2024-08-24
I nerd sbarcano nel comparto Difesa
Le startup della Silicon Valley si stanno riconvertendo alla fornitura di tecnologie al Pentagono per le operazioni speciali. E i loro progetti abbattono il costo dei droni.Più rapide ed economiche dell’industria della Difesa e del Pentagono, le startup californiane si stanno convertendo alle armi. Ecco il drone da 500 euro che non ha bisogno di Gps e la nuova fabbrica di missili da crociera a basso costo. Lo scorso mese di febbraio, Ian Lafferty, ingegnere di 24 anni, ha deciso di partecipare a un hackathon (dalle parole hacker e marathon) a San Francisco, con la sua startup Theseus. Conosciuto anche con il nome «codefest», è un evento che riunisce programmatori informatici e altre persone interessate al settore per migliorare o creare nuovi programmi software. Ian in quell’occasione ha incontrato un gruppo di ucraini appena tornati dal fronte, inviati negli Usa alla ricerca di nuove tecnologie, specialmente per risolvere il problema dei disturbi al sistema Gps che limita l’efficacia dei droni più economici, oggetti con i quali l’Ucraina ha spesso mitigato la carenza d’artiglieria. Ebbene, in un paio di giorni il giovane, insieme con due amici, ha escogitato un nuovo sistema per consentire ai droni di localizzare la posizione senza dover fare affidamento sul segnale trasmesso dai satelliti che viene sistematicamente disturbato. Il trucco è stato questo: far sì che le telecamere del drone scattassero foto e le confrontassero con un database di immagini di Google, utilizzando un semplice apprendimento automatico. Nel giro di 24 ore era pronto un prototipo di drone indipendente dal Gps dal costo di meno di 500 dollari.Ian, intervistato da Patrick Tucker della testata Defence One, ha dichiarato: «Le prestazioni sono di tutto rispetto, si possono adattare molte mappe compresse su una scheda SD da 256 gigabyte e, se compresse nel modo giusto, possiamo coprire più di 10.000 chilometri quadrati. Caricare le mappe sul piccolo computer di volo che può essere fissato a qualsiasi telaio di drone richiede solo un paio d’ore». La faccenda non è passata inosservata al Pentagono, così Lafferty e i suoi amici stanno ora lavorando con un gruppo di specialisti per le operazioni speciali dell’Esercito americano per provare il drone durante nelle esercitazioni. «C’è ancora molto lavoro da fare per assicurarsi che il sistema funzioni su una gamma più ampia di altitudini e velocità, ma sono problemi risolvibili», ha detto Ian, spiegando: «Ci sono state diverse occasioni di dialogo con i rappresentanti dell’esercito ucraino dopo quell’incontro, poiché è stato importante progettare il sistema per adattarsi ai continui mutamenti dello scenario. Edifici e strade vengono fatte saltare in aria di continuo, le case spariscono, se l’algoritmo cerca una casa e questa non c’è, il sistema non deve bloccarsi né sbagliare». Questa storia rivela molto sul cambiamento del rapporto del Pentagono con le aziende non tradizionali e con gli innovatori. Ora un gruppo di giovani intelligenti senza esperienza nell’esercito può creare nuove capacità rilevanti per il campo di battaglia da componenti economici e facilmente reperibili, e farlo in una frazione del tempo e del costo di un tradizionale costruttore del comparto.Il tabù della collaborazione con il dipartimento della Difesa non è più quello del 2018, quando i programmatori di Google si opposero così fortemente al lavoro dell’azienda con il Pentagono che il grande motore di ricerca abbandonò il contratto. Tale cambiamento è alimentato in parte dal successo di una nuova generazione di startup focalizzate sulla difesa come Palantir e Anduril, che stanno vincendo contratti e dimostrando che i processi digital-first nella progettazione e nella produzione possono offrire nuove capacità molto più rapidamente rispetto al passato.Michael Brown, socio di Shield Capital ed ex capo del reparto per l’innovazione della Difesa, spiega che mentre la cultura delle startup sta cambiando per diventare più favorevole al Pentagono, i militari non stanno ancora cambiando abbastanza velocemente per dare alle giovani aziende della difesa il supporto di cui hanno bisogno per crescere. «Purtroppo, gli acquisti da startup finanziate da venture capital rappresentano solo l’1% dei dollari di acquisto del dipartimento della Difesa», ha detto Brown, spiegando: «Gli ingegneri continuano a voler lavorare su problemi importanti e, poiché il mondo è diventato un posto più pericoloso, data l’aggressività di Russia, Cina e Iran, i problemi di sicurezza nazionale sono maggiori». Lavorare con il Pentagono significa però rifiutare molti finanziamenti esteri.
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