Il periodico francese di sinistra l’ha definita «La donna forte d’Europa». Una «consacrazione» che segue le altre prime pagine conquistate dal premier in tutto il continente, dove la sua visione continua ad attecchire.
Il periodico francese di sinistra l’ha definita «La donna forte d’Europa». Una «consacrazione» che segue le altre prime pagine conquistate dal premier in tutto il continente, dove la sua visione continua ad attecchire.«Andiamo a vincere, la batteremo»: parola di segretaria del Pd. «Noi non siamo alleati del Pd, ma abbiamo un unico scopo: mandare a casa la Meloni»: firmato, Giuseppe Conte. Ma se fosse, farebbero uno sgarbo all’Europa. Nelle stesse ore i newsmagazine esteri più autorevoli e prevalentemente quelli di orientamento progressista incoronano il presidente del Consiglio come «queen maker» del continente.Lo sanno bene anche il capo dei Cinque stelle ed Elly Schlein. In Europa lei non l’hanno proprio vista: né arrivare, né partire. Pare che alla Borsa di Parigi le azioni della Sanofi stiano per decollare: il Maalox, il più usato tra gli anti-acido gastrico, al Nazzareno va a ruba. L’ultima botta gliel’ha data l’Express che mette in copertina un ritratto di Giorgia Meloni col titolo: «La donna forte d’Europa.» Da sempre house organ della gauche caviar, l’Express oltre la copertina dedica uno speciale al presidente del Consiglio. Una intervista al professor Giorgio Fabbrini - colonna della Sciences Po all’amatriciana: la Luiss - mai tenero con la destra, che ammette: «La Meloni è evoluta verso un nuovo conservatorismo». Scrive l’Express: «Alla guida del governo italiano da più di tre anni con una coalizione che va dal centro all’estrema destra, con una formazione post fascista, Meloni è divenuta una fonte d’ispirazione per politici più o meno a lei affini. Per Jordan Bardella, il delfino di Marine Le Pen del Rassemblement national, è un modello di successo elettorale, Keir Starmer (il premier britannico, laburista) le ha chiesto consiglio sull’immigrazione, la sua cooperazione su questo tema come la posizione intransigente su Vladimir Putin l’hanno portata assai vicino a Ursula von der Leyen».L’Express, che alla Meloni dedica quattro articoli (Giorgia Meloni e il rigore discreto; L’Italia migliore crescita della Francia? Il vero bilancio economico di Giorgia Meloni; Giorgia Meloni e l’Europa la crescita di una influenza sempre più potente; Giorgia Meloni e il suo nuovo conservatorismo) pare rimproverare a Marine Le Pen di non fare come la leader di Fratelli d’Italia: lei non contesta apertamente l’Europa, ad esempio, in materia di immigrazione cerca di portare l’Europa sulle sue posizioni.Il racconto di ciò che accade in Italia serve a dimostrare che «ingabbiata in un cul de sac, la Francia dovrebbe ispirarsi all’Italia, perché sarà pur vero che la Meloni ha ricevuto in dote un bilancio quasi risanato, ma è anche vero che ha ristabilito la fiducia degli investitori». Per i francesi, anche Giancarlo Giorgetti, che The Banker citato dall’Express come il ministro economico dell’anno, ha reso il «bilancio italiano scintillante» e «anche se non ha fatto le riforme che aveva promesso, non è un caso che Giorgia Meloni sia stata designata nel dicembre 2024 come la personalità più potente d’Europa da Politico (uno dei più influenti media europei, ndr) quando appena ieri era percepita come l’incarnazione del pericolo populista».Ma non c’è solo L’Express a «incoronare» Giorgia Meloni. Time che è il più autorevole newsmagazine del mondo, non foss’altro perché orienta la hig-class di New York, le ha dedicato una copertina - il tailleur azzurro Italia che indossa a occhio pare firmato Giorgio Armani - con il titolo: «Where Giorgia Meloni is leading Europe» («Dove Giorgia Meloni è alla guida dell’Europa»). Un altro settimanale francese solitamente poco incline ai complimenti è Valeurs Actuelles. È vero che ha una linea editoriale molto vicina al Rassemblement national ma, proprio per questo, è nazionalista e ruvido nei confronti dei i leader europei. Ma per il presidente del Consiglio italiano fa un’eccezione e sceglie addirittura un titolo nella nostra lingua. Sulla copertina, con una Meloni sorridente è scritto: «Mamma mia Giorgia Meloni! Come con una politica di destra assertiva è divenuta la regina d’Europa.» Figaro Magazine, il settimanale del Figaro, il quotidiano dell’alta borghesia d’Oltralpe, ha fatto la copertina con la premier ritratta in tailleur bianco avorio nel cortile di Palazzo Chigi col titolo: «Di destra, cattolica, liberale Giorgia Meloni, le ragioni di un successo». Ma non è la prima volta che la stampa internazionale si occupa con copertine e titoli ad effetto della leader di Fratelli d’Italia. A capire per primi che lei era la donna nuova d’Europa furono i tedeschi di Stern - quando parlano dell’Italia hanno sempre un po’ di puzza sotto il naso - che tre anni fa dedicò alla premier una copertina col titolo: «La donna più pericolosa d’Europa, postfascista con gli amici di Putin può abbattere il muro in Italia con conseguenze anche per noi tedeschi». Si sono sbagliati a metà: la Meloni è durissima con Putin, ma la Germania sta messa male, solo che si è fatta male da sola. A maggio dell’anno scorso l’Economist, una sorta di vademecum dell’economia globale vista dalla City di Londra, dedicò una copertina a Meloni ritratta di fronte con a fianco la Von der Leyen e la Le Pen col titolo «The three women who will shape Europe» («Le tre donne che daranno forma all’Europa»). Evidentemente l’autorevolezza della Meloni è ha rilascio costante.Tant’è che due giorni fa, nel comizio elettorale ad Ancona, ha rivendicato: «Abbiamo colto l’occasione delle difficoltà internazionali per guadagnare rispetto nel mondo mettendo sempre in primo piano l’interesse nazionale. L’Italia è capace di essere un punto di riferimento per l’Europa e per l’Occidente perché noi siamo fieri dei nostri valori. E non è merito del governo, ma di voi: degli italiani».
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