2022-08-30
Nomine, l’assalto prima del voto
Vittorio Colao (Imagoeconomica)
Vittorio Colao si accoda ai sindacati dei dirigenti di Stato per piazzare Elena Grifoni a capo del nuovo ufficio Spazio. In 45 giorni 5 bandi di assunzioni, come nei 7 mesi precedenti.Tra i sindacati dell’Unadis (Unione nazionale dirigenti di Stato) c’è chi sostiene che il gran numero di interpelli (ovvero i bandi di assunzioni di dirigenti di prima fascia) della presidenza del Consiglio dei ministri dell’ultimo mese non sia qualcosa di eccezionale. Peccato che a sostenerlo sia chi spesso ha poi fatto carriera nella stessa pubblica amministrazione. Il segretario nazionale Barbara Casagrande è stato promosso da dirigente di seconda fascia a direttore generale nel primo anno di questa legislatura. Francesca Macioce, componente della segreteria nazionale, è stata promossa da dirigente di seconda fascia a dirigente di prima fascia presso il Dipe. Poi Luca Soda, uno dei maggiori esponenti, è diventato direttore generale al Dipe. E infine Antonio Caponnetto, predecessore nel sindacato della Macioce, è diventato capo dell’Ufficio autonomo per le disabilità. Del resto, basta citare i numeri per avere un quadro più chiaro della situazione. Dalla caduta del governo Draghi, quindi in un mese e mezzo, sono stati pubblicati ben 5 interpelli, un vero e proprio record, perché nei 7 mesi precedenti ne erano stati pubblicati altrettanti, cioè appena 5. Che ci sia quindi un assalto alla diligenza da parte del governo uscente, che sta provando a riempire tutte le caselle prima delle prossime elezioni, è un dato di fatto. L’ultima in ordine di tempo, come raccontata dalla Verità, è quella che vedrà Elena Grifoni alla presidenza del nuovo ufficio Spazio, da poco creato dal ministro Vittorio Colao e dal capo di gabinetto Stefano Firpo. Si sa che un’operazione come questa è già largamente border line per essere giustificata in regime di ordinaria amministrazione. Unica scappatoia possibile è che in realtà l’ufficio non abbia alcun potere di gestione finanziaria ma funzioni unicamente e meramente segretariali o di micro-management organizzativo di attività istituzionali nel settore. Questi sono i limiti necessari per poter eludere l’obbligo dell’apertura di un bando pubblico di selezione per individuarne il direttore e così è stato. Peraltro, è ben noto che una serie di personalità di alto livello professionale e tecnico (ingegneri senior nel settore, ceo di aziende aerospaziali, dirigenti di prima fascia ministeriali, consulenti internazionali di settore) sono state contattate e valutate al ministero in perfetto stile di una società privata e non seguendo le normali regole ministeriali. Ma alla fine a spuntarla è stata Grifoni, nel cui curriculum c’è poco sul piano tecnico-manageriale rispetto agli altri intervistati. Per di più Grifoni è, dal 2001, «membro indipendente» del consiglio di Erg, società petrolifera, in un evidente potenziale conflitto di interessi. Non è chiaro se il ministro Colao abbia valutato questa situazione oppure, data la fretta di chiudere, abbia deciso di sorvolare. Sta di fatto che il quadro complessivo pone molti dubbi di opportunità alla luce di elezioni politiche che si terranno tra venti giorni. Correttezza istituzionale avrebbe suggerito piuttosto un arresto di ogni iniziativa lasciando al prossimo governo il compito e il peso di affrontare e risolvere i problemi. Lo stesso Colao alla prossima ministeriale (il momento delle sottoscrizioni a una serie di programmi proposti dall’Esa in vari settori) vorrebbe investire più del suo predecessore Riccardo Fraccaro, che aveva stanziato 2,3 miliardi, nonostante ne siano stati impegnati appena il 20%. L’80 per cento della somma è stato messo dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) sottraendolo alla possibilità di finanziare altri progetti o ricerca.
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