2025-08-06
Fdi mette Conte con le spalle al muro: «Taci per avere il via libera a Fico?»
Dopo che l’ex sindaco di Pesaro è stato smentito dal suo braccio destro, Bignami affonda. Dal Movimento replicano: «Non possiamo sapere cosa emergerà, se ci saranno fatti gravissimi trarremo le conseguenze».«Se, come ormai dicono tutti, l’appoggio del M5s a Matteo Ricci è la foglia con cui coprire la contropartita della candidatura di Roberto Fico in Campania, si può dire che dopo le dichiarazioni di Massimiliano Santini la foglia di Fico è caduta». Il capogruppo dei deputati di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami, sottolinea il dato politico sulla «questione morale di Pd e M5s», dopo che il diretto collaboratore dell’ex sindaco di Pesaro, nella chiacchierata con il nostro Giacomo Amadori, ribadisce che Ricci conosceva «quale fosse il sistema degli affidamenti dei lavori con cui si operava a Pesaro». A poche settimane dal voto regionale nelle Marche, dove l’europarlamentare dem Matteo Ricci sfida il governatore di Fdi Francesco Acquaroli in cerca di riconferma, si allarga l’inchiesta su Affidopoli che ruota attorno alla gestione degli appalti e alle relazioni tra amministratori pubblici e imprenditori. Santini, 43 anni, ex responsabile degli eventi comunali e figura da anni vicina all’ex sindaco, smentisce Ricci su tre punti nodali dell’indagine, a cominciare dall’appartamento a Pesaro da lui acquistato con un mutuo e alcuni bonifici provenienti all’imprenditore Stefano Esposto, anche lui sotto la lente della magistratura: «Ricci ha usufruito della mia casa. Niente mazzette, gliela prestavo». Sui lavori affidati afferma: «Faceva molta pressione sugli eventi, voleva tutto e subito». Infine l’ex collaboratore ha aggiunto che Ricci ed Esposto si conoscevano bene, al contrario di quanto affermato dal sindaco, perché «andavano insieme in mountain bike ed erano presenti ad alcuni incontri e cene», come testimoniato da messaggi e fotografie. Chi dice bugie dunque?Incalza Bignami: «Un’intervista con cui Santini smonta pezzo per pezzo la ricostruzione autoassolutoria che Ricci aveva propinato in giro, anche davanti ai giudici. Saranno i magistrati a decidere se quanto fatto da Ricci ha rilievo penale o meno. A noi interessa il dato politico: è questa la morale del Pd e del M5s? Che farà ora l’Avvocato del Pd Giuseppe Conte? Chiuderà gli occhi e le orecchie o per provare a salvare la faccia davanti ai suoi sempre meno elettori chiederà conto a Ricci di queste bugie?».Va giù pesante anche il deputato di Fdi Stefano Benvenuti Gostoli: «Secondo l’articolo della Verità Ricci sapeva che le procedure non erano usuali; conosceva direttamente i soggetti coinvolti nel sistema; ha beneficiato del frutto dei proventi su cui si concentra l’attenzione dei magistrati. Di fronte a tutto questo e rispettando l’operato della magistratura che appurerà quanto accaduto, cosa intende fare Conte che ha la vocazione di tenere puntuali “lectio magistralis” sull’etica e la morale? Quanto sta costando il suo silenzio in cambio della candidatura di Fico? Le Marche meritano l’operazione verità e i marchigiani sanno bene da che parte stare».«Nel centrodestra fanno i finti garantisti per garantire i loro eletti che hanno storie importanti di giustizia», afferma una deputata del M5s che preferisce mantenere l’anonimato. «Nella scelta di Ricci abbiamo valutato l’opportunità politica, come facciamo sempre. Noi non siamo un tribunale, ma guardiamo all’etica pubblica. Chiedemmo le dimissioni del ministro Santanchè non per un’inchiesta ma per i racconti dei lavoratori della sua azienda. Sulla vicenda dell’ex sindaco dem abbiamo letto, la giustizia farà il suo corso, da noi piena fiducia nei magistrati, ma non facciamo alcun passo indietro. Conte è stato chiaro: “Il sostegno a Ricci, sentito per oltre cinque ore dai pm, è allo stato dei fatti e degli elementi. Se dovessero cambiare questi elementi, e ci fossero fatti sopravvenuti, ne trarremo le conseguenze” e “li valuteremo”. Non possiamo sapere cosa emergerà, se ci saranno fatti gravissimi trarremo le conseguenze. Per ora piena fiducia in Conte, Schleyn, Bonelli e Fratoianni». Infine, la nostra fonte pentastellata esclude categoricamente una contropartita nelle candidature Ricci-Fico: «Come ha sempre detto il nostro leader noi non facciamo il risiko tra nomi e carta geografica, ma scegliamo i migliori in campo ovunque senza partecipare a scambi che fanno perdere perché noi vogliamo vincere non solo nelle Marche». Quanto a Conte, ieri ha commentato la situazione in Puglia: «Siamo usciti dalla giunta per le inchieste, altre se ne sono aggiunte. Noi possiamo entrare in coalizione, ne siamo desiderosi, ma nel segno di un reale ed effettivo rinnovamento, bisogna voltare pagina e riteniamo che Decaro abbia le carte in regola per essere il miglior interprete in questa prospettiva». Inoltre, dopo aver smentito l’esistenza di un «patto segreto» con Vincenzo De Luca in Campania, l’ex premier ha annunciato che saranno gli iscritti, con un voto online, a decidere se il M5s sosterrà o meno la candidatura di Eugenio Giani in Toscana. E dopo la visita del premier Giorgia Meloni ad Ancona per aprire la campagna elettorale del governatore Acquaroli, non si placano le polemiche delle opposizioni sull’annuncio dell’ingresso delle Marche, con l’Umbria, nella Zona economica speciale (Zes). Da esponenti del Pd, socialisti e fino al M5s il coro è unanime: «Non è una promozione, ma una bocciatura che certifica l’impoverimento della nostra regione».
Fabrizio Pregliasco (Imagoeconomica)
Beppe Sala (Imagoeconomica)
Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini (Imagoeconomica)