2022-04-22
Moda, Save the Duck passa di mano
Geiger e Hoffmann prendono l’80%
I due erano già all’interno del capitale con una quota di minoranza, ma ora arrivano all’80% dell’azienda. Il restante 20% è rimasto in mano al fondatore e ceo Nicolas Bargi, che nel 2012 aveva creato il marchio per realizzare un prodotto che rispettasse animali, ambiente e persone. Bargi rimarrà al vertice di Save the Duck e conserverà tutte le deleghe. Geiger e Hoffmann sono invece entrati in Save the Duck a titolo personale. Lo hanno fatto attraverso veicoli di investimento da loro controllati, ossia Société d’investissements cime e Anatra investments limited.
Geiger, da quando è in L’Occitane, ha orientato il gruppo francese verso l’internazionalità, facendola uscire dal guscio della France. Hoffmann ha operato nel settore della vendita al dettaglio e nella distribuzione di cosmetici, moda e prodotti di lusso per oltre 30 anni. Per L’Occitane è il responsabile della pianificazione strategica e della gestione delle attività del gruppo.
«Sia io che Reinold Geiger siamo lieti di collaborare con Nicolas Bargi e il suo team per portare Save The Duck al successivo livello di crescita su scala internazionale», ha commentato Hoffmann. «Sotto la guida di Progressio, Save The Duck ha raddoppiato il fatturato. Ora tocca a noi raccogliere la sfida: il focus è e sarò la sostenibilità», ha aggiunto Reinold Geiger.
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Save the Duck venduto a Geiger e HoffmannOltre l’80% di Save the Duck, marchio di piumini 100% animal free, passa di mano. In un riassetto societario, Save the Duck, precedentemente in mano a Progressio sgr e ad altri soci di minoranza, è stato acquisito a titolo personale dai due imprenditori Reinold Geiger e André Hoffmann. Geiger e Hoffmann sono rispettivamente presidente esecutivo e ceo del gruppo L’Occitane.I due erano già all’interno del capitale con una quota di minoranza, ma ora arrivano all’80% dell’azienda. Il restante 20% è rimasto in mano al fondatore e ceo Nicolas Bargi, che nel 2012 aveva creato il marchio per realizzare un prodotto che rispettasse animali, ambiente e persone. Bargi rimarrà al vertice di Save the Duck e conserverà tutte le deleghe. Geiger e Hoffmann sono invece entrati in Save the Duck a titolo personale. Lo hanno fatto attraverso veicoli di investimento da loro controllati, ossia Société d’investissements cime e Anatra investments limited.Geiger, da quando è in L’Occitane, ha orientato il gruppo francese verso l’internazionalità, facendola uscire dal guscio della France. Hoffmann ha operato nel settore della vendita al dettaglio e nella distribuzione di cosmetici, moda e prodotti di lusso per oltre 30 anni. Per L’Occitane è il responsabile della pianificazione strategica e della gestione delle attività del gruppo. «Sia io che Reinold Geiger siamo lieti di collaborare con Nicolas Bargi e il suo team per portare Save The Duck al successivo livello di crescita su scala internazionale», ha commentato Hoffmann. «Sotto la guida di Progressio, Save The Duck ha raddoppiato il fatturato. Ora tocca a noi raccogliere la sfida: il focus è e sarò la sostenibilità», ha aggiunto Reinold Geiger.
Thierry Sabine (primo da sinistra) e la Yamaha Ténéré alla Dakar 1985. La sua moto sarà tra quelle esposte a Eicma 2025 (Getty Images)
La Dakar sbarca a Milano. L’edizione numero 82 dell’esposizione internazionale delle due ruote, in programma dal 6 al 9 novembre a Fiera Milano Rho, ospiterà la mostra «Desert Queens», un percorso espositivo interamente dedicato alle moto e alle persone che hanno scritto la storia della leggendaria competizione rallystica.
La mostra «Desert Queens» sarà un tributo agli oltre quarant’anni di storia della Dakar, che gli organizzatori racconteranno attraverso l’esposizione di più di trenta moto, ma anche con memorabilia, foto e video. Ospitato nell’area esterna MotoLive di Eicma, il progetto non si limiterà all’esposizione dei veicoli più iconici, ma offrirà al pubblico anche esperienze interattive, come l’incontro diretto con i piloti e gli approfondimenti divulgativi su navigazione, sicurezza e l’evoluzione dell’equipaggiamento tecnico.
«Dopo il successo della mostra celebrativa organizzata l’anno scorso per il 110° anniversario del nostro evento espositivo – ha dichiarato Paolo Magri, ad di Eicma – abbiamo deciso di rendere ricorrente la realizzazione di un contenuto tematico attrattivo. E questo fa parte di una prospettiva strategica che configura il pieno passaggio di Eicma da fiera a evento espositivo ricco anche di iniziative speciali e contenuti extra. La scelta è caduta in modo naturale sulla Dakar, una gara unica al mondo che fa battere ancora forte il cuore degli appassionati. Grazie alla preziosa collaborazione con Aso (Amaury Sport Organisation organizzatore della Dakar e partner ufficiale dell’iniziativa, ndr.) la mostra «Desert Queens» assume un valore ancora più importante e sono certo che sarà una proposta molto apprezzata dal nostro pubblico, oltre a costituire un’ulteriore occasione di visibilità e comunicazione per l’industria motociclistica».
«Eicma - spiega David Castera, direttore della Dakar - non è solo una fiera ma anche un palcoscenico leggendario, un moderno campo base dove si riuniscono coloro che vivono il motociclismo come un'avventura. Qui, la storia della Dakar prende davvero vita: dalle prime tracce lasciate sulla sabbia dai pionieri agli incredibili risultati di oggi. È una vetrina di passioni, un luogo dove questa storia risuona, ma anche un punto d'incontro dove è possibile dialogare con una comunità di appassionati che vivono la Dakar come un viaggio epico. È con questo spirito che abbiamo scelto di sostenere il progetto «Desert Queens» e di contribuire pienamente alla narrazione della mostra. Partecipiamo condividendo immagini, ricordi ricchi di emozioni e persino oggetti iconici, tra cui la moto di Thierry Sabine, l'uomo che ha osato lanciare la Parigi-Dakar non solo come una gara, ma come un'avventura umana alla scala del deserto».
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