2025-10-01
I talebani ora sbarcano in Germania. Merz prepara il «patto col diavolo»
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)
Gli studenti del Corano tolgono Internet al Paese e ghettizzano le donne. Ma per il governo non è un problema visto che vuole rispedire indietro chi temeva la loro vendetta. Così però si sdoganano gli estremisti islamici.La guerra al terrore in Afghanistan è durata vent’anni. Poi, nell’agosto del 2021, il ritiro frettoloso delle truppe occidentali da Kabul e il ritorno dei talebani. Vent’anni cancellati in pochi giorni. Gli studenti del Corano sono tornati nella capitale con le loro bandiere bianche e la Shahada, la professione di fede islamica, scritta in nero.A distanza di quattro anni da quel tragico agosto, i talebani non solo controllano totalmente il Paese (recentemente lo hanno anche disconnesso da Internet) ma stanno inviando i loro diplomatici in Europa. Proprio in questi giorni, infatti, lo staff del consolato afghano di Bonn, in Germania, si è dimesso per protesta. Gli studenti del Corano sono arrivati lo scorso 19 luglio a Berlino per incontrare i rappresentanti tedeschi. Controllano l’Afghanistan - questo è il loro ragionamento - ed è quindi arrivato il momento di riprendersi anche le sedi diplomatiche che, fino ad ora, erano in mano a uomini assolutamente neutrali o legati al vecchio governo sostenuto dall’Occidente. Impresa non difficile in Germania, visto che il cancelliere Friedrich Merz è deciso a far tornare gli afghani - molto spesso fuggiti per evitare minacce ed esecuzioni sommarie - da dove sono venuti. Alla faccia dei Paesi sicuri.Per poter fare questo, però, è necessario parlare con i talebani. Anzi: aprirsi a loro. Ed è uno dei motivi per cui nel consolato di Bonn è arrivato un loro rappresentante: «Questa decisione contraddice i valori fondamentali a cui teniamo», fanno sapere i diplomatici afghani in Germania che si sono dimessi. Non è una questione solamente formale ma sostanziale. Affermano infatti: «Dall’agosto 2021, in un periodo di immenso sconvolgimento per il nostro Paese, questo consolato ha abbracciato la sua storica missione con profonda responsabilità. Ci siamo concentrati sulla fornitura di servizi trasparenti, di alta qualità e apolitici nei confronti dei nostri concittadini afghani, mantenendo al contempo la nostra indipendenza professionale e supportando altre missioni afghane in tutto il mondo».Il loro lavoro in questi quattro anni è stato sempre lo stesso: «Abbiamo protetto i dati personali e i documenti di centinaia di migliaia di cittadini afghani, in particolare quelli evacuati nell’ambito di vari programmi di reinsediamento internazionali. Questi documenti sono rimasti al sicuro sotto la nostra cura, protetti da rigorosi standard tecnici e di riservatezza. Nonostante le enormi pressioni subite, non abbiamo mai consegnato questi materiali ai talebani». Ora, però, tutte le informazioni di coloro che sono scappati dall’Afghanistan finiranno nelle mani degli studenti del Corano. Che già sono in possesso di quelle dei collaboratori afghani che avevano raggiunto il Regno Unito che hanno visto i propri nominativi finire in rete per un errore umano. Il nodo è non solo di sicurezza, ma anche politico, come giustamente notano dal consolato: «Alla luce dei recenti sviluppi politici, in particolare dei tentativi di espellere forzatamente alcuni cittadini afghani nel Paese, le autorità tedesche hanno ora accettato due rappresentanti talebani come diplomatici ufficiali. Uno di loro è assegnati a questo consolato a Bonn, dove assumerebbero la responsabilità dei servizi che si estendono in Europa, Nord America e Australia». Una visione inconciliabile, quella dei talebani, con quella di chi, fino ad ora, ha gestito il consolato: «Il nostro team si è sempre battuto fermamente per la democrazia, i diritti umani e le libertà fondamentali, in particolare il diritto all’istruzione per le donne e la protezione dei bambini. Questi non sono solo principi; sono l’essenza della repubblica che un tempo abbiamo servito. Insieme ai nostri colleghi di altre missioni afghane in tutto il mondo, che hanno anch’essi espresso serie preoccupazioni circa la sicurezza dei dati dei cittadini e le implicazioni della legittimazione di un regime che si oppone a questi valori, riteniamo impossibile continuare il nostro servizio in queste nuove circostanze». Da qui la decisione di dimettersi in massa.Del resto, il clima a Bonn non era dei migliori. Un diplomatico afghano, infatti, è stato avvisato della polizia del fatto che, tramite intercettazioni, gli islamisti stavano preparando un attacco contro di lui. La decisione di aprire ai talebani contraddice vent’anni di conflitto dove, è triste ricordarlo, il nostro Paese ha visto morire 53 soldati. Un sacrificio che ora appare come inutile. Anche gli afghani che hanno combattuto al fianco dell’Italia e che ora vivono in Germania temono per questa iniziativa: «Si tratta di una vergogna immensa». Soprattutto per chi oggi lavorava nel consolato e ha visto i talebani uccidere i suoi colleghi mentre era all’università. Tutto cancellato. I talebani oggi sono diventati buoni. Almeno quando girano per Berlino.
I vertici militari Usa riuniti a Quantico, Virginia (Getty Images)
Donald Trump (Getty Images)
(Totaleu)
Lo ha detto l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Pietro Fiocchi, a margine dell'evento al Parlamento europeo «Cacciatori e pescatori contro il divieto di piombo in Europa: i pericoli dietro l'ideologia».
J.K. Rowling e Beatrice Venezi (Ansa)