2024-07-18
Le obbligazioni societarie crescono. Arriva il sorpasso sui titoli pubblici
I prodotti corporate nel primo semestre 2024 hanno registrato rendimenti migliori di quelli governativi. Soldiexpert: «Risultato conseguito anche grazie a cedole più alte, durata minore e a un basso tasso di crac».Più è rischioso, meglio è. Sembra una battuta, ma se si guarda l’andamento dell’obbligazionario negli ultimi anni si noterà come sono state soprattutto le obbligazioni societarie (e fra queste quelle con merito creditizio più basso, definite high yield) a offrire i migliori rendimenti. Anche a resistere meglio alla tempesta obbligazionaria del 2022. Inoltre, nel primo semestre 2024 sono state le obbligazioni cosiddette corporate (societarie) a offrire la miglior performance rispetto a quelle governative. «Dietro questo apparente paradosso ci sono ragioni concrete come, per esempio, la constatazione che il tasso di fallimento (ovvero di default) delle società è stato comunque molto contenuto», spiega Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldiexpert scf. «L’altra ragione, forse ancor più importante, consiste nel fatto che gli indici obbligazionari corporate hanno al loro interno obbligazioni con durata media di 3 o 4 anni contro i 7 o 8 anni della durata media dei bond che si trovano inseriti all’interno degli indici obbligazionari governativi. Maggiori cedole (quelle offerte tipicamente dalle obbligazioni societarie e soprattutto high yield) e minore durata spiegano il comportamento migliore dei bond corporate», continua l’esperto, «e in questi ultimi anni anche per questo motivo nei nostri portafogli consigliati agli investitori abbiamo sovrappesato questo tipo di bond anche tramite Etf, privilegiandoli insieme con quelli monetari e a tasso variabile».Per gli investitori, infatti, le possibilità di investire in questo segmento si sono molte ampliate negli ultimi anni potendo acquistare sia obbligazioni dirette sia Etf che offrono sul segmento delle emissioni societarie scadenze diverse e anche i cosiddetti Etf target. La parola «target» indica che il fondo ha un obiettivo di scadenza specifico. Ad esempio, un Etf obbligazionario «target 2030» avrà come obiettivo quello di replicare l’andamento di un indice obbligazionario composto da titoli con scadenza intorno all’anno 2030. I vantaggi di questi prodotti, emessi da numerosi realtà quali iShares, Xtrackers e Amundi, sono molteplici. Prima di tutto la diversificazione: gli Etf obbligazionari investono in un paniere di obbligazioni, riducendo il rischio legato all’investimento in un singolo titolo. In genere, poi, gli Etf hanno costi di gestione straordinariamente inferiori rispetto ai tradizionali fondi comuni di investimento target collocati da banche e reti. Fra gli Etf corporate sempre più si stanno facendo spazio quelli attivi. Quelli più tradizionali sulle obbligazioni societarie funzionano come un paniere predefinito di titoli, cercando di replicare l’andamento generale del mercato obbligazionario.Gli Etf attivi invece, come dice la parola, cercando di discostarsi dagli indici e facendo una selezione basata su algoritmi o dal gestore, provare a scovare i titoli con il maggior potenziale per offrire il miglior rapporto tra rendimento e rischio. Unica pecca, questa gestione «su misura» ha un costo: gli Etf attivi hanno commissioni leggermente più alte rispetto a quelli passivi.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)