2023-01-16
Molti migranti falsificano l’età e una legge targata Pd-M5s impedisce di accertarla
È sufficiente un’autodichiarazione per ottenere permesso di soggiorno, assistenza medica gratuita e programmi di integrazione. Benefici estesi dai giudici fino ai 21 anni.Nella scandalosa gestione dei minori stranieri non accompagnati c’è una situazione ancora più clamorosa: i finti minori che dichiarano un’età ben inferiore a quella reale. L’esplosione di questi casi ha una responsabilità e una data ben precisi. A marzo 2017 - governo Renzi - fu approvata la legge Zampa (dal nome della parlamentare Pd Sandra Zampa, di stretta fede prodiana, che era la prima firmataria), votata da Pd e M5s: una sorta di cappio al collo per i Comuni che rese di fatto impossibile respingere e non mantenere fino alla maggiore età i clandestini. È sufficiente dichiarare di essere minorenni e di non avere parenti in Italia per ottenere in automatico il permesso di soggiorno e l’ingresso in programmi di protezione e accoglienza. La legge impedisce anche accertamenti medici e sanitari invasivi per verificare l’età reale. Ai migranti conviene quindi dichiararsi minorenni per accedere a un percorso preferenziale di assistenza. Il che significa ottenere la residenza anagrafica nel Comune, vitto e alloggio gratuiti, il codice fiscale, l’accesso al Servizio sanitario nazionale, l’istruzione scolastica e la partecipazione gratuita ad attività culturali e sportive. L’effetto di questa legge si è fatto subito sentire. Esattamente 12 mesi dopo l’approvazione, i minori non accompagnati sono aumentati di due terzi, passando da 5.930 di fine 2016 a 9.782 di fine 2017. Nello stesso arco di tempo i minori accompagnati sono saliti in modo marginale da 5.201 a 6.527. La differenza tra i due fenomeni è una pura coincidenza? Il senatore Lucio Malan, allora Forza Italia ora Fratelli d’Italia, tentò con un emendamento di mettere un paletto all’apertura totale delle frontiere proponendo che il respingimento fosse comunque possibile in alcuni casi. Questi potevano essere l’origine da Paesi con alti tassi di criminalità, la presenza di un comportamento violento, l’espressione di minacce oppure l’affermazione del proposito di compiere reati in Italia. Malan riportò una serie di dati relativi al 2015 commessi da stranieri (32 omicidi volontari, 54 tentati omicidi, 1.560 lesioni personali volontarie, 10.000 reati contro il patrimonio e l’incolumità pubblica e 268 violenze sessuali) che avrebbero dovuto indurre a porre una barriera all’ingresso, dal momento che si trattava di persone che non venivano in Italia benintenzionate e che sarebbe stato meglio fossero ritornate nei loro Paesi, anche se veramente avevano 16 o 17 anni. L’emendamento fu bocciato.Nel 2021 la trasmissione Fuori dal coro mandò in onda la telefonata di un migrante ospite in una struttura per immigrati minori di Udine che rivelava di avere 25 anni. «E non sono l’unico», diceva ridendo. Pochi giorni fa lo stesso programma ha diffuso la testimonianza di un giovane, incontrato al confine con la Slovenia, il quale ammette che gente di 35 anni ne dichiara 17: «Qualcuno ha pure la barba bianca». D’altronde con i soldi in ballo le cooperative non si fanno scrupoli, favorite dalla mancanza di controlli e dall’interesse dei Comuni a scrollarsi il problema delegandolo ad altri. Spesso la scelta delle coop non viene effettuata tramite gare e non c’è l’obbligo della rendicontazione delle spese. Il sito del ministero del Lavoro, nella sezione che riporta i dati dei minori stranieri non accompagnati, mostra che la loro provenienza è soprattutto da Paesi dove non ci sono guerre che giustifichino la condizione di rifugiati. Gli egiziani probabilmente vogliono evitare un servizio militare particolarmente duro e obbligatorio a 16 anni, mentre i tunisini vengono chiamati dai connazionali per qualche lavoretto in nero. Il loro soggiorno nei centri di assistenza dura poche settimane, giusto il tempo di avere i documenti e poi scappano, e trovano impiego nelle attività di altri tunisini. Quasi tutti sono ragazzi a ridosso dei 18 anni, che spesso hanno protezione fino a 21 anni, in quanto tanti giudici considerano quella come età che fa diventare maggiorenni: i magistrati infatti ritengono che entro questa fascia anagrafica non si è nelle condizioni di crearsi una autonomia economica. Il reddito di cittadinanza è stato un incentivo in più per venire nel nostro Paese. È stato accertato che parecchi approdavano in Italia apposta per chiedere il sussidio: dopo averlo ottenuto con le false dichiarazioni, ritornavano nei Paesi di origine portando con sé la carta di credito delle Poste sulla quale veniva caricato mensilmente il denaro.