2020-03-28
Nei Paesi luterani la cura è per pochi
Per l'Europa a tradizione protestante il morbo punisce i reprobi. Per salvare i pazienti non è possibile fermare l'economia. Perché i giusti hanno il diritto di andare avantiLa crisi del Covid-19 somiglia più alla guerra dei Trent'anni tra cattolici e protestanti che non al secondo conflitto mondiale. Osservando la mappa dei lockdown causa virus si capisce che il mondo è ancora diviso in due fazioni etico-religiose sia sul fronte delle misure sanitarie sia su quello delle azioni finanziarie. A cercare di fermare il vento del virus con le mani sono in prima istanza gli svedesi. Anche nel 1630 Gustavo II° si armò contro le truppe cattoliche arrivando fino a Monaco. Poi dovette arrendersi. Oggi la Svezia continua a restare aperta al virus. Anche i britannici e gli scozzesi in particolare, che sono fieramente calvinisti, ci hanno messo un po' a decidersi. Boris Johnson, che ha studiato la classicità greco-latina, però ha acquisito il pragmatismo protestante come regola. E lo stesso vale per gli americani. I Padri pellegrini della Mayflower altro non erano che un gruppo di puritani calvinisti sbarcati nel «nuovo mondo». Lo stesso, a maggior ragione, vale per gli olandesi e per i Paesi bassi, esclusi i belgi francofoni. Si può disegnare così una sorta di geografia «religiosa» di coloro i quali non credono che per contenere il virus si debbano limitare le libertà, si debba fermare l'attività economica, si debba agire con misure eccezionali. C'è una profonda ragione morale che guida queste scelte. Ed è la stessa ragione che impedisce a questi Paesi, con l'aggiunta della Germania, di concepire una mutualità europea. Il principio è semplice e terribile al tempo stesso. Risiede in una prima predicazione di Martin Lutero, che poi Calvino curverà in maniera ancora più esasperata, fino a renderla una prassi di governo anche dell'economia. Il principio è la «salvezza per sola fede». Che significa? In buona sostanza questo. L'uomo non è giusto, né guadagna il Paradiso perché compie determinate azioni - quello che i cattolici chiamano libero arbitrio - ma solo attraverso Cristo e la fede. Perciò gli uomini fanno il bene o il male perché così li ha predestinati Dio, che è il solo a conoscere il bene e il male e se ne serve per condannare i colpevoli e tenere cari i virtuosi. Dunque per contrastare il virus non sono necessarie azioni che mettono a rischio il fare e il dover fare, perché nell'ordine naturale delle cose il virus colpisce solo i reprobi. Attenzione però a non confondere tutto questo con il fatalismo, perché i calvinisti sanno perfettamente cosa significa il bene: è fare bene il proprio dovere, soprattutto professionale. Perché Dio è contemporaneamente essere e dover essere. Da qui prende le mosse anche il pensiero economico che ha originato il capitalismo del Nord Europa, che probabilmente non si sarebbe sviluppato come impresa industriale sorretta dall'ossessione del fare e dell'accumulare, da cui poi ha originato lo strapotere della finanza, visto che per i protestanti il prestito a usura non è condannabile, ma sarebbe rimasto il mercantilismo dell'Italia cattolica. Anche sugli Eurobond si combatte una guerra di religione. In tedesco «debito» e «colpa» sono la stessa parola. Ma la predestinazione esclude che possa esserci il perdono: chi sbaglia paga, per sempre. Dunque non è possibile condividere il debito perché significa condividere la colpa. La predestinazione esclude che il bene sia recuperabile se si è fatto il male. Noi invece recitiamo il Padre nostro: «Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori». Perciò i tedeschi e gli olandesi, con un sommo atto d'egoismo, negano gli eurbond: per loro sono un'eresia.
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.