2025-07-26
Maltrattamenti su bambini disabili. Ex operatori rischiano il processo
I 14 accusati non sono più in servizio. I pm: «Un regime quotidiano di violenza».L’inchiesta che non c’era rischia di diventare un processo. E di quelli pesanti. La procura di Como ha chiuso le indagini per una catena di presunti abusi e violenze su quindici bambini con gravissimi disturbi psichici, avvenuti in una struttura privata cattolica, Villa Santa Maria di Tavernerio. Gli indagati sono 14 operatori sanitari, che nel frattempo hanno lasciato tutti quanti la clinica. Di questa vicenda si era occupata La Verità lo scorso 16 luglio, perché le denunce di alcuni familiari erano arrivate in Parlamento («La politica pressa la Procura», si leggeva nel titolo). La Procura, in effetti, ha battuto un colpo. E che colpo. Negli anni scorsi, per ben due volte, il Gip aveva respinto altrettante richieste di archiviazione e così erano arrivate le interrogazioni parlamentari del centrodestra (primo firmatario Maurizio Gasparri) non solo al ministero della Salute, ma anche a quello della Giustizia. Il riflettore acceso ha magicamente funzionato. Giovedì, la Procura guidata da Massimo Astori ha notificato ai legali degli indagati l’avviso di chiusura indagini. Un passo necessario per consentire loro una prima difesa, dopo di che la Procura potrà chiedere di non procedere, oppure di andare a giudizio. Dalle carte dell’accusa emerge un quadro che, se confermato, sarebbe di gravità enorme, visto che qui le vittime sono tutte affette da problemi cognitivi e disturbi comportamentali totalmente invalidanti. Affidati con fiducia dai genitori a una struttura rinomata, avrebbero vissuto il loro secondo inferno in terra: botte, spintoni, urla, nasi tappati a forza per bere, insulti, minacce, umiliazioni, privazioni e immobilizzazioni spietate. Il tutto in un \ quotidiano, scrivono i pm, di terrore e violenze. In passato la clinica ha sempre respinto gli addebiti che emergevano da un paio di disperati tentativi di denuncia, ma intanto oggi si scopre che dei 14 dipendenti che rischiano il processo nessuno lavora più a Tavernerio. Spariti tutti. Tra le posizioni penalmente più a rischio c’è quella di un operatore sanitario che avrebbe chiuso un bimbo autistico di 8 anni «in un carrello metallico su ruote a forma di gabbia, chiuso da grate in ferro, adibito al trasporto della spazzatura o della biancheria, per non doverlo sorvegliare anche durante le ore notturne». Senza indugiare oltre sui particolari, l’avviso di chiusura indagini è un catalogo degli orrori. Villa Santa Maria è accreditata dalla Regione Lombardia e dopo esser stata della Chiesa, dal 2007 è controllata da una cooperativa sociale che nello statuto afferma di perseguire «la mutualità» e di non avere scopo di lucro. La cooperativa, che aderisce alla Confindustria di Como, oltre alla clinica finita al centro di quest’inchiesta, controlla Villa Colombo (Oggiona con Santo Stefano, Varese) e Villa Magnolia (Appiano Gentile). Nell’ultimo bilancio sociale, relativo al 2023 e approvato il 12 maggio 2025 dall’assemblea dei soci, non c’è alcun riferimento all’inchiesta della Procura di Como, neppure nella parte relativa ai rischi. La cooperativa, nel 2024, ha fatturato 14 milioni e ha creato valore per 9 milioni, dei quali 6,8 sono finiti al personale. Si tratta di 276 persone, tra soci cooperanti e collaboratori. I posti letto sono quasi un centinaio. Tra i valori fondanti della cooperativa sociale, si legge nel bilancio, c’è la capacità di accogliere al meglio «i minori totalmente invalidi, in modo da accompagnarli in una realtà dove la serenità, l’amore e la professionalità siano elementi fondanti».
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.