2024-12-16
Marco Lisei: «No vax trattati peggio dei criminali»
Marco Lisei (Imagoeconomica)
Il presidente della commissione Covid: «La sinistra è buonista con spacciatori e borseggiatrici ma discrimina chi non si fida di un vaccino sperimentale che ha fatto danni. La frattura sociale richiederà tempo per sanarsi».Onorevole Marco Lisei, deputato e presidente della commissione Covid in quota Fratelli d’Italia. Lei è avvocato, giusto?«Esatto».Una curiosità. Civilista o penalista?«Penalista».Non parleremo solo di Covid allora. Ma da qui iniziamo. Roberto Burioni le rinfaccia di essere un «vaccinista» che però ha cambiato idea per motivi di tornaconto elettorale. Perché?«Credo sia un maldestro tentativo per attaccarmi usando etichette odiose. Io sono sempre stato a favore della libertà di scelta per il “vaccino” Covid. Perché vede, non tutti i vaccini sono uguali. Io non ho cambiato idea. Poi capisco che per persone come Burioni usano gli insulti e le etichette per cercare visibilità. È utile al loro gioco. Burioni, e i tanti come lui che etichettano e insultano le persone che hanno liberamente scelto di non vaccinarsi, non possono però sottrarsi a considerare le molte sofferenze e discriminazioni che in anni di Covid sono state inflitte dal potere a tante persone. È una frattura sociale che richiederà tempo per essere risanata. Gli insulti non sono mai accettabili, neppure quelli che riceve Burioni. Ma quelli che arrivano da lui men che meno visto che è un personaggio pubblico».Sull’eliminazione delle multe ai non vaccinati sembra che anche Forza Italia ne faccia una questione di principio. Direi identitaria. Si ricucirà questa frattura dentro la maggioranza?«Forza Italia mi risulta abbia lasciato libertà di coscienza in merito. Dobbiamo anche accettare che su alcuni temi esistano sensibilità diverse».Onorevole Lisei, pensa ci sia spazio per la restituzione delle multe a chi l’ha già pagata oppure nulla?«Giuridicamente è più complicato da concretizzarsi, ma l’argomento è oggetto di valutazione».La commissione Covid da lei presieduta vede susseguirsi numerose testimonianze. Prescindiamo dalle figure audite di cui si conosce l’opinione e che in quella sede non possono che ribadirla. Penso ad esempio alla ormai mitologica testimonianza di Cartabellotta. In generale però la classe medica e infermieristica ha avuto da ridire sulle misure adottate durante la pandemia?«Tutti hanno detto che non c’era organizzazione, che non c’erano dispositivi di protezione, che il sistema sanitario non era preparato, che le comunicazioni erano insufficienti. Questo è un fatto conclamato. Non eravamo “prontissimi” come diceva Conte». I lavori della commissione viaggiano spediti?«Sì, stiamo andando molto spediti, considerando che è una commissione bicamerale. Ci sono tante difficoltà a convocare le persone, ma abbiamo sentito 28 auditi in due mesi e mezzo. Ringrazio i membri per il loro senso di responsabilità. Io ho tutta l’intenzione di recuperare il tempo perso; ricordiamo anche per un ostruzionismo delle opposizioni siamo partiti in ritardo. Inoltre, stanno emergendo dai Tribunali nuovi fatti gravissimi. Penso ad esempio allo sperpero di denaro. Abbiamo dovuto risarcire oltre 200 milioni a un’azienda privata a causa di scelte illegittime della struttura commissariale di Arcuri. Di più, c’è una sentenza che ha accertato come un funzionario delle dogane sia stato oggetto di mobbing perché faceva indagini per evitare che arrivassero mascherine inefficaci o comunque non a norma ai nostri medici nelle corsie. Sono cose di una gravità inaudita».A proposito di ostruzionismo, Pd e M5s come si stanno comportando ora?«Rispetto il loro lavoro, hanno le loro priorità e idee. Cercano di farle emergere. Il Pd ha partecipato all’ultima seduta dopo l’assenza iniziale. A me interessa che la commissione lavori sodo e che si rispettino i compiti che la legge ci ha assegnato. Lo dobbiamo agli italiani».Secondo lei, quando la commissione terminerà i propri lavori?«Dubito riusciremo a concludere prima della fine della legislatura».Curiosità: i lavori terminano con la redazione di un documento finale cui sarà espresso un voto dai componenti della commissione? E il responsabile della redazione è lei in quanto presidente?«La proposta di relazione è predisposta dal presidente o da uno o più componenti da lui incaricati, ma possono essere presentate relazioni di minoranza, da parte dei gruppi che non si riconoscono nel testo elaborato dal relatore».Ginevra Leganza sul Foglio la descrive come un incallito goliardico. Me l’immagino mentre fa scherzi da prete a colleghi di commissione?«Guardi... credo che nella vita ci siano momenti nei quali l’ironia e le battute siano indispensabili anche per alleggerire la tensione delle grandi responsabilità che abbiamo. Ma prendo molto seriamente tutto quello che faccio. Io lavoro dalle 12 alle 18 ore al giorno. Sono spesso i colleghi a prendermi in giro perché spesso non pranzo e non ceno. Quindi può essere che ogni tanto faccia qualche battuta. Ma sono molto serio e scrupoloso perché la ricerca della verità su quanto accaduto in quel drammatico periodo storico è un dovere».In un suo post accusa la sinistra di doppiopesismo a proposito delle misure più restrittive sulla pandemia. Perché?«Sono capogruppo in Prima commissione».Cioè?«Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni».Scusi, l’ho interrotta...«Dicevo... su tanti temi quali gravi reati per criminali, spacciatori, borseggiatrici a sinistra sono sempre “magnanimi”. Si lamentano che alziamo le pene, che ci sono le carceri piene, eccetera. Poi trattano come criminali persone che hanno avuto solo la colpa di aver avuto paura nel farsi iniettare un vaccino “emergenziale” approvato con una procedura accelerata. Infatti, sono stati accertati decessi a causa del vaccino, come confermano alcune sentenze. E ci sono danneggiati, seppur qualcuno vuole nasconderlo».Da avvocato le chiedo un parere tecnico più che politico sulla proposta riforma della giustizia. I magistrati sostengono che la separazione delle carriere fra pubblici ministeri e magistrati giudicanti sia di fatto già realtà. Meno dell’1% dei togati cambia mestiere, a loro dire. Quindi che senso ha mettere lo steccato?«Il giudice e il pubblico ministero sono ruoli molto differenti. Se si vuole garantire il principio costituzionale del giusto processo, separare le due funzioni è indispensabile. Diversamente continueremo a correre il rischio di avere un arbitro, il giudice, che appartiene a una delle due squadre, quella del pubblico ministero, con l’imputato che sarà inevitabilmente penalizzato. In tutti i sistemi democratici più avanzati c’è separazione delle funzioni tra magistratura giudicante e inquirente».Al posto di un solo Consiglio superiore della magistratura ci saranno due Csm (uno per i magistrati giudicanti e uno per quelli requirenti). Inoltre, avranno meno poteri perché è prevista l’istituzione di un’Alta Corte disciplinare che farà cose... Me la spiega bene questa proposta?«Noi vogliamo porre fine alla mortificazione correntizia. Separate le carriere era opportuno lasciare centralizzata la funzione disciplinare, investendone un’alta corte terza e imparziale».E l’assegnazione dei ruoli in questi organi avverrà tramite sorteggio, giusto?«L’Alta Corte è composta da quindici giudici, tre dei quali nominati dal presidente della Repubblica tra professori ordinari di università in materie giuridiche e avvocati con almeno 20 anni di esercizio e tre estratti a sorte da un elenco di soggetti in possesso dei medesimi requisiti che il Parlamento in seduta comune, entro sei mesi dall’insediamento, compila mediante elezione nonché da sei magistrati giudicanti e tre requirenti estratti a sorte tra gli appartenenti alle rispettive categorie, con almeno 20 anni di esercizio delle funzioni giudiziarie e che svolgano o abbiano svolto funzioni di legittimità».Le riforme costituzionali che avete messo in cantiere (dal premierato che a me convince pochissimo, ma chi se ne importa) a quella sulla giustizia avete intenzione di farle maturare bene? O siete così temerari da rischiare il referendum costituzionale prima delle elezioni?«Giorgia Meloni è straordinaria, brava e coraggiosa. Non vuole vivacchiare e se ci sono dei rischi politici da assumere per migliorare l’Italia se li assume, ma il destino delle riforme non coincide con il destino del governo. Il premierato è importante a dare stabilità all’Italia. Governi stabili sono un grande vantaggio economico per i cittadini e lo Stato. Non temiamo i referendum, anzi è giusto che i cittadini si esprimano. Ovviamente tutte le riforme sono arrivate alle Camere con un testo e il dibattito e la dialettica è utile a migliorarle. Ma non possiamo stravolgerle perché vogliamo rispettare gli impegni presi nel programma elettorale».Detto fra noi, la Corte costituzionale ha bocciato la riforma sull’autonomia differenziata? O ci sono punti di questa bocciatura che lei condivide...«Non l’ha bocciata, ha sollevato rilievi che saranno utili a migliorarla in alcuni aspetti. La destra storicamente difende l’unità nazionale, quindi si figuri se non siamo attenti a difenderla. Tant’è che quel testo ha avuto molti miglioramenti grazie agli emendamenti, alcuni anche a mia prima firma, di Fratelli d’Italia».