2021-12-16
Oggi la Lagarde decide sui tassi. L’inflazione tira la volata all’aumento
Carovita e pressioni dei falchi spingono per la fine delle politiche espansive della Bce e del programma Pepp. Lo spread ha già ripreso a crescere. In America, la Fed annuncia che ridurrà gli acquisti di titoli da gennaioUna settimana di fuoco, questa, per le Banche centrali con la Federal reserve che, nella riunione terminata ieri, ha annunciato di ridurre ulteriormente il programma di acquisti netti di attività finanziarie per i prossimi mesi sino a smantellarlo in anticipo rispetto allo scadenzario in precedenza formulato, con i mercati che già scontano numerosi rialzi dei tassi per il prossimo biennio. A pesare sulle decisioni vi è il riconoscimento, ora esplicito, di una maggiore persistenza del rialzo dei prezzi rispetto alle prime valutazioni. Proprio a novembre, si è registrato negli Stati Uniti un aumento record negli ultimi 40 anni con una variazione annua equivalente al 6,8%. Anche nell’Eurozona i prezzi hanno subito un rialzo significativo nei mesi passati, portandosi ben al di sopra delle previsioni formulate dalla Bce appena lo scorso settembre. Solo nel mese di novembre, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo è salito, sulla base di indicazioni preliminari, a quasi il 5%, in crescente aumento rispetto ai mesi precedenti.È questo il contesto in cui si svolgerà la riunione di oggi del consiglio direttivo della Bce, fornendo più di un appiglio ai falchi perché richiedano alla presidente Christine Lagarde di ricalibrare la postura iper espansiva dell’Eurotower - postura di cui l’Italia ha beneficiato in misura significativa nel mezzo della pandemia. Del resto, la Lagarde si era già lasciata sfuggire nel corso della conferenza stampa di fine ottobre che il programma di emergenza pandemico Pepp sarebbe cessato a fine marzo. Da allora, sebbene siano passate solo poche settimane, si sono materializzati almeno due elementi nuovi. Da un lato, si va consolidando una dinamica dei prezzi al rialzo più persistente del previsto che spinge la Bce a una risposta in senso restrittivo per ossequio al suo mandato. Lo capiremo meglio quando nelle prossime ore verrà diffusa la batteria delle nuove previsioni macroeconomiche sino al 2024. È probabile che le proiezioni sull’inflazione verranno ritoccate al rialzo per i prossimi mesi, ma occorrerà osservare se esse convergeranno appena sotto il 2% entro la fine dell’orizzonte di riferimento, così da dar forza a quanti richiedono un atteggiamento attendista volto a scongiurare un aumento dei tassi di riferimento che, nell’Eurozona, rimangono negativi. D’altro lato, si va delineando con maggiore nettezza il quadro non proprio rassicurante sulle prospettive della pandemia per la stagione invernale in seguito alla diffusione della variante Omicron. È indicativo che il Consiglio dei ministri ha deciso la proroga dello stato di emergenza e introdotto nuove restrizioni per chi entra in Italia. Del resto, in Europa la situazione dei contagi rimane critica.In ogni caso, sarebbe riduttivo appiattire il risultato della riunione odierna alla eventuale dismissione del Pepp, che i mercati hanno già cominciato a scontare da settimane facendo registrare un incremento nello spread dei titoli di Stato italiani con quelli tedeschi. Sono, in particolare, tre i parametri da osservare quando la Lagarde parlerà alla stampa nelle prossime ore in relazione alla dimensione e allo scadenzamento dei futuri interventi non convenzionali, nonché all’ampiezza della discrezionalità che il consiglio avocherà a sé. La cessazione del Pepp, qualora venisse confermata, dovrebbe essere compensata, in parte, da acquisti netti di titoli fatti sotto l’egida di altri programmi non convenzionali. Quanto sarà l’ammontare di tali acquisti aggiuntivi e la loro durata è una variabile particolarmente rilevante. Infine, è probabile che la discrezionalità che il consiglio direttivo avocherà a sé sarà significativa rinunciando quanto più possibile a vincolarsi nelle prossime scelte, facendo leva proprio sull’evoluzione della pandemia che ancora impone rilevanti margini di incertezza. Se quello delineato sopra rimane lo scenario più probabile cui la stessa Bce ha alluso nelle sue precedenti comunicazioni, non è da escludere qualche sorpresa all’ultimo minuto, se dovesse prevalere un orientamento più attendista in linea con l’attuale evoluzione del quadro epidemiologico. Peraltro, la stessa conferenza stampa si svolgerà nel rispetto dei protocolli Covid, proprio a simboleggiare che siamo ancora lontani dall’aver superato il guado.
Beppe Sala (Getty Images)
(Ansa)
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