2021-06-19
Ma intanto entro il 30 bisogna pagare 65 imposte. Nessun esonero Covid
Stangata pronta: le partite Iva sperano nella proroga al 20 luglio Il governo pronto per lo stop delle cartelle fino a fine agostoProgetto cassato dalla Ragioneria dello Stato: «Crea troppo deficit». Le aziende perdono un salvagente: dovranno aspettare anni per ottenere le compensazioniLo speciale contiene due articoliTassa etica, Irpef, versamenti Iva, Ivie e Ivafe sono solo alcuni degli adempimenti fiscali che i contribuenti italiani dovranno saldare entro fine mese. Secondo il sito dell'Agenzia delle entrate il 30 giugno sono schedulati 65 versamenti, sei dichiarazioni, sei comunicazioni e una istanza. Non sono previste eccezioni legate al Covid. E dunque tutti i contribuenti, più o meno colpiti dalla pandemia, dovranno adempiere ai diversi versamenti fiscali. Per cercare di abbassare il conto c'è la possibilità di usare come parametro il risultato economico del 2021 per tutti i pagamenti relativi ai vari acconti da versare per il 2020 e 2021. Unica eccezione, non ancora definitiva, ma data quasi per scontata è il rinvio delle scadenze fiscali per le partite Iva dal 30 giugno al 20 luglio. Oltre a questo il governo starebbe pensando a un modo per alleggerire la questione cartelle (si pensa a uno stop fino a fine agosto), sanzioni e accertamenti relativi al periodo della pandemia. Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, intervenendo in streaming alla giunta di Confcommercio ha infatti spiegato come «ci sono problemi che ci portiamo dietro e ci vuole da parte delle autorità nazionali ed europee un minimo di comprensione. Ad esempio la vicenda delle cartelle esattoriali deve trovare un temperamento sulle sanzioni, credo che il Parlamento stia provvedendo a un rinvio». «Ma anche per tutti gli accertamenti che verranno», ha continuato Giorgetti, «dobbiamo immaginare una sorta di ammortamento su tutto quello che si è accumulato come debito in questo anno e mezzo. Non può essere richiesto alle attività imprenditoriali che escono faticosamente dalla crisi la pronta onorabilità dei debiti». Ma andiamo con ordine, perché oltre alle parole ci sono scadenze ben prestabilite, come riportato dal sito dell'Agenzia delle entrate. E dunque, entro fine mese, se si è eredi di persone decedute nel 2020 o entro il 28 febbraio 2021 si dovrà presentare in formato cartaceo la dichiarazione dei redditi del contribuente deceduto con la scelta per la destinazione dell'8, del 5 e del 2 per mille dell'Irpef. Sempre in tema imposta sul reddito delle persone fisiche si deve versare in un'unica soluzione o la prima rata, l'Irpef risultante dalle dichiarazioni annuali, a titolo di saldo per l'anno 2020 e di primo acconto per l'anno 2021, senza alcuna maggiorazione. C'è poi la tassa etica che colpisce sia i soggetti Irpef sia Ires, e riguarda chi esercita attività di produzione, distribuzione, vendita e rappresentazione di materiale pornografico e di incitamento alla violenza. Entro il 30 giugno si dovrà dunque versare la tassa come saldo per il 2020 e primo acconto del 2021, anche in questo caso non sono previste maggiorazioni. Ci sono poi le varie addizionali regionali e comunali all'Irpef. Nel primo caso si dovrà versare l'imposta per l'anno 2020, mentre per quella comunale si dovrà anche pagare il primo acconto del 2021. Ma le scadenze fiscali di giugno non finisco qua, perché si deve anche saldare l'Iva 2020. In questo caso l'Agenzia delle entrate specifica come il versamento «del saldo Iva relativo al 2020 risultante dalla dichiarazione Iva annuale, (sarà) maggiorata dello 0,40% per mese o frazione di mese per il periodo 16/03/2021 - 30/06/2021». Saranno impegnati in questo adempimento tutti i contribuenti che hanno presentato il modello Dichiarazione Iva 2021 e hanno scelto di pagare il saldo dell'imposta sul valore aggiunto dovuta per il 2020 entro il 30 giugno 2021. Stessa sorte tocca anche ai soggetti Ires che sono costretti a presentare lo stesso modello di dichiarazione. C'è poi il mondo che ruota attorno alla cedolare secca. Si sarà dunque impegnati a saldare il 2020 e a versare il primo acconto del 2021 entro fine mese. I soggetti coinvolti sono dunque i locatori o le persone fisiche che godono del diritto di proprietà su un'immobile e hanno espressamente scelto come opzione il regime della cedolare secca. Spostando poi il focus sull'estero, ci sono due tasse patrimoniali che si pagano nel caso in cui si abbia un'immobile o delle attività finanziarie fuori dall'Italia e si sia residenti fiscalmente nel Belpaese. Parliamo dunque dell'Ivie e dell'Ivafe. Nel primo caso l'imposta si riferisce agli immobili detenuti all'estero, mentre nel secondo caso l'Ivie riguarda solo le attività finanziarie fuori dall'Italia. A tutto questo si aggiunge anche la presentazione della dichiarazione del modello Redditi persone fisiche 2021. Questo è destinato ai contribuenti che non sono obbligati a inviare in modo telematico la dichiarazione dei redditi. E dunque entro il 30 giungo dovranno presentarla in modalità cartacea usando il modello sulle persone fisiche e scegliere la destinazione dell'8, 5 e 2 per mille. Altra comunicazione da non dimenticare è quella sostitutiva sul canone tv. In questo caso si deve presentare se non si vuole pagare la tassa per i successivi sei mesi dell'anno (luglio-dicembre 2021). Opzione percorribile però se non si hanno apparecchi televisivi in casa.
(Totaleu)
Lo ha dichiarato l'europarlamentare della Lega Roberto Vannacci durante un'intervista al Parlamento europeo di Bruxelles.