2023-06-08
Mattarella in visita in Francia magnifica il Trattato del Quirinale
Sergio Mattarella e Emmanuel Macron (Ansa)
Il presidente ha incontrato Macron a Parigi: abbracci e lodi alle bellezze d’Oltralpe.La visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Parigi si è conclusa ieri, lasciando dietro di sé una scia di salamelecchi rivolti alla Francia. Che l’attuale inquilino del Quirinale fosse venuto a Parigi con l’intento di abbracciare il suo omologo d’Oltralpe e la sua équipe - promuovendo una sorta di diplomazia parallela a quella operata dal governo di Giorgia Meloni - lo si era capito già dal suo intervento tenuto all’ambasciata d’Italia a Parigi, martedì sera. Davanti a una platea di giovani diplomatici italiani e francesi, Sergio Mattarella ha menzionato il Trattato del Quirinale già nella seconda frase del suo discorso. «Il 26 novembre di due anni fa, a Roma, nel Palazzo che temporaneamente è la mia residenza, è stato firmato il Trattato del Quirinale», ha detto il capo dello Stato, ricordando poi che l’accordo tra Italia e Francia «nel suo primo articolo, prevede “l’attuazione di iniziative di formazione congiunta” per i nostri diplomatici». Non una parola sulle disposizioni del trattato sull’avvio di collaborazioni ben più importanti, ad esempio in tema di giustizia. Forse, a causa della mancata estradizione dalla Francia degli ex terroristi Br, al Quirinale hanno pensato che non fosse il caso di avventurarsi su terreni minati che avrebbero potuto essere percepiti come una sponda al governo Meloni. Nel suo discorso ai giovani diplomatici, il presidente non ha praticamente mai parlato del presente ma ha preferito risuonare il solito ritornello delle «radici antiche» del Trattato e dei rapporti «secolari» tra Italia e Francia. Mattarella ha anche citato un discorso che il generale Charles de Gaulle tenne il 27 luglio 1943, due giorni dopo la caduta del fascismo. Il padre della Francia moderna aveva parlato di «stretta vicinanza» e di «interdipendenza tra due grandi popoli latini». E dire che, tra il 1943 e il 1944, ai battaglioni marocchini delle truppe coloniali francesi venne permesso di compiere le «marocchinate»: stupri, violenze, sevizie, ai danni di donne italiane che vivevano nei territori attraversati da questi soldati. La serenata alla Francia è continuata anche ieri mattina alla Leonardo da Vinci, la scuola italiana di Parigi. Mattarella è stato accolto dagli scolari e gli studenti, con le bandierine italiane e francesi alla mano, hanno intonato gli inni delle due nazioni. Sin dall’inizio del suo intervento, il presidente ha ribadito la sua concezione di Europa che «non è soltanto l’ambito in cui sussistono i nostri Paesi. Ma è soprattutto un luogo ideale fatto di persone, di esperienze, di affinità, di valori, di sogni». Dopo il discorso ufficiale, l’inquilino del Colle ha risposto alle domande di alcuni studenti dell’istituto italiano. Una ragazza ha chiesto a Mattarella quale fosse, secondo lui, «la migliore cosa della nostra patria» e a cosa pensasse «quando sente la parola Italia». Il presidente ha risposto affermando che «pensando all’Italia si pensa alla bellezza anzitutto». Ma poi ha aggiunto che «siamo consapevoli, come nazioni latine, di avere delle origini comuni, una visione comune della persona» e «che accomuna Francia e Italia». Poco dopo il capo dello Stato ha ammesso di essere «attratto molto da altri Paesi: dalla Francia, dalla Germania, dalla Spagna, da altri Paesi europei. Vi sono delle straordinarie attrattive affascinanti in tutti i Paesi d’Europa, e in realtà in tutti i Paesi del mondo». Questa specie di relativizzazione delle bellezze italiane è stata ribadita alla fine della risposta. «Registro, quando parlo con stranieri», ha concluso Mattarella «che, quando pensano all’Italia, pensano essenzialmente alla bellezza. Questa è una cosa che ci fa piacere, sapendo che non deve farci inorgoglire perché la bellezza, in realtà, è ovunque».Dopo aver lasciato la scuola italiana - a bordo di una vettura francese di marca Renault - il nostro presidente si è recato al Louvre dove ha inaugurato, insieme con Emmanuel Macron, la mostra Napoli a Parigi. Il leader francese ha accolto il suo omologo di Roma con un caloroso abbraccio. Ieri, sul sito dell’Eliseo si poteva leggere che questa visita ha testimoniato la «relazione di fiducia e amicizia tra i due presidenti, così come dei legami eccezionali che uniscono i nostri due Paesi. Questi legami si esprimono soprattutto attraverso una ricca cooperazione culturale bilaterale, che occupa un posto centrale nel Trattato del Quirinale». La visita di Mattarella a Parigi è passata piuttosto inosservata visto che la stampa francese ne ha dato scarso risalto.
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