2023-06-08
I nostri scoop arrivano al Copasir: «Indagare sulla trappola anti Lega»
Alfredo Mantovano (Imagoeconomica)
Claudio Borghi: bisogna fare chiarezza sul Metropol. Alfredo Mantovano: estranei i servizi italiani.L’affaire Metropolitan svelato dalla Verità è arrivato anche al Copasir, dove l’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano ha risposto alle domande poste dal parlamentare leghista Claudio Borghi. Il senatore del Carroccio, che ieri ci ha ribadito che intende «andare ulteriormente a scavare nella questione», già nei giorni scorsi aveva annunciato pubblicamente di voler investire il Copasir della questione dopo che avevamo svelato che uno delle voci registrate nell’audio dell’appuntamento nell’hotel moscovita tra una delegazione russa ed una italiana fosse quella dell’agente del servizio russo Fsb, Andrey Yuryevich Kharchenko. I contenuti dell’audizione sono secretati, ma secondo quanto trapelato, Mantovano avrebbe risposto che non c’è stata alcuna attivazione in merito da parte dell’intelligence italiana, che si sarebbe limitata ad identificare l’agente russo su richiesta della Procura di Milano che indagava sul caso. Va precisato che la risposta alle richiesta dei pm era arrivata il 3 marzo 2020 quando a Palazzo Chigi sedeva Giuseppe Conte, alla guida del suo secondo governo, nato dopo la rottura dell’alleanza con Salvini, che teneva ben salda nelle sue mani la delega ai Servizi oggi affidata a Mantovano dalla premier Giorgia Meloni. «In ordine a quanto richiesto da codesta Procura, il collaterale estero ha sciolto la riserva autorizzando l’utilizzo delle informazioni comunicate a questa Agenzia, fornendo anche le generalità complete dell’officer russo d’interesse. In particolare […] Karchenko è un noto officer del Federalnaya sluzhba bezopasnosti (Fsb), per conto del quale svolge anche misure attive», aveva scritto l’Aisi alla Procura. Nella nota era anche specificato che con il termine «misure attive» «vengono definite le attività di influenza, ingerenza, propaganda e disinformazione poste in essere da funzionari dei servizi di intelligence russi». Non abbastanza, a quanto pare, per attivare i nostri apparati di intelligence. L’intervento di Mantovano davanti al Copasir era già previsto, visto che la settimana scorsa il sottosegretario aveva dato al presidente del Comitato, Lorenzo Guerini, la sua disponibilità a riferire dopo che l’ex premier Matteo Renzi, in un’intervista, aveva parlato di tenuta democratica del Paese in gioco in riferimento alle affermazioni contenute nel libro I potenti al tempo di Giorgia, scritto da Paolo Madron e da Luigi Bisignani, secondo cui vi sarebbero giornalisti e politici intercettati «senza le garanzie costituzionali di una indagine ma dai servizi segreti». Anche in questo caso le notizie sono frammentarie. Mantovano avrebbe ribadito che nel suo ruolo di Autorità delegata non ha mai autorizzato intercettazioni a politici e giornalisti da parte dell’intelligence. Sarebbe anche stato evidenziato che, naturalmente, chi fosse a conoscenza dell’uso improprio dello strumento dell’intercettazione ha l’obbligo a segnalarlo all’autorità giudiziaria. Mantovano ha poi relazionato sulla morte in un incidente nautico sul lago Maggiore causato da una tromba d’aria di due agenti dell’Aise, Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi, dell’ex agente del Mossad Erez Shimoni e della moglie dello skipper dell’imbarcazione Anya Bozhkova. Secondo la ricostruzione trapelata, risulterebbe che quello in corso sul battello sarebbe stato di un incontro conviviale tra personale dell’intelligence italiana ed israeliana svoltosi al termine di un’attività di servizio, ovviamente coperta dal massimo riserbo. Durante l’audizione l’Autorità delegata ha anche illustrato ai membri del Copasir la situazione nei principali teatri di crisi, dall’Ucraina al Kosovo, in particolare dopo il ferimento di 15 militari italiani della missione Kfor avvenuto durante le proteste nel nord del Kosovo.
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