2022-04-09
Massacro di profughi alla stazione. Rimpallo di accuse fra Mosca e Kiev
Ursula Von de Leyen a Bucha (Ansa)
Bombardato lo scalo di Kramatorsk, 50 morti. Macabra «dedica» su un missile su cui era tracciata la scritta «per i bambini». Ma è giallo sulle responsabilità. Ursula Von der Leyen e Josep Borrell visitano Bucha.«Qui è successo l’impensabile. Abbiamo visto il volto crudele dell’esercito di Putin, l’incoscienza e la freddezza con cui hanno occupato questa città. Qui a Bucha abbiamo visto la nostra umanità distrutta». Queste le parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante la visita a Bucha nei luoghi dei massacri. «Il mondo intero è in lutto con le gente di Bucha. Queste persone», ha continuato, «stanno difendendo il confine dell’Europa, l’umanità, la democrazia e noi li sosteniamo in questa battaglia». La presidente della Commissione europea, che era accompagnata dall’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrel, ha incontrato a Kiev il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «Sono rimasta in costante contatto con lui dall’inizio della guerra. Siamo al quarantaquattresimo giorno di guerra». La visita in Ucraina della von der Leyen è stata funestata dalla strage avvenuta alla stazione ferroviaria di Kramatorsk, città dell’Ucraina orientale situata nel distretto di Donec’k, dove un missile Tochka (utilizzato sia dai russi che dagli ucraini) è esploso in volo e ha colpito un gruppo di persone: il bilancio è drammatico. Secondo le stime del governatore di Donec’k sono 50 i morti accertati, tra i quali 4 bambini, e almeno 100 le persone ferite, ma il bilancio è destinato ad aggravarsi. I media ucraini hanno riferito che su uno dei razzi si legge la scritta, in russo, «Per bambini», e a tal proposito Zelensky ha parlato di «russi disumani, che vanno puniti». La Russia ha negato di essere responsabile dell’attacco alla stazione, un luogo da dove partono profughi e sfollati che provano in tutti i modi a fuggire dalla guerra. L’Ucraina ha chiesto una riunione d’emergenza dell’Osce in merito a quanto successo Kramatorsk: «Abbiamo chiesto alla presidenza polacca di convocare una riunione speciale del Consiglio permanente dell’Osce in relazione all’attacco missilistico russo a Kramatorsk». Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha definito «orribile» vedere il missile colpire una delle principali stazioni utilizzate dai civili per scappare. Borrell ha espresso la sua condanna definendo quanto accaduto «l’ennesimo tentativo di chiudere le vie di fuga per coloro che fuggono da questa guerra ingiustificata», mentre alla Cnn un portavoce della Casa Bianca ha parlato delle immagini come «orribili e devastanti». Ma chi ha lanciato il missile? Sono stati i russi che negano e dicono solo di averli ufficialmente ritirati nel 2020? Possibile. Oppure il Tochka è stato lanciato dagli ucraini ed è purtroppo esploso in quel luogo perché era difettoso? Allo stato non si può escludere nulla, visto che lo utilizzano entrambi. Quindi inutile accapigliarsi nei salotti tv o sui social netwok perché oggi non lo sa nessuno; né coloro che dopo qualche minuto parlavano di complotto ai danni dei russi, né coloro che sono certi delle responsabilità russe. Quindi non si saprà mai? Dipende solo dalla volontà dei Paesi che sull’area hanno i loro satelliti. Ad esempio quelli della Nato e gli Stati Uniti, oppure la Russia potrebbe mostrare al mondo le traiettorie e le aree di lancio del missile esploso e provare così la propria innocenza. Dieci minuti di lavoro e avremmo la risposta. Ma lo faranno? Vedremo. Oggi l’unica certezza che abbiamo è che in questo conflitto russi e ucraini usano le stesse armi. Ma che missile è il Tochka che la Nato chiama in codice Scarab, ovvero scarabeo? Ci risponde Franco Iacch, analista strategico: «Il missile balistico tattico dell’era della guerra fredda Tochka-U, nome in codice Nato SS-21 Scarab-B, ha una portata di 120 chilometri con una Cep, probabilità di errore circolare, di circa 90 metri. Il suo Tel (Transporter-Erector-Launcher) a sei assi gli conferisce una ottima mobilità anche su terreni accidentati. Oltre alle testate ad alto potenziale esplosivo standard e alla variante nucleare da teatro (AA-60), il Tochka-U può imbarcare fino a cinquanta sub-munizioni a grappolo». «Una testata a grappolo come la 9N123K», continua Iacch, «è costituita da un contenitore che rilascia sub-munizioni sull’area bersaglio (non molto specifica), la maggior parte delle quali esplodono all’impatto o mentre sono in volo. Contro un bersaglio X che richiede un attacco missilistico si lancerebbe un missile con una singola testata ad alto esplosivo. Il munizionamento a grappolo, infatti, avrebbe scarsa efficacia contro un edificio. Se però venisse utilizzato contro un’area ad alta densità di civili, i suoi effetti indiscriminati e psicologici sarebbero devastanti». Il quarantaquattresimo giorno di guerra è stato contraddistinto dalla strage alla stazione ma anche dagli incessanti bombardamenti su Odessa e dalla scoperta a Husarivka, villaggio nella regione di Kharkiv, di una nuova camera di tortura. Qui i russi secondo quanto riferito dalla polizia ucraina che è stata ripresa dall’agenzia stampa Unian, «hanno torturato delle persone tra le quali un bambino, ma non è tutto perché i malcapitati, sono stati bruciati vivi dopo essere stati torturati e seviziati». Infine secondo lo Stato maggiore delle Forze armate dell’Ucraina, le perdite totali russe dal 24 febbraio all’8 aprile sarebbero di circa 19.000 soldati, 700 carri armati, 1.891 unità di veicoli corazzati da combattimento - 333 unità di sistemi di artiglieria, 150 aerei 135 elicotteri, 7 navi/barche e moltissime altre attrezzature. Ne valeva la pena? Vladimir Putin è convinto di sì.