2021-05-28
Niente scudo penale e paghe basse. Il sindaco è un mestiere pericoloso
Le retribuzioni esigue, a fronte di enormi responsabilità, e la facilità con cui si incappa in calvari giudiziari rendono molto difficile trovare candidati. La proposta della Lega: aumento degli stipendi e tutela legale.Se tre indizi fanno una prova, trecento fanno una certezza: il mestiere di sindaco è ormai considerato un sacrificio che in pochissimi hanno voglia di fare. Quanto sta accadendo in queste ore, da Milano a Roma a Napoli, appena qualche anno fa sarebbe stato inimmaginabile: destra, sinistra, centro, grillini, moderati e progressisti non riescono a trovare candidati per le amministrative del prossimo autunno. I big interpellati nicchiano, prendono tempo, riflettono, e poi, come nel caso di Gabriele Albertini e Guido Bertolaso, rifiutano. «Ma chi me lo fa fare?», è il ritornello che si sentono ripetere i leader di partito che cercano candidati in grado di competere per la vittoria. La fuga dalla fascia tricolore è il fenomeno del momento, ed è difficile dar torto a un docente universitario, un imprenditore di successo, un professionista famoso, che non si lascia lusingare dai corteggiamenti dei leader di partito. Fare il sindaco è totalmente diverso dall'occupare una poltrona in parlamento o in un consiglio regionale: si tratta di combattere ogni giorno in trincea, tra cortei di disoccupati organizzati, proteste, insulti, richieste di sostegni, immobili pubblici occupati da liberare, indigenti da sostenere, strade da riassaltare, buche da riparare, senza avere in cassa, nella maggior parte dei casi, un solo euro. Considerato che siamo in piena «civicomania», ovvero in un periodo storico nel quale per le amministrative i partiti puntano su esponenti della società civile per ampliare il consenso e puntare alla vittoria, trovare un protagonista di spicco del mondo dell'impresa o delle professioni che sia disposto a rinunciare a una vita agiata per infilarsi in una campagna elettorale e poi in una esperienza da amministratore comunale diventa impresa disperata.Non solo: lo stipendio del sindaco di una grande città italiana è di circa 5.000 euro al mese. Moltissimo, se paragonato a quello di un operaio o un impiegato: una miseria per un grande imprenditore o un professionista di fama. Infine, i rischi di incappare in una grana giudiziaria sono elevatissimi: basta una firma su un documento per incorrere nel reato di abuso di ufficio, essere sbattuto in prima pagina sui giornali e passare anni e anni della propria vita tra le aule di tribunale. È quanto è accaduto, e il caso è esemplare, all'ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti. Tre giorni fa la Corte di Appello di Milano ha assolto Uggetti e altri tre imputati, perché il fatto non sussiste, dall'accusa di turbativa d'asta nel processo per il cosiddetto «caso piscine» per il quale era stato anche arrestato nel 2016 e che riguardava una gara per la gestione degli impianti comunali scoperti della città lombarda. Uggetti, che in primo grado era stato condannato a 10 mesi, si è fatto 10 giorni a San Vittore, 25 ai domiciliari, ed è stato protagonista di decine di articoli e servizi televisivi che lo hanno dipinto come un ladro. «È stato un percorso che non auguro nemmeno al peggiore dei miei nemici», ha detto Uggetti, comprensibilmente commosso, dopo l'assoluzione.Non c'è solo la giustizia penale però a far tremare le vene ai polsi a chi si trova a dover decidere se accettare una candidatura a sindaco: la Corte dei Conti, infatti, fa ancora più paura. Basta un debito fuori bilancio non adeguatamente giustificato, per far scattare la tagliola: inviti a dedurre, estenuanti cause, conti correnti bloccati, un calvario che può durare decenni. In sostanza, il sindaco non vuole farlo più nessuno. Non è un caso che due protagonisti politici che si attaccano a vicenda in continuazione, ovvero il leader della Lega Matteo Salvini e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, su questo argomento abbiano la stessa identica idea. «Come Lega», ha detto Salvini, «stiamo portando avanti una proposta di legge a mia firma per aumentare non solo gli stipendi dei sindaci dei piccoli comuni ma anche le tutele legali, perché fare il sindaco a mille euro al mese rischiando problemi su problemi non è degno. E che ci siano sindaci di grandi città come Milano e Roma che prendono 4.000 euro al mese non è possibile e non è giusto». «Oggi non troviamo più chi è disposto a candidarsi come sindaco», ha sottolineato De Luca, «perché non vuole rovinarsi la vita. Nessuno oggi prende la responsabilità di firmare una transazione di 8 milioni. I dirigenti pubblici sono terrorizzati dall'abuso di ufficio che ti rovina la vita».C'è poi un altro fenomeno dilagante: quello del cosiddetto «paracadute». In sostanza, gli esponenti della società civile vengono ingolositi con la promessa di una ricompensa, in termini politici, in caso di sconfitta o di problemi insormontabili nel corso della sindaca tura. Nella stragrande maggioranza dei casi, tale «paracadute» consiste in un collegio blindato alle elezioni politiche. Il miraggio di una poltrona vellutata e di un maxi stipendio da deputato o senatore riesce, spesso, a convincere i più riottosi.
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