2020-08-27
Nessun accordo per il ritorno in aula. Bimbi e prof in ostaggio del governo
Scontro fra esecutivo e Regioni su Dpi, febbre, quarantena e autobus, per i quali spunta l'idea di separatori «morbidi» in stoffa. L'Anci Campania vorrebbe far slittare la partenza al 24 settembre. Oggi nuovo round.Patrizio Bianchi, ex capo della task force del Miur: «Che abbiamo lavorato a fare?» Fra i punti cardine del documento, l'arrivo di un medico in ogni istituto scolasticoLo speciale contiene due articoli.Martedì prossimo riapre la scuola italiana, sarebbe il caso di dire «salvo intese», in pieno stile giallorosso. Chiunque di noi abbia parlato nelle ultime ore con un docente sa perfettamente che dietro gli annunci propagandistici del governo si cela il caos assoluto. Nessuno sa cosa accadrà: confusione sul distanziamento, sull'uso delle mascherine, sui test sierologici per il personale scolastico, sui trasporti. Il premier Giuseppe Conte rischia grosso: siamo stati il primo Paese colpito dal coronavirus in Europa, il primo a uscire dalla fase critica, ma mesi e mesi sono stati sprecati in discussioni sul nulla. Tra banchi a rotelle e altre amenità di questo tipo, il governo ha clamorosamente mancato l'appuntamento decisivo: a quattro giorni dall'apertura docenti, lavoratori e famiglie brancolano nel buio. Tanto che l'Anci Campania sarebbe pronta a chiedere alla Regione di far slittare di dieci giorni, al 24 settembre, la riapertura delle scuole, ovvero a dopo le regionali. Ma alcuni sindaci vorrebbero aspettare fino al 28, se non fino al 5 ottobre.Ieri si è svolto, in videoconferenza, il vertice tra governo, Regioni ed enti locali, convocato dal ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia con i colleghi Lucia Azzolina (Scuola), Roberto Speranza (Salute) e Paola De Micheli (Trasporti), al quale hanno partecipato anche il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, il coordinatore del comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo, il capo della Protezione civile Angelo Borrelli e il commissario Domenico Arcuri. Tra i nodi più intricati da sciogliere, un protocollo unico per la gestione di eventuali casi di Covid all'interno delle scuole e quello dei trasporti.In breve, le linee guida per la riapertura dell'anno scolastico (il 1° settembre si parte con il recupero degli apprendimenti, le lezioni riprenderanno il 14 settembre) sono queste: resta confermato, almeno fino a nuovo contrordine, l'obbligo della mascherina anche per gli studenti negli spazi comuni e quando si è seduti al banco dove non è possibile il distanziamento di un metro, ma le Regioni sono contrarie (per chi ha meno di 6 anni non c'è l'obbligo); la temperatura verrà misurata a casa (In Campania si prevede il controllo a scuola); l'orario di ingresso resta unico (la Lombardia propone di differenziarlo); i nuovi banchi verranno forniti da 11 aziende, sette italiane e quattro Ue; la mensa sarà utilizzata in orari differenziati; il personale ha la facoltà di sottoporsi al test sierologico (non obbligatorio); in caso di contagio o focolaio in una scuola il documento dell'Istituto superiore di sanità non prevede la chiusura dell'istituto, ma la Asl valuterà la quarantena per tutti gli studenti della stessa classe e per gli operatori scolastici esposti nelle ultime 48 ore.Resta avvolta nel mistero la questione dei trasporti, sulla quale tra governo e Regioni non c'è intesa. Le stesse Regioni presenteranno delle proposte per far fronte alle criticità, in particolare per le ore di punta che coincidono con gli orari di entrata e uscita dalle scuole. Come sarà possibile conciliare le regole attuali, che prevedono la drastica riduzione dei posti, con la necessità degli studenti di recarsi a scuola e tornare a casa? Un pasticcio. Ieri quindi è spuntata l'ipotesi creativa: separatori «morbidi», ovvero divisori in stoffa al posto di quelli in plexiglass.Il leader della Lega, Matteo Salvini, va all'attacco del governo: «Prima vanno a casa», dice Salvini, «meglio è per tutti. Di danni ne hanno fatti abbastanza. Se il ministro Azzolina non è in grado di riaprire le scuole, si dimetta. La proposta della Lega per riaprire bene e in sicurezza le scuole, anche se il ministro non ci ascolta da mesi, è stabilizzare decine di migliaia di insegnanti precari che già sono nelle classi dei nostri figli da tanti anni e chiedere alle scuole pubbliche paritarie un aiuto per trovare le 10.000 aule scolastiche che ancora mancano. E aggiungo misurare la febbre dei bimbi a scuola e non lasciarlo a carico di mamma e papà. La Azzolina sta giocando con i banchi con le rotelle, con le mascherine e con il plexiglass. Non si può scherzare sulla salute di 8 milioni di studenti e sul lavoro di un milione di insegnanti». Massimo Galli, direttore del reparto malattie infettive del Sacco di Milano, è sulla linea di Salvini: «Tenendo conto che una larga parte dei bambini che si infetta con il virus è asintomatica, allora la temperatura va misurata assolutamente a scuola».Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, è amareggiato: «Dal governo solo dubbi e incertezze. Sindaci, presidi, insegnanti e governatori attendono invece risposte concrete e attuabili. Non è più possibile andare oltre. È giusto fare questa premessa perché siano chiare le responsabilità di un disordinato e inaccettabile avvio del nuovo anno scolastico. È necessario cambiare modello per far partire l'anno scolastico. Appare evidente che, per quanto stiamo apprendendo in queste ore, sarà necessario un cambiamento del modello di organizzazione scolastica con scaglionamento degli orari di ingresso e di uscita combinato alla didattica a distanza». Critiche anche dai presidenti della Liguria, Giovanni Toti, e del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Oggi nuovo incontro. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/nessun-accordo-per-il-ritorno-in-aula-bimbi-e-prof-in-ostaggio-del-governo-2647099691.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="cera-un-piano-pronto-gia-a-luglio" data-post-id="2647099691" data-published-at="1598468498" data-use-pagination="False"> «C'era un piano pronto già a luglio»
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