2020-05-10
L’uomo della Roma socio di Carrai
Alessandro Barnaba, banchiere di Jp Morgan, è nel consiglio della Salzenberg Ai del renziano. Tra le sue mediazioni, quella fra James Pallotta e Dan Friedkin per i giallorossi.Nella galassia societaria di Marco Carrai spunta un nuovo pianeta. Si chiama Salzenberg Ai ed è stata costituita lo scorso 2 marzo a Firenze davanti al notaio Filippo Russo con un capitale sociale di 10.000 euro. Oggetto sociale: «lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti e servizi ad alto contenuto innovativo» come «lo sviluppo di software e di algoritmi che prevedano anche l'impiego di soluzioni di intelligenza artificiale», si legge negli atti depositati nella banca dati della Camera di Commercio. La Salzenberg ha come presidente Carrai, è partecipata al 35% dalla Cognitive technologies e al 65% dalla Marzocco investments. Quest'ultima, costituita nel gennaio 2018 con sede a Firenze, si occupa di consulenza aziendale e finanziaria con focus su pubbliche relazione e marketing e ha come azionisti lo stesso imprenditore toscano (che la controlla con il 90%) e la moglie Francesca Comparini Campana (con il restante 10%) esperta di filosofia e promotrice del Festival delle religioni che si tiene a Firenze. La Cognitive technologies è stata invece costituita nel novembre dell'anno scorso, è basata a Milano e si occupa di assumere partecipazioni soprattutto nel settore dell'informatica, della gestione dei cosiddetti big data e di intelligenza artificiale, oltre all'organizzazione di fiere, meeting e congressi su questi temi. I soci sono Gabriele Arci (20%) che è anche amministratore unico della società, Ignacio Sebastian Guerrero Donoso (20%) , Enrico Deusebio (20%), Mattia Pedrini (20%) e Nicola Donelli (con un altro 20%). Lo stesso Donelli che siede nel cda della Salzenberg come consigliere al fianco di Alessandro Barnaba. Nato a Roma nel 1973, laureato alla Luiss e domiciliato a Londra, a meno che non si tratti di un caso di omonimia, Barnaba da 20 anni è un banchiere di Jp Morgan, alfiere della squadra italiana del colosso Usa di cui attualmente - si legge sul suo profilo Linkedin - è global chairman per l'Investment banking. In questi ultimi mesi il suo nome è comparso sui siti dei tifosi della Roma, perché sarebbe stato l'uomo chiave della trattativa che ha portato Dan Friedkin sul ponte di comando del club giallorosso. Si legge su ilromanista.eu che «per Jp Morgan ha messo d'accordo James Pallotta e Friedkin e riceverà in ricompensa, oltre al saldo della fattura a sei, o magari a sette zeri, anche un posto nel futuro consiglio di amministrazione della nuova Roma americana». In un articolo nelle pagine economiche del Corriere della Sera del 2015 Barnaba veniva inserito tra «I cavalieri italiani della finanza globale», al fianco di un altro pezzo da novanta di Jp Morgan, Vittorio Grilli. Proprio con l'ex ministro dell'Economia a capo dell'investment banking europeo, la banca d'affari americana nel 2016, ai tempi di Renzi premier, era tornata alla ribalta delle cronache finanziarie per essersi ritagliata un ruolo di primo piano nell'operazione di salvataggio del Monte dei Paschi.Sposato con Natasha Bradbury, Barnaba ha una sorella avvocato, Elisabetta, che siede con lui nel cda dell'azienda di abbigliamento romana Battistoni, di cui nel 2015 Barnaba (con il socio Luigi Gatti) ha rilevato il 70% (per 3 milioni di euro). Appassionato sportivo (su internet si trovano tracce delle sue imprese come capitano della squadra di polo sponsorizzata proprio da Battistoni), Barnaba ha anche un passato di armatore come azionista al 50% della Fiamma yacht ora in liquidazione (negli anni scorsi la sua barca a vela ha partecipato a numerose regate). Pronto a navigare al fianco di Carrai nel mare dei big data.
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Dopo l'apertura dei lavori affidata a Maurizio Belpietro, il clou del programma vedrà il direttore del quotidiano intervistare il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiamato a chiarire quali regole l’Italia intende adottare per affrontare i prossimi anni, tra il ruolo degli idrocarburi, il contributo del nucleare e la sostenibilità economica degli obiettivi ambientali. A seguire, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, offrirà la prospettiva di un territorio chiave per la competitività del Paese.
La transizione non è più un percorso scontato: l’impasse europea sull’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni al 2040, le divisioni tra i Paesi membri, i costi elevati per le imprese e i nuovi equilibri geopolitici stanno mettendo in discussione strategie che fino a poco tempo fa sembravano intoccabili. Domande cruciali come «quale energia useremo?», «chi sosterrà gli investimenti?» e «che ruolo avranno gas e nucleare?» saranno al centro del dibattito.
Dopo l’apertura istituzionale, spazio alle testimonianze di aziende e manager. Nicola Cecconato, presidente di Ascopiave, dialogherà con Belpietro sulle opportunità di sviluppo del settore energetico italiano. Seguiranno gli interventi di Maria Rosaria Guarniere (Terna), Maria Cristina Papetti (Enel) e Riccardo Toto (Renexia), che porteranno la loro esperienza su reti, rinnovabili e nuova «frontiera blu» dell’offshore.
Non mancheranno case history di realtà produttive che stanno affrontando la sfida sul campo: Nicola Perizzolo (Barilla), Leonardo Meoli (Generali) e Marzia Ravanelli (Bf spa) racconteranno come coniugare sostenibilità ambientale e competitività. Infine, Maurizio Dallocchio, presidente di Generalfinance e docente alla Bocconi, analizzerà il ruolo decisivo della finanza in un percorso che richiede investimenti globali stimati in oltre 1.700 miliardi di dollari l’anno.
Un confronto a più voci, dunque, per capire se la transizione energetica potrà davvero essere la leva per un futuro più sostenibile senza sacrificare crescita e lavoro.
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Chi ha inventato il sistema di posizionamento globale GPS? D’accordo la Difesa Usa, ma quanto a persone, chi è stato il genio inventore?