2020-12-29
Milano paralizzata, le critiche irritano Sala
(Fabrizio Di Nucci/NurPhoto via Getty Images)
La precipitazione assai prevista ha colto di sorpresa il vanity sindaco e la sua squadra che si sono dimenticati di applicare il piano relativo. Obiettivo Greta raggiunto: mobilità zero e molti disagi. Lui viene massacrato mediaticamente e replica piccato.Obiettivo Greta raggiunto in una mattinata: mobilità zero. Milano è tornata a dare una pista a tutti sul piano della sostenibilità green e lo ha fatto senza sforzo alcuno; è bastato che Giuseppe Sala e la sua squadra di invincibili si dimenticassero di applicare il piano neve. Automobilisti, pedoni, giovani da monopattino e pensionati terrorizzati: tutti fermi nella puciacca, la melma grigia dalle forme irregolari che si impadronisce di strade, piazze, marciapiedi, scale della metro e derubrica in un niente un'aulica nevicata a pericoloso immondezzaio.Pur essendo la più prevista degli ultimi dieci anni, la notte di precipitazioni ha sorpreso nel sonno strateghi comunali e addetti. Venti centimetri di fiocchi prima compatti e poi bagnati (dieci in centro storico), più che sufficienti per mandare nei parchi i bambini felici e in tilt il resto della metropoli. Con scene d'altri tempi o da altre città: nonne che si aggrappano ai corrimano delle fermate della metropolitana, alberi caduti e lasciati lì per ore, incidenti, trasporti pubblici in crisi, marciapiedi trasformati in piste da sci travolte dalla tormenta. Soprattutto nelle periferie più popolose - Lorenteggio, Giambellino, Barona, tutta la zona Nord, terre incognite da cinque anni per il sindaco -, nessuno ha visto uno spargisale o uno spazzaneve fino al pomeriggio. Con la preoccupazione di una gelata notturna.Niente a che vedere con la Sankt Moritz dove il compagno Beppe possiede una casa supervip dimenticata nella dichiarazione dei redditi del 2016. Eppure proprio Sala aveva rassicurato su Instagram: «El fioca! Dall'una di stanotte sono in funzione 200 mezzi per salare e liberare le strade, e 150 persone per spalare nei punti critici». Pochi? Con il sale centellinato per non danneggiare gli asfalti? Tutto ciò ha provocato la reazione dei cittadini arrabbiati, che hanno dato vita a una seconda tormenta, la shitstorm social contro di lui. «Sono giorni che annunciano neve ma nessuno ha mosso un dito, è più utile apparire sui magazine patinati che occuparsi della città». «In Corvetto un disastro, neanche un granello di sale. Se ghiaccia sono cavoli amari». «Una vergogna. Hanno detto: non prendete la macchina. Impossibile anche prendere gli autobus, sempre pieni e in ritardo. Strade e marciapiedi non puliti. Sala per favore non ricandidarti, stai a casa».Venti centimetri per un massacro mediatico. Il peggiore per il sindaco del marketing che si è ricandidato alle elezioni dopo una lunga passeggiata nel nulla (ma spiegato bene) dentro una città finta, costruita attorno a una serie di spot patinati nella roccaforte radical chic del Municipio 1. Lui si percepisce intoccabile come una diva, enigmatico stile Gioconda quando osserva il mondo dalle pagine di Vanity fair nella campagna #iomivaccino. Ma le passerelle non bastano per amministrare una città, bisogna amarla davvero e sporcarsi le mani. Lanciare slogan come «Milano non lascia indietro nessuno» e costringere gli anziani ad aggrapparsi ai muri per andare a comprare il latte diventa un boomerang. Per nulla avvezzo alle critiche, Sala ha compiuto un passo falso sgradevole agli occhi di tutta Milano quando, davanti alle lamentele dei suoi concittadini impegnati a liberare marciapiedi, ingressi e garage, ha detto in vestaglia di cachemire: «Criticare dal divano di casa è uno sport per tutti». Un'uscita infelice, poco rispettosa della comunità. Anche perché tutti ricordano che durante il lockdown di primavera il campione con il ditino alzato in soggiorno, davanti a un'emergenza sanitaria lievemente più grave di una nevicata, era proprio lui. Matteo Salvini ha cavalcato la tigre della protesta prendendo a palle di neve il sindaco. «A Milano tram bloccati, strade con 20 centimetri di neve e caos. Nevicata annunciata da giorni, Sala non segue le previsioni del tempo?», si è chiesto su Twitter. Hanno alzato la voce anche l'eurodeputata Silvia Sardone («Milano è bloccata e il sindaco non solo non si è attivato ma si scoccia a rispondere a chi, nel primo lunedì di zona arancione doveva andare a lavorare») e l'assessore regionale Stefano Bolognini: «Invece di rispondere piccato, Sala chieda scusa ai milanesi che hanno subìto disagi nonostante da giorni si sapesse che avrebbe nevicato». Centrodestra compatto nella protesta. Sarcastico Riccardo De Corato (Fratelli d'Italia): «In periferia il piano neve è rappresentato dai portinai degli edifici he spargono sale fuori dai portoni. Il lockdown continua per maltempo e incapacità dell'amministrazione comunale». Definitivo Marco Bestetti (Forza Italia): «Qualcuno spieghi al sindaco che le Olimpiadi invernali a Milano si dovranno tenere nei palazzetti e che il pattinaggio su ghiaccio dovranno praticarlo gli atleti, non i milanesi per strada». Beppe Sala ha incassato male le accuse manco fosse un Domenico Arcuri qualsiasi, e su Facebook si è sfogato con un'articolessa contro Salvini. «Seguo le previsioni del tempo e seguo anche il lavoro di chi è sulla strada cercando di fare il possibile. D'altro canto chi come me lavora da una vita è abituato a seguire le cose e poi ad agire. Chi non ha mai lavorato come lui è abituato a usare la tastiera e a fare proclami». Morale piddina, speriamo che piova perché per agire ormai è tardi. La sconfitta davanti ai fiocchi di neve arriva dopo il flop del piano freddo a beneficio degli ultimi, denunciato da due clochard dieci giorni fa: «Si gela, ma gli assistenti sociali ci hanno detto che sono in ritardo con la sanificazione dei dormitori. Potevano portarsi avanti, il piano doveva scattare a novembre». Solo fastidi per il vanity sindaco; com'è molesta la realtà.
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)