Manifesti choc abortoPro Vita & Famiglia: «Lucarelli, Parenzo, Saviano incalzano, i teppisti strappano»

Manifesti choc abortoPro Vita & Famiglia: «Lucarelli, Parenzo, Saviano incalzano, i teppisti strappano»

«Gli intolleranti della tolleranza Lucarelli, Parenzo, Saviano chiedono la rimozione... e i teppisti eseguono. Hanno strappato e vandalizzato i manifesti della nostra campagna #dallapartedelledonne contro la pillola abortiva Ru486. D'altronde i guru della comunicazione 'totalitaria-buonista', antidemocratica ce l'hanno messa tutta a fomentare gli animi. Impariamo oggi che gli unici a poter parlare di questi temi sono loro. E il quotidiano Repubblica mente affermando che sia stato il Comune a guida di Beppe Sala a intervenire e rimuovere i nostri cartelloni, quando invece abbiamo risposta scritta del Comune che conferma che "il Comune non ha alcun potere coercitivo né autorizzativo" in tal senso. Siamo di fronte a una Nuova Inquisizione che si batte contro la libertà di espressione, garantita dalla nostra Costituzione» ha dichiarato Toni Brandi, presidente di Pro Vita e Famiglia onlus.

«La violenta realtà che ci vede protagonisti racconta che anche a Genova - conclude il vice presidente Jacopo Coghe - i nostri manifesti sono stati imbrattati, a Milano sono stati strappati. A chi, come loro, afferma che sabotare l'aborto significa sabotare la vita delle donne, diciamo di andare lezione e studiare la materia: siamo nel 2020 e la scienza ha confermato che la vita inizia dal concepimento. I progressi dell'embriologia, della biologia e della genetica confermano che l'embrione ha organi funzionanti, prova sensazioni, sogna, soffre. Noi siamo #dallapartedelleDonne che devono essere informate sui gravi danni alla loro salute e alla loro vita a causa dell'aborto. Più informazione, più sostegni economici per la prevenzione, più servizi alle donne: questa è civiltà».

Mai dire Blackout | Bill Gates suona la campanella

Il miliardario cambia idea, niente catastrofe climatica. Apre il circo della COP30. Cina, sale il prezzo del carbone. Russia e Turchia in trattativa sul gas.

Allarme Coldiretti: «Il porto di Rotterdam è un colabrodo, il 97% dei prodotti non subisce esami». Il ministro incalza Bruxelles.

In ballo ci sono malcontati 700 miliardi di euro, quasi un terzo del Pil generato dall’agroalimentare, oltre che la salute, eppure l’Europa non protegge i campi. Perciò l’Italia si candida a sentinella della qualità e della salubrità delle merci che arrivano dall’estero. Francesco Lollobrigida annuncia: «Chiederemo che venga assegnata all’Italia l’autorità doganale europea». È la risposta all’allarme lanciato dalla Codiretti nella sua tre giorni di Bologna. Ha ammonito il presidente Ettore Prandini: «Con 97 prodotti alimentari stranieri su 100 che entrano nell’Ue senza alcun controllo, approfittando di porti “colabrodo” come Rotterdam, serve un sistema realmente efficace di controlli alle frontiere per tutelare la salute dei cittadini e difendere le imprese agroalimentari dalla concorrenza sleale che mette a rischio i nostri record».

Il Garante: «"Report" mente su Meta»
Sigfrido Ranucci (Ansa)
Ennesimo scontro tra la trasmissione Rai e l’Autorità, che dice: «Inchiesta errata sugli Smart glasses, il servizio non vada in onda». La replica: «È danno erariale».

Non si ferma lo scontro tra Report, la trasmissione di Rai 3 condotta da Sigfrido Ranucci e il Garante della privacy. Anche questa settimana, alla vigilia della puntata di stasera, l’Autorità di controllo ha chiesto alla Rai lo stop alla messa in onda di un servizio sulle attività del Garante. Report ha infatti pubblicato sui social una clip con l’anticipazione di un’inchiesta sull’istruttoria portata avanti dal Garante della privacy nei confronti di Meta, relativa agli Smart glass, gli occhiali da sole che incorporano due obiettivi in grado di scattare foto e registrare filmati. Il servizio di Report punta il dito su un incontro, risalente a ottobre 2024, tra il componente del collegio dell’Autorità Agostino Ghiglia e il responsabile istituzionale di Meta in Italia, «prima della decisione del Garante su una multa da 44 milioni».

Ipocrisia Pd a Monfalcone: diventa anti Bangladesh solo per contrastare la Lega
Diego Moretti (Ansa)
I dem che hanno sempre criticato l’ex sindaco Anna Maria Cisint firmano una mozione sul lavoro nei cantieri navali. Ora vogliono superare il modello di immigrazione a basso costo.

«Nella sua campagna permanente contro gli stranieri che a Monfalcone regolarmente lavorano, la Cisint aggiunge un nuovo tema: ora mette in discussione anche le rimesse economiche, annunciando misure per vietarle o limitarle. Una delle tante dichiarazioni che si aggiungono a quelle del passato, sicuramente buone per costruire narrazioni false e per alimentare odio nei confronti dello straniero».

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