2023-05-14
Il nuovo diritto di Zagrebelsky & C. La legge è quel che stabiliscono loro
Vladimiro Zagrebelsky (Imagoeconomica)
L’ex toga costituzionale e una ristretta cerchia di intellettuali hanno deciso di dichiarare guerra al governo cavalcando la protesta dei sindaci sui figli delle coppie omosex. È la minoranza che vuole farsi dittatura.Avete presente l’articolo 54 della Costituzione? Quello che comincia con «Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi?» Beh, è passato di moda. Adesso, secondo il nuovo indirizzo suggerito dal presidente emerito della Consulta Vladimiro Zagrebelsky, dovrebbe essere aggiornato nel seguente modo: «Tutti i cittadini hanno il dovere di uniformarsi alle idee di un’élite che si è autonominata custode del bene supremo e della Costituzione». Inutile dire che della suddetta confraternita farebbero parte lo stesso Zagrebelsky e una ristretta cerchia di intellettuali e politici rigorosamente di sinistra, secondo i quali le leggi si rispettano e si applicano, ma solo se piacciono alla medesima élite, altrimenti si possono ignorare ricorrendo alla disobbedienza civile.L’ex giudice costituzionale ha fornito la nuova interpretazione del diritto durante l’incontro con i sindaci contrari all’applicazione della legge che regola la registrazione dei figli all’anagrafe. La norma, in vigore dalla notte dei tempi e dunque non introdotta dall’attuale maggioranza, prevede che si trascrivano negli atti comunali i nomi dei genitori biologici ed esclude dal registro chiunque non lo sia. Per decenni nessuno ha mai avuto nulla da ridire, ritenendola una disposizione incontestabile, ma, da quando la sinistra ha abbracciato il movimento Lgbt, si vorrebbe togliere di mezzo l’imbarazzante ostacolo che impedisce ad alcune persone gay di essere iscritte all’anagrafe con la qualifica di genitori, anche se i bambini di cui si dichiarano mamma o papà sono nati grazie alla pratica dell’utero in affitto. Si tratta di una battaglia che riguarda poche centinaia di casi in tutta Italia (a Milano sono 38), ma il Pd e i suoi alleati, pur sapendo che la modifica alla legge non è una priorità, ne fanno una questione politica, da contrapporre all’attuale maggioranza. Non a caso Zagrebelsky e compagni si sono riuniti a Torino nel giorno in cui il presidente del Consiglio e il Papa si incontravano a Roma per parlare di natalità e famiglia. Il messaggio è ovvio: mentre nella capitale Giorgia Meloni ribadiva il no all’utero in affitto, nel capoluogo piemontese si meditava la riscossa antifascista contro la Destra al potere.Sì, coloro che non perdono occasione per parlare di democrazia e Costituzione poi, quando sono sconfitti, sono i primi a non voler rispettare né la democrazia né la Costituzione, arrivando a invocare ogni mezzo per ribaltare il risultato elettorale. La legge dice che sono genitori coloro che hanno concepito e partorito un figlio o coloro che lo hanno legittimamente adottato? Se serve a soddisfare una minoranza cara all’élite si cambia la legge, e se non si riesce a cambiarla perché il Parlamento, che rappresenta il popolo sovrano, non intende modificarla, si disobbedisce alla legge. A sostenere l’ardita tesi non sono solo i politici all’opposizione, ma anche coloro che fino a ieri avevano il compito di far rispettare la legge e la Costituzione, come Zagrebelsky. Ma per comprendere che aria tiri dalle parti del palazzo della Consulta, e quanto si debba diffidare di quella confraternita di togati a cui è assegnata la tutela della carta su cui si basa la nostra repubblica, serve leggere anche un articolo di Donatella Stasio pubblicato ieri dalla Stampa. Costei per anni è stata la portavoce della Corte costituzionale, ma chi se la immagina come una professionista in equilibrio fra diritto e informazione sbaglia. Il titolo dell’articolo pubblicato ieri non lascia spazio a interpretazioni: «Sulla Costituzione la destra è analfabeta. Sbaglia chi ignora il diritto all’amore». Sintesi perfetta di una pagina che sprizzava livore, costruita per sostenere una sola tesi militante, ovvero che a essere fuorilegge non sono coloro che vanno all’estero per comprarsi un bambino, pagando una donna affinché porti in grembo un figlio concepito con la maternità surrogata. Fuorilegge non sono neppure i sindaci che si rifiutano di applicare la legge e registrano genitori che non sono tali, o i professori come Zagrebelsky che invitano gli amministratori pubblici a violare le norme. No, i banditi sono coloro che stanno al governo, perché volendo rispettare il voto della maggioranza degli italiani non si piegano ai voleri dell’élite. In questo modo, non accogliendo «le pressanti richieste», l’esecutivo si rende responsabile di «slealtà istituzionale», che Stasio contrappone alla lealtà dei sindaci che «urlano l’urgenza di una legge per dare attuazione al diritto d’amore». In realtà, Zagrebelsky, Stasio e compagni con i loro interventi sguaiati dimostrano una sola cosa, ovvero quanto a sinistra sia radicata la cultura antidemocratica, per cui solo le istanze «progressiste» hanno diritto di essere rappresentate e applicate. Zagrebelsky, Stasio e compagni non sono un’élite illuminata: sono i portatori insani di un’idea di dittatura della minoranza, da contrapporre alla maggioranza. Il prof, l’ex portavoce e i compagni sono affetti da un complesso di superiorità che li fa sentire migliori di coloro che non sono d’accordo con loro. Ma per quanto si sforzino di sentirsi elevati, una cosa è certa: noi non avremo mai alcun complesso di inferiorità nei loro confronti.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.