2021-09-01
Il Recovery non è un dono. L’Ue prepara il conto per farci ripagare i soldi
Ecco il documento di Strasburgo: sono già in ritardo le eurotasse per rimborsare i sussidi. I Paesi saranno obbligati a nuovi debitiQuesto pomeriggio, davanti agli europarlamentari delle commissioni affari economici e bilancio, i commissari Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni faranno il punto della situazione del Next generation Eu, lo strumento «poderoso e tempestivo» di cui si discute ormai da un anno e mezzo e che è entrato solo da poche settimane nella fase esecutiva.In preparazione dell'incontro, i servizi dell'Europarlamento hanno redatto un documento in cui le sorprese - tali solo per chi in questi mesi si è fatto abbacinare dalla propaganda di Bruxelles - non mancano. Si conferma ciò che avevamo previsto e che sia l'European fiscal board (Efb) che la stessa Eurostat hanno ribadito: a partire dal 2028, l'onere del rimborso del debito che la Ue sta cominciando a contrarre emettendo bond, entrerà immediatamente a far parte (in proporzione al reddito nazionale lordo) del debito pubblico degli Stati membri. Per l'Italia si tratta di circa 50-60 miliardi che faranno aumentare il rapporto debito/Pil di 4 punti percentuali. Questo rapporto - che a fine 2021 sfiorerà il 160% e che nel 2024 è previsto faticosamente scendere fino al 153%, per poi tornare ai livelli pre pandemici solo nel 2032 - nel bilancio 2028 aumenterà di 4 punti, ritornando tutto d'un colpo lievemente al di sopra del 150%. Questo nella migliore delle ipotesi previste dal Mef, quella in cui si dispiegheranno in pieno gli effetti del Ngeu.In alternativa a questo secco aumento di debito, la Ue potrebbe dotarsi di risorse proprie aggiuntive (cioè tasse a carico di imprese e lavoratori). Ma è proprio il vacillare di tale ipotesi che rende molto credibile quanto già previsto da Eurostat e dal Efb. Infatti è già saltata la scadenza dello scorso luglio, entro la quale la Commissione avrebbe dovuto presentare una proposta per una nuova imposta sul settore digitale, sulle emissioni di CO2 e sui prodotti importati con una elevata «impronta» di CO2. La prossima scadenza è ora fissata al 22 dicembre. E non osiamo immaginare cosa ne sarà dell'altra scadenza del giugno 2024, prevista per il varo di una tassa sulle transazioni finanziarie e una tassazione del reddito societario. Da qui l'esigenza formale di costituire gli Stati membri come debitori delle risorse che devono affluire dal 2028 al 2058 al bilancio Ue per rimborsare i bond emessi fino al 2026. Si tratta, beninteso, solo dei bond emessi i cui proventi saranno destinati poi a sussidi (390 miliardi). Perché i bond destinati all'erogazione di prestiti (360 miliardi) genereranno da subito un doppio effetto nel bilancio degli Stati: aumenterà il debito pubblico e aumenterà il deficit al momento dell'esecuzione della spesa. Invece la spesa sostenuta dagli Stati e finanziata da sussidi non inciderà sul saldo di bilancio, per effetto della compensazione delle due voci. Si ridimensiona così vistosamente il saldo positivo per l'Italia: i 122 miliardi di prestiti da subito debito rimborsato per definizione; gli 84 di sussidi (69 del Rrf e altri 15 di strumenti minori) saranno restituiti alla Ue, via maggiori contributi che dal 2028 costituiranno debito pubblico. Il saldo netto si riduce a poco meno di 30 miliardi in sei anni. Il piatto di lenticchie, di cui scriviamo ormai da un anno e mezzo, è diventato realtà.Tutto questo macchinoso marchingegno finanziario e burocratico per constatare che il Ngeu porterà gli investimenti pubblici a un livello che nel 2023 (anno di punta del Ngeu) saranno pari al 3,5% del Pil, ancora al di sotto del 3,7% toccato nel 2009, a cui seguirono i famosi dieci anni di «austerità espansiva» che li fecero precipitare verso il 2%. In valore assoluto, a prezzi costanti 2015, abbiamo riconquistato il livello del 2009. Dopo anni di siccità, è comprensibile salutare con favore una borraccia d'acqua. Purché non si dimentichi che è solo quella sottratta a lungo al nostro Paese.Purtroppo non mancano i dubbi anche sulla «qualità dell'acqua». A oggi sono 25 i Recovery plan presentati, di cui 18 già valutati positivamente dalla Commissione e nove (tra cui l'Italia) i beneficiari dell'acconto del 13%. Agli europarlamentari viene infatti ribadito che tutti gli esborsi successivi con cadenza semestrale dipenderanno dal corretto conseguimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi meticolosamente previsti dagli accordi operativi firmati prima del pagamento, assieme al contratto per i sussidi e a quello per il prestito. Tali documenti sono stati «discussi informalmente tra Commissione ed esperti degli Stati membri» ma, a oggi, sono avvolti dal più completo mistero, anche relativamente al tasso di interesse che è stato applicato sui primi 16 miliardi di prestito erogati.A questo proposito lo studio conferma che il Ngeu è sostanzialmente dimezzato nel suo impatto, poiché solo Italia e Grecia hanno richiesto tutti i prestiti disponibili (pari a 360 miliardi, ma richiesti per 166).Da notare, da ultimo, due effetti distorsivi collegati: quando terminerà l'erogazione del Ngeu, la regola della spesa (crescita non superiore al 0,5%) tornerà a mordere ferocemente e, allo stesso tempo, un Paese che volesse mantenere inalterato il livello di investimenti si vedrà accusato di espansione fiscale e quindi costretto a tagliarli, solo perché quegli investimenti non saranno più finanziati da sussidi.Ma purtroppo farsi bene i conti ed evitare di sognare conduce a essere bollati come «gelidi antipatizzanti dell'Ue».
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
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Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)