariate opere a servizio della vita umana (Cav, Mpv, Sav, Family Day, numerose Realtà pro life) «segni anticipatori della vittoria della vita sulla morte», per dirla con San Giovanni Paolo II. Eppure lasciati nell’oblio dal relativismo che null’altro conosce per affermarsi, che la violenza e la repressione.Voltare pagina, dunque. Per proclamare alla società tutta che vi è qualcosa capace di superare lo stretto cerchio dell’opinione maggioritaria, del potere, e di dare senso al vivere, alla persona, alla società. Un Principio che crea appartenenza e genera una comunità di vita e di destino. Occorre ribadire che non esistono solo minuscoli significati riguardanti la riuscita nella vita, il piacere, le emozioni, le voglie. Del resto, facendo vela verso terreni più esistenzialistici, se tutto fosse relativo, varrebbe la pena vivere quando l’esistenza appalesa le sue durezze? Se concepiamo la persona solo in senso materialistico, come possiamo riconoscerla qualcuno e non qualcosa? Come porre un limite allo sfruttamento e alla sopraffazione? Se tutto pare relativo, con che forza, oggi, opporsi alla guerra? Ma se, al contrario, si concepisce la persona nella sua reale natura, l’orizzonte muta: la persona è creatura di confine tra Cielo e terra, è tempo, ma con scintilla di eterno (si pensi all’amore, all’arte, alla poesia...). Su cosa altro può fondarsi allora la sua dignità inviolabile? Voltare pagina. Vi sono, alla luce della sola ragione, valori costitutivi dell’umano percepibili da tutti come verità dell’esistenza? Sì. Penso alla cura e all’accudimento premuroso della vita fragile, sia essa della gestante e del figlio che porta in sé o del malato, quand’anche in fase terminale, alla disabilità, ecc. Questo è il ceppo solido che dà corpo all’etica della vita e su cui soltanto fioriscono davvero tutti gli altri indispensabili valori che danno corpo all’etica sociale, quali la pace, il lavoro, la solidarietà, l’economia.Ma il fondamento è l’etica della vita. In caso contrario, presto o tardi, come la storia dimostra, si ripresenteranno massificati abomini antiumani. Per questo la cura premurosa delle persone fragili, totalmente o parzialmente dipendenti da altri, configura il più alto livello di civiltà di un popolo e plasma la sua cultura, cioè il suo modo di pensare e di agire. Sta primariamente qui il senso dell’esistenza.Per riproporre questa speranza ad ogni uomo ci incontreremo a Roma il prossimo 21 maggio in un clima festoso e accogliente. Il popolo della vita, di cui puoi far parte anche tu. Ti aspettiamo! Scegliamo la vita, conviene sempre.
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
Continua a leggereRiduci
A Dimmi La Verità Stefania Bardelli, leader del Team Vannacci di Varese, fa chiarezza sul rapporto con la Lega e sulle candidature alle elezioni degli esponenti dei team.