2019-12-22
Nel Milleproroghe una norma apposita sulle autostrade fa paura ai Benetton
Viene stabilito che ad Anas potrà essere affidata la gestione provvisoria in caso di revoca o risoluzione della concessione.Dopo un consiglio dei ministri fiume, ieri, con la formula «salvo intese», è stato dato il via libera al decreto Milleproroghe. La prima grande novità messa nero su bianco è quella che più metterà pressione alla famiglia Benetton, quella che controlla Autostrade per l'Italia.Tra le norme del decreto c'è quella secondo cui, in caso di revoca, decadenza o risoluzione di concessioni di strade o autostrade, in attesa di individuare un nuovo concessionario, la gestione possa passare all'Anas. Come si può leggere, nel caso salti la concessione, è previsto che al concessionario sia dovuto il valore delle opere realizzate, le penali ed eventuali altri costi conseguenti alla fine del rapporto. Attenzione, però: solo a patto che lo stop non sia dovuto a motivi di inadempimento. Non ci vuole molto per capire che la norma è tutta rivolta alla tragedia del ponte Morandi di Genova, il cui tratto autostradale era in capo ad Aspi. Dal tavolo dell'esecutivo sul Mileproroghe è arrivata anche la proroga al 2020 agli incentivi per gli eco scooter. Via, dunque, ad aiuti per chi scegli di rottamare il proprio vecchio due ruote con un modello ibrido o elettrico. Il requisito fondamentale per avere gli incentivi è che si rottami un modello di classe Euro 0 fino a Euro 3. Il contributo, che può arrivare a un massimo di 3.000 euro, sarà pari al 30% di acquisto del mezzo. Sempre nel decreto slittano anche i rincari dei pedaggi autostradali. I concessionari hanno infatti tempo fino al prossimo 30 marzo per presentare «l'adeguamento delle tariffe autostradali relative all'anno 2020».Un altro rinvio presente nel decreto è quello legato al mercato dell'energia. Come previsto e già anticipato in un'intervista dal viceministro dell'economia Antonio Misiani, l'addio al mercato tutelato dell'energia (sia gas che luce) slitta al 2022. Rinviate, inoltre, le nomine dei vertici di Agcom e del Garante per la Privacy.L'esecutivo ha anche deciso di dare un anno in più (fino alla fine del 2020) per il completamento della banca dati nazionale del dna. I Ris avranno, insomma, un anno in più per trasferire alla banca dati nazionale circa 3.800 profili genetici ignoti ottenuti attraverso reperti acquisiti prima del 2009, anno di costituzione dell'istituto. Del resto, i lavori sono ancora lunghi. Per un centinaio di questi profili serve ancora il nulla osta delle autorità per il trasferimento. Vengono prorogate di sei mesi, inoltre, da aprile a ottobre 2020, le norme sulla class action. In questo caso, il rinvio serve per dare tempo al ministero della Giustizia di adeguare le proprie infrastrutture alle ultime novità. La riforma della class action prevede infatti che al processo civile telematico possa partecipare direttamente il cittadino.Novità anche per il sistema pubblico di identità digitale, lo Spid. Nel decreto la gestione passa infatti dall'agenzia per l'Italia digitale a pagoPa, il sistema di pagamenti elettronici realizzato per agevolare i pagamenti verso la pubblica amministrazione.Slitta anche a tutto il 2020 il divieto di adeguare alla variazione degli indici Istat i canoni di locazione passiva, quelli che riguardano immobili di privati affittati alla pubblica amministrazione. In più, le aziende avranno due anni in più per condurre test sugli animali legati a droghe, alcol e tabacco. Lo scopo è che in questo lasso di tempo si trovino nuovi metodi di sperimentazione. Gli albergatori avranno, inoltre, altro tempo (fino al 30 giugno 2022) per adeguare le proprie strutture colpite da calamità naturali (terremoti o particolari eventi metereologici) alle ultime norme antincendio. I lavori di adeguamento dovranno partire, però, entro la fine del 2020 e la segnalazione certificata di inizio attività parziale dovrà essere presentata entro quella data ai Vigili del fuoco. Anche l'istituto previdenziale dei giornalisti avrà tempo fino al 30 giugno 2020 per presentare un piano di messa in sicurezza per il suo bilancio. Dopodiché verrà nominato un commissario. Anche se fuori dal decreto milleproroghe, anche il ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, si è dato una tempistica. «Ci restano sei mesi per salvare Alitalia», ha detto al Messaggero. «L'obiettivo è chiudere entro metà anno, con la scadenza del mandato al commissario. Altrimenti si chiude. Sono stati erogati i 400 milioni di euro di prestito. Non ci saranno altri fondi». Il ministro ha spiegato chiaramente che «Fs deve entrare nella cordata, e poi sfida tra Lufthansa e Air France. Niente spezzatino, sarà una holding», ha detto. Sull'Ex Ilva, «a fine piano ci saranno zero esuberi», ha assicurato. Nel frattempo, i commissari straordinari dell'azienda hanno firmato un accordo con Arcelor Mittal, sospendendo il contenzioso e ponendo le basi per trovare un'intesa entro il mese di gennaio e un nuovo piano industriale che rimetta in sesto l'acciaieria.
Giorgia Meloni ad Ancona per la campagna di Acquaroli (Ansa)
«Nessuno in Italia è oggetto di un discorso di odio come la sottoscritta e difficilmente mi posso odiare da sola. L'ultimo è un consigliere comunale di Genova, credo del Pd, che ha detto alla capogruppo di Fdi «Vi abbiamo appeso a testa in giù già una volta». «Calmiamoci, riportiamo il dibattito dove deve stare». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel comizio di chiusura della campagna elettorale di Francesco Acquaroli ad Ancona. «C'é un business dell'odio» ha affermato Giorgia Meloni. «Riportiamo il dibattito dove deve stare. Per alcuni è difficile, perché non sanno che dire». «Alcuni lo fanno per strategia politica perché sono senza argomenti, altri per tornaconto personale perché c'e' un business dell'odio. Le lezioni di morale da questi qua non me le faccio fare».
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