2021-05-05
Tutto meno che pirla. Mou fresco d’esonero si accasa alla Roma
José Mourinho (Getty Images)
Scaricato dal Tottenham, José si lega per tre anni ai Friedkin. Subito piacione: «Daje!». Ma all'Inter che stoccate ai giallorossi.«Speravo de Mourì prima». Si adeguano gli slogan, ai Fori imperiali c'è posto e da stamane una corona d'alloro dei cesari è riservata a José Mourinho. Roma già impazzisce, il titolo in Borsa vola (+21%), la suggestione del presidente Dan Friedkin non poteva essere più esplosiva: lo Special One vestito da centurione sulla biga non se lo aspettava nessuno. Le radio romane sono in subbuglio, alle finestre si spolverano i tappeti rossi e la Gazzetta dello Sport ha fatto scomparire dal sito l'articolo che raccontava i dettagli dell'operazione Sarri. L'allenatore della Roma è un altro, anzi è Lui.L'accordo è fino al 30 giugno 2024, ci sarà da divertirsi per tre anni. E per tre anni lui non trascorrerà un minuto con in testa un pensiero diverso da quello di far vincere un «titulo» alla Roma. «Siamo lieti ed emozionati di dare il benvenuto a José Mourinho nella famiglia della Roma», recita il comunicato del club. «Lui è un fuoriclasse che ha vinto trofei ad ogni livello e garantirà una leadership è un'esperienza straordinarie per il nostro ambizioso progetto. Il suo ingaggio rappresenta un grande passo avanti nella costruzione di una mentalità vincente, solida e duratura».Al Chelsea, al Manchester e al Tottenham la pensano diversamente (tre esoneri in sei anni) e ritengono che uno dei tecnici più vincenti del mondo abbia ormai dato. Eppure a 58 anni il fuoco di un genio continua ad ardere. Nessuno può conoscere il futuro, soprattutto se è quello immaginato da Mou. Salutato Paulo Fonseca, tutto gentilezza e possesso palla, la Roma ha pensato al condottiero in esilio, l'ha contattato e ha incassato il sì con una risposta da filone cosmico: «Ho capito immediatamente quanto sia alta l'ambizione di questa Società. L'incredibile passione dei tifosi della Roma mi ha convinto ad accettare l'incarico. Daje Roma». Dove il daje sta esattamente al posto di quel «non sono pirla» sparato in faccia ai giornalisti milanesi nel suo primo giorno all'Inter. Significato subliminale per i tifosi: «Tranquilli, so tutto e sono uno di voi».La sua Roma sarà veloce, aggressiva, in porta con tre passaggi. L'esatto contrario di quella di oggi. Una constatazione che fa dire a Fabio Capello con la consueta saggezza: «Attenzione però, per vincere ci vogliono anche i giocatori». Di corazzieri mourinhiani con l'elmetto a punta e pronti a invadere l'Austria se ne vedono pochi; di sicuro Lorenzo Pellegrini e Niccolò Zaniolo che l'anno scorso lui voleva portare a Londra. Sarà un'estate bollente, per costruire un top team serviranno investimenti (almeno 80/100 milioni) e lui chiederà guerrieri più che fuoriclasse. Un giorno disse: «Agli attaccanti come Ronaldo puoi chiedere al massimo tre secondi di pressing, a me ne servono di più».Poi Mourinho farà il resto mettendosi in proprio con cultura del lavoro e puro spettacolo mediatico. Lui e il suo broncio divertono anche quando perdono. Il gesto delle manette, le liti in diretta tv, «esigo respecto per i miei jugadori», la corsa nel Camp Nou conquistato. È tutto entrato nella storia, esattamente come ogni angolo di Roma. José caricherà le batterie della città eterna ogni giorno, con ogni tempo, ascoltando «il rumore dei nemici». Che sono sempre gli stessi: gli arbitri con la gastrite, i complotti dei club più potenti, il sistema opaco dell'informazione. La prima rivoluzione sarà trasformare in narratori appassionati gli stessi giornalisti della capitale che 11 anni fa lo odiavano. Per uno scherzo del destino, nelle due stagioni di Mou all'Inter la rivale numero uno vestiva giallorosso e il rap della prostituzione intellectuale comincia proprio così: «La Roma finirà la stagione con zero tituli». Era quella di Luciano Spalletti che gli diede non poco filo da torcere. Il colpo più duro arrivò dopo avere vinto la Coppa Italia e prima di giocarsi lo scudetto a Siena: «Visto che stasera ha risparmiato nei premi di jogo, magari la Roma sarà disponibile a dare qualche soldo in più al Siena». Sarebbe divertente riesumare gli articoli grondanti fiele nei confronti del maestro di Setubal: un mestierante presuntuoso, un filosofo da Bagaglino, un incantatore di serpenti. Un tuffo nel Tevere a lavare il passato basterà per presentarsi leggiadri e lindi alla prima conferenza stampa: quando non vuole, lui non ricorda.L'arrivo per la seconda volta di Mourinho in Italia non sa solo di calcio ma di gossip; stiamo tornando un Paese di moda. E se riapriranno gli stadi, all'Olimpico il pubblico femminile aumenterà le percentuali. Disse di lui la scrittrice londinese Jessica Callan: «Quell'uomo è un feromone ambulante. Il suo sex appeal non richiede sforzi di stile; non sono mai riuscita a capire come sua moglie abbia fatto a vincere la lotteria».