
Domani il Senato vota sul rinvio a giudizio di Matteo Salvini per sequestro di persona. Nello stesso giorno, il Cdm deve dare il via libera alle opere pubbliche. Poi è la volta della sfiducia a Danilo Toninelli. Prove di forza per la maggioranza.Una settimana cruciale per la maggioranza targata Lega-M5s: sono tanti gli appuntamenti delicati in calendario da domani a domenica prossima, quando le elezioni regionali in Basilicata daranno nuovi spunti di riflessione sui rapporti di forza tra i due contraenti del «contratto di governo». Dalla votazione al Senato sull'autorizzazione a procedere per il vicepremier Matteo Salvini sul caso Diciotti alla discussione delle mozioni di sfiducia nei confronti del ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli; dal decreto sblocca cantieri al memorandum Italia-Cina, compresa la visita in Italia del leader cinese Xi Jinping, si annunciano giorni impegnativi per la coalizione che sostiene il premier Giuseppe Conte. Vediamo i vari appuntamenti.Domani, mercoledì 20 marzo, approda in aula al Senato la richiesta del Tribunale dei ministri di Catania di poter processare il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, con l'accusa di sequestro di persona aggravato per non aver fatto sbarcare per 5 giorni 177 immigrati dalla nave Diciotti. Lo scorso 19 febbraio la giunta per le Immunità del Senato aveva respinto la richiesta dei giudici, ma la parola finale spetta all'Aula. Salvini non avrà alcun problema a evitare il processo, visto che voteranno contro la richiesta di autorizzazione a procedere Lega (58 senatori), M5s (107), Forza Italia (61) e Fratelli d'Italia (18): il totale dei contrari è 244, ai quali vanno sommati almeno 10 senatori del gruppo misto. La maggioranza richiesta è di 161 senatori. Tra l'altro ieri si è appreso che lo scorso 12 novembre il prefetto Matteo Piantedosi, capo di gabinetto del ministero dell'Interno, ha spiegato ai magistrati di Catania che si era in presenza di «un allarme generalizzato» sulla possibile infiltrazione di estremisti islamici in Italia attraverso i barconi, e che «il modello di comportamento» del Viminale teneva conto del pericolo. «C'è il tema di proteggere le frontiere», ha detto Piantedosi a quanto risulta dal verbale della testimonianza. «La decisione del ministro», sostiene invece il Tribunale, «non è stata adottata per problemi di ordine pubblico in senso stretto, bensì per la volontà meramente politica, di affrontare il problema della gestione dei flussi migratori invocando, in base a un principio di solidarietà, la ripartizione dei migranti a livello europeo tra tutti gli stati membri».«Pensatemi mercoledì», ha detto ieri Salvini, «quando il Senato voterà se devo o non devo essere processato per sequestro di persona. Io sono tranquillo, ma mai dire mai in Italia». Una dichiarazione più scaramantica che altro: le uniche defezioni saranno quelle delle solite senatrici dissidenti del M5s, Paola Nugnes e Elena Fattori, che voteranno per il processo a Salvini insieme al Pd e a Leu, in cerca di qualche like a buon mercato sui social network. Nugnes e Fattori difficilmente verranno espulse dal M5s: inutile farle diventare delle martiri. Tutt'al più verranno segnalate ai probiviri del M5s, insieme ad eventuali altri dissidenti.Domani è anche il giorno dell'esame del decreto Sblocca cantieri in Consiglio dei ministri. Sul testo definitivo non c'è ancora accordo tra la Lega (che chiede uno snellimento sostanziale delle procedure per la realizzazione delle opere pubbliche) e il M5s (come di consueto, favorevole a norme più rigide). «Il decreto Sblocca cantieri», ha detto ieri il vicepremier Luigi Di Maio, «è fondamentale per far ripartire le infrastrutture: deve essere fatto prima possibile. Si tratta di oltre 300 cantieri e 200.000 posti di lavoro. Presenteremo un testo al prossimo Consiglio dei ministri di mercoledì. È chiaro», ha aggiunto Di Maio, «che tra vertici e pre consiglio metteremo a punto il testo». «Spero che il decreto», ha ribattuto Salvini, «vada già questa settimana in Consiglio dei ministri, basta che non sia una roba minima. Se ci deve essere lo sblocca cantieri devi sbloccare tutto». «Nelle ultime due settimane», ha sottolineato il premier, Giuseppe Conte, «abbiamo lavorato intensamente, abbiamo un tavolo tecnico per rivedere le ultime cose e mercoledì lo sblocca cantieri sarà in Consiglio dei ministri».Giovedì 21 marzo, al Senato, è in calendario la discussione delle mozioni di sfiducia presentate da Pd e Forza Italia contro il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, per il modo in cui ha gestito la vicenda della Tav. In questo caso il voto è molto più incerto rispetto a quello su Salvini, perché a difendere il ministro ci saranno solo Lega e M5s (che al Senato hanno solo 165 senatori, 4 in più della maggioranza assoluta) più prevedibili aiuti provenienti dal gruppo misto. L'«incidente» è in agguato, ma è probabile che andrà tutto liscio: sfiduciare Toninelli significherebbe aprire una crisi di governo.Il presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, sarà in visita ufficiale in Italia, da giovedì 21 a sabato 23 marzo. «Sabato», ha detto ieri Di Maio, «firmeremo il memorandum sulle vie della seta che sarà una grande occasione delle nostre aziende italiane di portare il Made in Italy in Cina». «C'è un memorandum positivo», ha avvertito Salvini, «poi bisogna stare attenti a non intaccare elementi che riguardano la sicurezza nazionale. E su questo non faremo sconti a nessuno». Oggi il premier Conte informerà il parlamento sui contenuti dell'intesa tra Roma e Pechino. M5s e Lega ieri hanno lavorato a mozioni unitarie sull'argomento.
Guido Crosetto (Cristian Castelnuovo)
Il ministro della Difesa interviene all’evento organizzato dalla «Verità» dedicato al tema della sicurezza con i vertici del comparto. Roberto Cingolani (Leonardo) e Nunzia Ciardi (Acn): bisogna prevenire le minacce con l’Ia.
Mai, come nel periodo storico nel quale stiamo vivendo, il mondo è stato più insicuro. Attualmente ci sono 61 conflitti armati attivi, il numero più alto dalla Seconda guerra mondiale, che coinvolgono oltre 92 Paesi. Ieri, a Roma, La Verità ha organizzato un evento dal titolo «Sicurezza, Difesa, Infrastrutture intelligenti», che ha analizzato punto per punto i temi caldi della questione con esponenti di spicco quali il ministro della Difesa Guido Crosetto intervistato dal direttore della Verità, Maurizio Belpietro.
Donald trump e Viktor Orbán (Ansa)
Il premier ungherese è stato ricevuto a pranzo dall’inquilino della Casa Bianca. In agenda anche petrolio russo e guerra in Ucraina. Mosca contro l’Ue sui visti.
Ieri Viktor Orbán è stato ricevuto alla Casa Bianca da Donald Trump, che ha definito il premier ungherese «un grande leader». Di più: tessendo le sue lodi, il tycoon ci ha tenuto a sottolineare che «sull’immigrazione l’Europa ha fatto errori enormi, mentre Orbán non li ha fatti». Durante la visita, in particolare, è stato firmato un nuovo accordo di cooperazione nucleare tra Stati Uniti e Ungheria, destinato a rafforzare i legami energetici e tecnologici fra i due Paesi. In proposito, il ministro degli Esteri magiaro, Péter Szijjártó, ha sottolineato che la partnership con Washington non preclude il diritto di Budapest a mantenere rapporti con Mosca sul piano energetico. «Considerata la nostra realtà geografica, mantenere la possibilità di acquistare energia dalla Russia senza sanzioni o restrizioni legali è essenziale per la sicurezza energetica dell’Ungheria», ha dichiarato il ministro.
Bivacco di immigrati in Francia. Nel riquadro, Jean Eudes Gannat (Getty Images)
Inquietante caso di censura: prelevato dalla polizia per un video TikTok il figlio di un collaboratore storico di Jean-Marie Le Pen, Gannat. Intanto i media invitano la Sweeney a chiedere perdono per lo spot dei jeans.
Sarà pure che, come sostengono in molti, il wokismo è morto e il politicamente corretto ha subito qualche battuta d’arresto. Ma sembra proprio che la nefasta influenza da essi esercitata per anni sulla cultura occidentale abbia prodotto conseguenze pesanti e durature. Lo testimoniano due recentissimi casi di diversa portata ma di analoga origine. Il primo e più inquietante è quello che coinvolge Jean Eudes Gannat, trentunenne attivista e giornalista destrorso francese, figlio di Pascal Gannat, storico collaboratore di Jean-Marie Le Pen. Giovedì sera, Gannat è stato preso in custodia dalla polizia e trattenuto fino a ieri mattina, il tutto a causa di un video pubblicato su TikTok.
Giancarlo Giorgetti (Ansa)
Il ministro fa cadere l’illusione dei «soldi a pioggia» da Bruxelles: «Questi prestiti non sono gratis». Il Mef avrebbe potuto fare meglio, ma abbiamo voluto legarci a un mostro burocratico che ci ha limitato.
«Questi prestiti non sono gratis, costano in questo momento […] poco sopra il 3%». Finalmente il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti fa luce, seppure parzialmente, sul grande mistero del costo dei prestiti che la Commissione ha erogato alla Repubblica italiana per finanziare il Pnrr. Su un totale inizialmente accordato di 122,6 miliardi, ad oggi abbiamo incassato complessivamente 104,6 miliardi erogati in sette rate a partire dall’aprile 2022. L’ottava rata potrebbe essere incassata entro fine anno, portando così a 118 miliardi il totale del prestito. La parte residua è legata agli obiettivi ed ai traguardi della nona e decima rata e dovrà essere richiesta entro il 31 agosto 2026.






