2025-04-01
«Nuova Scena» torna su Netflix con la seconda stagione
True
Il talent musicale con Rose Villain, Geolier e Fabri Fibra nelle vesti di giudici, rispetto a X-Factor non ha la pretesa di vagliare ogni singolo genere musicale. Al contrario, ne ha scelto uno: il meno inflazionato, se colto nella sua purezza, il rap.Il punto d'arrivo, in una televisione che pare non poter fare a meno di inseguire se stessa, sarebbe X-Factor: Il talent musicale per eccellenza, connubio (non più perfetto) di spettacolo e sincera ricerca musicale. Nuova Scena tenderebbe lì. All'intrattenimento e, parimenti, alla capacità di individuare qualche talento reale, capace in quanto tale di conquistare le classifiche musicali, oltre alla mera simpatia di un pubblico di passaggio.Eppure, a guardarlo, il primo reality di settore che Netflix abbia deciso di produrre non si ha la stessa impressione di un X-Factor. Nuova Scena, la cui seconda stagione ha fatto il proprio debutto online lunedì 31 marzo, ha meno ritmo, meno sovrastrutture. Non è la macchina da guerra di Sky, fatta di una qualità visiva capace, genuinamente, di distogliere l'attenzione dal vuoto musicale che spesso accompagna lo show. Cosa, questa, che in qualche modo dovrebbe rendere il reality di Netflix meno efficace, meno bello. Meno guardabile. Meno televisivo, in una parola, che, tuttavia, non è necessario spendere. Nuova Scena, i cui otto nuovi episodi sono stati divisi in tre tranche, è la cronaca di un mondo piuttosto sommerso. Un mondo di cui, collettivamente, si è parlato poco, capito poco. Il talent Netflix, con Rose Villain, Geolier e Fabri Fibra nelle vesti di giudici, non ha la pretesa di vagliare ogni singolo genere musicale. Al contrario, ne ha scelto uno: il meno inflazionato, se colto nella sua purezza, il rap. Lo show, con una narrazione costruita su una dinamica itinerante, che tocca diversi luoghi d'Italia, mira a eleggere un vincitore fra gli aspiranti rap. Premio, centomila euro in denaro e la possibilità di imporsi all'interno di una scena, quella rap per l'appunto, misconosciuta a livello popolare. Del rap, si è sempre preso il pregiudizio, lo stereotipo. Forse, la violenza verbale, la crudità dei testi, l'incapacità (quanto meno presunta) di tenere testa al corrispettivo statunitense. Ma il rap, anche nell'Italia sgangherata che di lui ha preso solo la parte più pop, non è solo questo e Nuova Scena, con tutti i limiti imposti da una piattaforma mainstream, è riuscita e riesce a raccontarlo. Il tutto, facendo tesoro della lezione impartita alla televisione internazionale da X-Factor. La nuova stagione, difatti, è stata suddivisa come il grande show di Sky.I primi quattro episodi, dunque, sono stati dedicati alle cosiddette Audition, organizzate tra l'Italia e Londra. Poi, si è deciso di sottoporre i talenti ad una sorta di Skill Test (e qui si andrebbe a MasterChef con il pensiero). Gli aspiranti concorrenti sono stati messi sul palco, non con testi fatti e finiti a guidarli all'interno di una zona di confort, ma con l'imperativo del freestyle: rime libere, improvvisate, e ospiti famosi a giudicarli. Infine, s'è pensato ad un'ultima puntata, datata 14 aprile. La finalissima, meno scenica, certo, del suo corrispettivo Sky, ma non perciò meno godibile.
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Nel libro postumo Nobody’s Girl, Virginia Giuffre descrive la rete di abusi orchestrata da Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell e ripercorre gli incontri sessuali con il principe Andrea, confermando accuse già oggetto di cause e accordi extragiudiziali.