2021-07-19
Salvate i vaccini dal delirio di onnipotenza
Nessuno ricorda nemmeno più che il primo siero contro il vaiolo provocò in moltissimi casi dolore e morte, soprattutto tra i giovani. Non dimentichiamo che la prima regola della medicina è non nuocere. Una cura va somministrata solo per il bene del singolo malatoVaiolo / 2 Esaminando i giornali dell'epoca, la lotta al vaiolo mediante vaccinazione non sembra così trionfale. Sottolineo per l'ennesima volta che le malattie scompaiono grazie alle migliorate regole d'igiene, alla migliore alimentazione, alla luce del sole, al divieto ai bambini di lavorare in fabbrica e in miniera per 12 ore al giorno. Le malattie scompaiono quando vivere bene potenzia il sistema immunitario e compaiono quando vivere male lo depotenzia. La chiave di volta è il nostro sistema immunitario. Non vacciniamo contro la peste, ma è scomparsa anche lei.Nel 1809, il Medical observer descrisse una serie di casi in cui si dimostrava il fallimento del vaiolo bovino naturale usato come vaccino nel proteggere dalla malattia. Le persone vaccinate morivano di vaiolo, perché l'immunità da vaccino non è mai come quella lasciata dalla malattia, è sempre parziale e temporanea, a volte molto parziale e molto temporanea. Il Medical observer nel 1810 riportò casi di vaiolo post vaccinazione, ma anche danni da vaccino, riassumibili in due filoni: la malattia da vaccino invece di restare piccola e circoscritta si espandeva a tutto il corpo oppure l'inoculazione di pus (la vaccinazione in questo consisteva) in molti, come è ovvio, causava un'infezione locale o sistemica. A volte i due disastri si presentavano insieme. La vaccinazione si faceva sul braccio sinistro perché alcune volte era necessario amputare per salvare il paziente: nel caso restava il destro. Siamo in epoca pre antibiotica, dove non c'erano disinfettanti e la stessa lancetta veniva usata per molti bambini. Molti bambini erano malnutriti e mancavano talmente di vitamina D e C da sviluppare rachitismo e scorbuto e senza queste due vitamine il sistema immunitario non funziona. Qualcuno pensa davvero che non sia stata una catastrofe? Un articolo del 1817 sul London medical repository monthly journal and review dimostrava anch'esso che un gran numero di persone che si erano sottoposte alla vaccinazione continuavano a contrarre il vaiolo. Dato che chirurghi e medici erano ben pagati per effettuare le vaccinazioni, ci fu un inevitabile conflitto di interessi e molti istintivamente sottovalutarono gli effetti negativi e amplificarono quelli positivi. Il conflitto di interessi è un punto fondamentale. Noi tendiamo a fare sempre, a tutti i costi, i nostri interessi: è grazie a questa ferocia che abbiamo superato periodi terribili come l'era glaciale. È fondamentale che un medico non riceva un guadagno particolare per una determinata pratica, perché altrimenti è ovvio che istintivamente, grazie a un meccanismo chiamato dissonanza cognitiva, ne sottovaluti gli effetti negativi. Anche nelle riviste di categoria la scienza venne tradita: le voci a favore delle vaccinazioni erano amplificate, quelle che riportavano effetti collaterali tragici venivano spesso trascurate o minimizzate. Era un sogno troppo bello annientare il vaiolo. Un'epidemia di vaiolo, nella sua forma peggiore, scoppiò nella cittadina di Ringwood, nell'Hampshire, dove tutti erano vaccinati e mieté vittime come sempre, perché il vaccino, sempre, dà una protezione parziale e temporanea. Anche in questo caso però il fallimento del vaccino non fu riconosciuto e fu imputato a imperizia degli operatori o scarsa qualità del siero (pus di vacca).Nell'epidemia di vaiolo del 1844 circa un terzo dei vaccinati contrassero una forma più lieve della malattia, ma gli altri due terzi contrassero la malattia in forma normale. Valeva la pena allora vaccinare così tante persone? Innumerevoli neonati morirono di erisipela e setticemia, oppure dello stesso vaiolo vaccino, che su un bimbo malnutrito e in deficit di vitamine diventava una malattia tutt'altro che benigna. Dopo aver fondato gli ospedali nell'alto medioevo, in occasione della vaccinazione antivaiolosa, la Chiesa scoprì la statistica medica. La Chiesa cattolica aveva il controllo totale sul territorio. I sacerdoti si resero conto che i morti da vaccino erano più numerosi dei morti da vaiolo, lo segnalarono ai vescovi, che lo segnalarono ai cardinali, che lo comunicarono al Papa e Leone XII rese facoltativa la vaccinazione sul suolo dello Stato pontificio.Questa scelta è uno dei motivi per cui la Chiesa viene accusata di essere antiscientifica. Gli altri motivi riguardano l'opposizione a teorie che sono state spacciate per scienza, come la fisionomica. Torniamo alla vaccinazione antivaiolosa di Edward Jenner. Perché è così pubblicizzata se non ci sono più interessi economici e tutti i protagonisti sono clamorosamente defunti da parecchie generazioni? Perché occorre salvare il dogma: il vaccino è sempre sicuro, il vaccino è sempre efficace. Due dogmi completamente falsi. Occorre fare sempre un rapporto tra costi e benefici. Questo rapporto è sicuramente a favore nella vaccinazione antirabbica che dobbiamo a Louis Pasteur. Lo scienziato la provò sui cani. La iniettò negli esseri umani, il primo fu un bambino di nove anni, solo dopo aver guadagnato la certezza che non avrebbe nociuto. Inoltre questo tipo di vaccinazioni non si fa sui sani, ma su una persona che ha ricevuto il morso di un cane rabbioso e che quindi sta per sviluppare una malattia mortale.Le vaccinazioni sui sani contraddicono il primo principio della medicina che è non nuocere. Siamo assolutamente certi che una prevenzione basata sul potenziamento del sistema immunitario, su ottime norme igieniche e su un'ottima alimentazione non sarebbe migliore? I maggiori disastri in medicina sono stati fatti tutti cercando vaccini. Innumerevoli vaccini antipolio hanno contagiato la malattia e causato malattie autoimmuni. Molti esperimenti dei medici nazisti e dei loro omologhi giapponesi dell'unità 531 erano sui vaccini: il sogno di salvare milioni di vite a costo di poche decine di morti durante gli esperimenti era il sogno dell'uomo che si fa Dio. Perché il vaccino piace così tanto? Perché sono sotto censura le informazioni sui danni della prima vaccinazione antivaiolosa? Non c'è bisogno di essere un genio per rendersi conto che l'inoculazione di una goccia di pus di vacca in bambini piccoli con sistema immunitario comunque immaturo e per di più spesso in condizioni disagiate non poteva che essere un disastro. Perché allora sua santità il vaccino non deve mai essere messo in crisi? Certo, per motivi economici, come ovvio, e chi nega questa realtà è molto ingenuo. Ma c'è anche un altro motivo. In un certo senso un problema di pensiero gnostico. Il vaccino ci dà un delirio di onnipotenza. Se possiamo cancellare l'intera malattia, che importa se questo causerà un piccolo numero di morti? Statisticamente non sono importanti. Ma dal punto di vista di chi muore, la statistica è 100 per cento. Quindi il vaccino, farmaco spinoso che dà terribili deliri di onnipotenza, spinge a violare la prima regola della medicina: non nuocere. Se somministro una terapia, un farmaco, un vaccino al paziente «A» devo farlo solamente nell'interesse di A, non di qualcun altro o della società. Se questa regola è violata, Ippocrate è defunto e l'etica con lui.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)