2021-04-21
Matteo, vita da principe. Dorme nel palazzo nobiliare e fa ancora tappa in Arabia
Matteo Renzi (A.Masiello/Getty Images)
Il leader di Iv è tornato nel regno di Mohammed bin Salman per assistere al concerto dell'amico Andrea Bocelli. E a Roma vive nella dimora dei Torlonia, a un passo da Piazza di Spagna.È amico di un principe, è andato a vivere in un palazzo di principi e sta facendo affari principeschi. Ormai Matteo Renzi ha ufficialmente abbandonato la sua casta di distributori di volantini per puntare dritto ai quarti di nobiltà.Da qualche mese ha liberato l'appartamento da vitellone che occupava in via Nazionale a Roma, per trasferirsi nello storico palazzo Torlonia, di proprietà degli omonimi esponenti dell'aristocrazia nera romana. Gente come lui, nata borghese, ma che, con il sudato lavoro, si è arricchita e ha conquistato un bello stemma gentilizio nella Roma papalina: prima duchi e poi, dopo aver bonificato a suon di soldoni il lago del Fucino, principi. Nel 1900 hanno fondato anche una banca, quella del Fucino appunto. La loro scalata è iniziata vendendo tessuti in uno dei posti più belli al mondo, piazza di Spagna. La nuova dimora di Matteo, con terrazzino a tasca sull'attico dell'edificio, affaccia proprio su Trinità dei Monti. Uno scorcio memorabile, che chi gli fa visita non può che apprezzare. Per raggiungere l'abitazione occorre solcare una scalinata che più principesca non si può, decorata con statue di marmo candido e una sgargiante passatoia rossa. Al confronto l'ingresso di Palazzo Grazioli è un vestibolo da suburra. L'appartamento, al terzo e quarto piano, non è sontuoso, ma basta il posto. Dopo una rampa di scale interna si arriva a un bagno; altri scalini ed ecco la camera da letto; nuova rampa e si raggiunge un piccolo openspace dove si trovano una cucina con un tavolo da sei persone e lo studio con divano, scrivania e computer e l'affaccio sulla terrazza. A questo indirizzo il principino di Rignano sull'Arno ha stabilito la sede legale della sua nuova società, costituita il 2 aprile e iscritta alla Camera di commercio dieci giorni dopo. Si chiama Ma.Re. (dalle iniziali del senatore) consulting Srl, è ancora inattiva e sostituisce la vecchia Digistart che l'ex sindaco di Firenze aveva messo in liquidazione dopo le prime polemiche mediatiche. Nell'atto costitutivo, firmato nello studio del commercialista Niccolò Turchini a Firenze, apprendiamo che Renzi risulta domiciliato proprio a palazzo Torlonia e il capitale sociale di 10.000 euro è stato interamente versato da Renzi, titolare di tutte le quote, attraverso un assegno non trasferibile.Anche questa ditta si occuperà di «consulenza, assistenza, prestazione di servizi, svolgimento di analisi, studi e ricerche dirette alle imprese o a favore delle stesse o di enti». Le materie di competenza sono le più svariate, in modo da poter far di tutto, e vanno dalle strategie aziendali e industriali (fusioni, acquisizioni, joint venture, individuazioni di partner, assunzione di partecipazioni), al miglioramento del posizionamento nel settore di riferimento, ampliamento della presenza sui mercati, rafforzamento della reputazione (non sempre essere associati al nome di Renzi aiuta in questo campo); dalla comunicazione all'editoria. Ma la Ma.Re. si potrà occupare anche di operazioni mobiliari, immobiliari, commerciali, bancarie e ipotecarie. In realtà questo piccolo veicolo societario, almeno all'inizio, servirà soprattutto a fatturare le prestazioni che Renzi sta già offrendo in giro per il mondo.Per esempio il senatore semplice nei giorni scorsi è volato di nuovo in Arabia Saudita, nonostante le diatribe causate dai suoi ultimi viaggi (Arabia, Senegal, Bahrein), anzi, quasi cercandole. L'ex premier si è forgiato nella pugna e a chi gli contesta i rapporti con il principe ereditario Mohammed bin Salman, accusato di essere il mandante dell'omicidio del giornalista Kamal Kasshoggi, risponde sfrontato: «È un mio amico». Ovviamente il vivo, non il morto.Questa volta per raggiungere il deserto sembra che abbia usato un volo di linea e non un jet privato, facendo scalo negli Emirati arabi e, da qui, avrebbe raggiunto la valle di Alula, al centro di uno dei progetti più visionari del principe bin Salman. Alula ospita il primo sito arabo dell'Unesco, Hegra, l'antica città del regno dei Nabatei. Situata a 1.100 km da Riyadh, occupa 22,5 kmq, tra oasi lussureggianti e centinaia di monumenti funerari, dalle facciate imponenti, scolpiti nella pietra arenaria dai formidabili colori pastello. Il leader di Italia viva, ormai soprannominato per i suoi rapporti con i sauditi LawRenzi d'Arabia, saprà certamente che da queste parti il quasi omonimo Lawrence d'Arabia guidò le truppe arabo-britanniche nel sabotaggio della ferrovia voluta dai turchi per collegare Damasco a Medina. Matteo per ora, in queste lande, è il condottiero di se stesso. Bin Salman ha lanciato un piano per la valorizzazione dell'area e del suo patrimonio archeologico, «The Journey through time». L'ambizioso programma punta a sviluppare, nell'arco di 15 anni, in modo sostenibile i cinque distretti di Alula che funzioneranno come musei a cielo aperto.Nella sua indimenticabile intervista a bin Salman («My friend, your royal highness» l'incipit) Renzi aveva decantato le meraviglie del regno saudita e la magnificenza dei suoi progetti di investimento, compreso proprio quello per Alula. Ma se è ormai noto che Renzi riceva circa 80.000 dollari annui di compenso per partecipare al consiglio d'amministrazione della fondazione Future investment initiative, controllata dal fondo sovrano saudita e presieduta da bin Salman, scopriamo adesso che il leader di Italia viva ha un ruolo collegato al sito archeologico. Sia Renzi che Gérard Mestrallet, presidente esecutivo di Afalula, l'agenzia francese per lo sviluppo di Alula, sono infatti, secondo la stampa locale, membri dell'advisory board della Commissione reale per Alula (Rcu).Il 2 aprile, secondo quanto riportato dai giornali arabi, si sarebbe tenuto un panel sul futuro della valle, il primo di una serie intitolata «Al bivio, persone e pianeta: Alula può sbloccare un futuro sostenibile?». Alcuni relatori erano collegati via Web, altri erano presenti in loco. Tra i partecipanti Renzi, l'imprenditore ed ex politico spagnolo Alejandro Agag, l'architetto, specializzato nel design sostenibile, William McDonough, James Hardcastle, direttore della Green list dell'Unione mondiale per la conservazione della natura e Mestrallet. Ma l'ex premier è partito per Alula qualche giorno dopo Pasqua, per una toccata e fuga di 24 ore. Con un obiettivo mondano.Giovedì 8 aprile in questa suggestiva cornice naturale e archeologica ha tenuto un concerto, il terzo in tre anni, il più renziano dei tenori, Andrea Bocelli. Quest'ultimo un anno fa è stato protagonista anche di una diretta Facebook dell'amico politico e, come abbiamo scritto nel 2017, ha ospitato la famiglia Renzi nel suo elegante stabilimento balneare Alpemare di Vittoria Apuana, la propaggine più a nord di Forte dei Marmi.Per questo non è difficile immaginare che dietro all'improvviso amore di Bocelli per l'Arabia (dove non aveva mai cantato prima del 2019) ci sia la manina di Renzi.A causa delle restrizioni per il Covid a godersi lo spettacolo dal vivo dell'ugola toscana è stata una ristretta platea di 300 invitati, mentre per tutti gli altri c'è stata una diretta streaming sul canale Youtube di Bocelli. Il tenore ha condiviso il palco anche con i figli Matteo e la piccola Virginia, di soli 9 anni, e non ha mancato di intonare la celeberrima «Con te partirò». Ma non sappiamo se il ritornello fosse dedicato al fu Rottamatore, lì appositamente per lui.
Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Getty Images)
Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco