2024-08-06
Scambiano la realtà per il complotto di Putin
La Senna laida, l’Ultima Cena blasfema, il villaggio olimpico rovinato dalle manie verdi, le cafonate dell’Eliseo con i leader mondiali lasciati sotto la pioggia la sera dell’apertura... Per la «guerra ibrida», ai russi basta sfruttare i pasticci dell’Occidente ormai alla frutta.La Russia è maestra di disinformazione. E non si fa scrupoli a sfruttarla, specie in un momento storico del genere. Ma un conto sono le bufale messe in giro dai «troll», i profili social riconducibili a gruppi hacker, o direttamente ai servizi di Mosca; un conto sono i pasticci che combiniamo noi occidentali, servendoli su un piatto d’argento agli agenti di Vladimir Putin. Ciò che sta accadendo alle Olimpiadi rientra nella seconda fattispecie: quelli di Parigi, grazie all’ideologia verde e arcobaleno, sono i Giochi più grotteschi della storia. È ovvio che i russi ne approfittino: sono alle corde con noi e detestano Emmanuel Macron, colui che doveva spedire le truppe in Ucraina ma non riesce nemmeno a pulire il fiume della sua capitale. Cosa ci aspettavamo? Noi come ci comporteremmo, se lo zar organizzasse un campionato di stile libero a San Pietroburgo e i nuotatori che si bagnano nella Neva finissero in ospedale per il lordume?Siamo onesti: la realtà non è un complotto di Putin. E se esiste un complotto, ce lo siamo fatto da soli. Sarà pure in atto una «guerra ibrida», come sostiene il senatore dem Enrico Borghi, che vuole portare la questione al Copasir. Però le armi, al nemico, le ha fornite chi ha organizzato così le Olimpiadi. La Senna fognata è una fake news di Mosca? La balla è che fosse infestata da batteri fecali, o che fosse balneabile, come sperava di dimostrare la «sindaca» Anne Hidalgo? La triatleta belga Claire Michel, dopo la nuotata nel fiume, è stata ricoverata per un’infezione da Escherichia coli, oppure per un avvelenamento da polonio? Gli svizzeri e il norvegese che ieri hanno accusato un malore si erano immersi nelle acque putride, o avevano bevuto un caffè insieme a un emissario dell’Fsb? E la parodia blasfema dell’Ultima Cena? Per caso l’ha inventata un regista russo, assistito da Recep Erdogan e dall’ayatollah Khamenei? La sera in cui si sono aperte le Macroniadi, chi è stato a portar via le tettoie? È l’autocrate del Cremlino ad aver lasciato sotto la pioggia i capi di governo, mentre l’inquilino dell’Eliseo faceva il galletto all’asciutto? E i letti di cartone del villaggio olimpico? Le stanze senza aria condizionata? Il progetto è di architetti russi? E il cibo che fa schifo? Il menù prevede borsch e soljanka? O scarseggiano pietanze fondamentali per la dieta degli sportivi? A lamentarsi della carne cruda sono stati i russi, ammessi senza bandiera nazionale, oppure i britannici? Chi doveva asciugare le pedane del lancio col martello, per evitare che chi era in gara scivolasse? Dmitrij Peskov? Maria Zakharova? L’Occidente dei diritti è riuscito a coprirsi di ridicolo in particolare con la faccenda delle pugili intersex, Imane Khelif e Lin Yu-Ting. Certo, Umar Kremlev, il numero uno dell’Iba, che le aveva escluse dai Mondiali, è amico dello zar. È indubbio che costui abbia provato ad arruolare le «vittime» dell’algerina, offrendo un ricco premio alla nostra Angela Carini. E allora? Sono malvagi i russi, oppure siamo fessi noi? Quelli che prima negavano bastasse la vagina per identificare una donna, adesso sostengono che, siccome Khelif ha la vagina, è una donna. E tanto peggio per il suo cromosoma Y. Possedere il quale - citiamo il principale fact checker che opera sulle piattaforme di Meta - non significherebbe «essere uomo». Qualcuno, tipo l’esponente grillina Alessandra Maiorino, ha definito quella uomo-donna una «divisione manichea predicata dalla destra», che ovviamente «non esiste». Una simile rivolta contro la realtà è stata fomentata dalla Russia? Oppure Kremlev, il putiniano dirigente dell’International boxing association, ha semplicemente provato ad appoggiare in rete la palla che gli abbiamo improvvidamente passato?Persino Carole Fourest, la direttrice del settimanale Franc-Tireur intervistata da Repubblica, ha invitato a distinguere due argomenti diversi: «Dobbiamo smascherare l’elemento irrazionale ed eccessivo di questa campagna di disinformazione sulla pugile algerina», ha insistito, «ma al tempo stesso riconoscere che esiste un dibattito legittimo su come creare categorie sportive che aiutino a ristabilire l’equilibrio delle gare». Già. Perché sarà anche in atto una guerra ibrida di Mosca, ma non è la propaganda della Federazione a tentare di convincerci che gli asini volano, che le donne possono avere il cromosoma Y e il testosterone di un maschio ventenne. Non bisogna citofonare Oltrecortina, per sapere come mai le opinioni pubbliche occidentali siano tanto sensibili alle sirene del buon senso, da dare più ragione ai troll russi che alle omelie progressiste dei propri leader. Il problema è Putin? La destra sovranista? L’ignoranza della gente? Oppure l’idiozia delle élite nostrane?Siamo medaglie d’oro nel farci del male con le nostre mani. E i russi ci sguazzano. In fondo, questo masochismo è più pulito della Senna.