Mobilitazione globale per il vaiolo delle scimmie, che in realtà ha causato in un anno poco più di 100.000 contagi e meno di 1.000 morti in tutto il mondo. Riguarda quasi esclusivamente gay e prostitute e, solo nei Paesi più poveri dell’Africa, anche i bambini.
Mobilitazione globale per il vaiolo delle scimmie, che in realtà ha causato in un anno poco più di 100.000 contagi e meno di 1.000 morti in tutto il mondo. Riguarda quasi esclusivamente gay e prostitute e, solo nei Paesi più poveri dell’Africa, anche i bambini. Un caso in Svezia. E il Centro europeo per il controllo delle malattie ci avvisa, immantinente, che dobbiamo aspettarcene altri.A 24 ore dalla decisione con cui l’Oms ha dichiarato l’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale, per un’epidemia di mpox che è localizzata esclusivamente in Africa, il paziente di Stoccolma è caduto proprio «a cecio». Il direttore generale dell’agenzia, Tedros Adnhanom Ghebreyesus, ci si è fiondato sopra senza nemmeno indossare la mascherina: «L’identificazione della prima infezione da Clade 1b di mpox in Svezia», ha twittato parlando della nuova variante del virus, «evidenzia che c’è bisogno, per i Paesi coinvolti, di affrontare il virus insieme. Incoraggiamo tutti i Paesi ad aumentare la sorveglianza, condividere i dati e lavorare per comprendere meglio le modalità di trasmissione; condividere materiali come i vaccini; e applicare le lezioni apprese da precedenti emergenze di sanità pubblica di interesse internazionale, nel fronteggiare l’attuale focolaio». Un contagio significa allarme globale? Se vi siete posti anche voi questa domanda, o siete complottisti oppure state usando il cervello.Sarebbe sufficiente prendere il grafico che riproduciamo in questa pagina, elaborato da Our world in data sulla base delle comunicazioni della stessa Organizzazione mondiale della sanità, per capire le dimensioni del fenomeno. Consultandolo, si nota che, a livello mondiale, il picco di infezioni - contenuto, come è ovvio aspettarsi da una malattia che non si diffonde con la stessa facilità del Covid - c’è stato a metà 2022. Quando Tedros e i suoi avevano lanciato la precedente allerta. Qualche altra piccola ondata si è verificata da agosto 2023 in avanti, mentre quest’estate è stata registrata una tendenza al ribasso. A fine luglio, si era arrivati intorno ai 100.000 casi, con poco più di 200 morti. Poi, certo, c’è stato l’outbreak africano, con 14.000 casi e oltre 500 decessi. Ma pure nel continente nero, il focolaio è concentrato al 96% nella Repubblica democratica del Congo, con l’aggiunta di alcuni Paesi confinanti. Ecco: il vaiolo delle scimmie può essere un’emergenza africana, ma sebbene l’Ecdc ci avvisi del pericolo rappresentato dai «casi d’importazione», tipo quello svedese, nel resto del mondo non c’è alcuna epidemia.Quando dirama i suoi bollettini ansiogeni, l’Oms si premura di conteggiare i casi a partire dal 2022. Ma se fotografiamo la situazione del 2024, scopriamo che in Spagna, la nazione più colpita, non si arriva nemmeno a 180 infezioni. In Italia, quelle diagnosticate sono nove: neanche le dita di due mani. Sia da noi sia in Francia non riusciremmo a censire una singola vittima del monkeypox. È molto peggio la dengue: da inizio 2024, nella nostra penisola, sono stati segnalati 324 casi, fortunatamente senza decessi. Al 5 agosto, ci son state più infezioni di zika, chikungunya e Toscana virus che di mpox. Perché la psicosi vaiolo?Pare che, a preoccupare l’Oms, sia la comparsa di un ceppo più letale. È quello appena individuato anche in Svezia. L’agenzia Onu ha sottolineato che i più esposti sono i bambini. È lecito supporre che le precarie condizioni igieniche del Congo e dei campi profughi favoriscano il passaggio del virus, che si trasmette, oltre che con i rapporti sessuali, pure attraverso contatti prolungati con persone infette, o con i loro oggetti e la loro biancheria. Invece, il New York Times ha scritto che, oltre alla manipolazione di animali infetti o all’ingestione di carne contaminata, la particolarità del nuovo virus è che, a differenza di ciò che è accaduto nel 2022, esso starebbe circolando tra gli etero, «prostitute, camionisti e altri lavoratori pendolari». Vai a capire… Comunque stiano le cose, sarebbe opportuno distinguere tra quello che accadendo in Africa e quello che non sta accadendo negli altri continenti. A meno che non si voglia andare a parare là dove accenna Tedros: ai vaccini. I Cdc africani chiedevano 2 milioni di dosi; l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, ha rilanciato a 10. Bavarian Nordic, che li produce, ha promesso di consegnarne 40.000 all’Hera, l’autorità europea, affinché li doni ai bisognosi. È facile prevedere che gli stanziamenti, a partire dagli iniziali 15 milioni annunciati dal funzionario etiope, andranno in quella direzione. Intanto, che i cambi ai vertici degli enti ministeriali servano a qualcosa, lo sta dimostrando l’Italia. Ieri, l’Istituto superiore di sanità, da poco presieduto da Rocco Bellantone, ha precisato che, «nell’attuale contesto epidemiologico, non è raccomandata la vaccinazione per la popolazione generale. Al momento la vaccinazione è offerta ad alcune categorie di persone più a rischio», in special modo gli uomini che fanno sesso con altri uomini. Persino l’Ecdc, che paventa l’arrivo di persone malate in Europa, ha dovuto riconoscere che il rischio complessivo è basso.D’altronde, se la storia ci insegna una cosa, è che all’Oms sono specializzati nel dichiarare emergenze per le malattie che non si diffondono, mentre dormono quando spunta un virus a potenziale pandemico. Soprattutto se quel virus nasce in Cina.
Da sinistra: Piero De Luca, segretario regionale pd della Campania, il leader del M5s Giuseppe Conte e l’economista Carlo Cottarelli (Ansa)
La gabella ideata da Schlein e Landini fa venire l’orticaria persino a compagni di partito e possibili alleati. Dopo la presa di distanza di Conte, il dem De Luca jr. smentisce che l’idea sia condivisa. Scettici anche Ruffini (ex capo dell’Agenzia delle entrate) e Cottarelli.
«Continuiamo così: facciamoci del male», diceva Nanni Moretti, e non è un caso che male fa rima con patrimoniale. L’incredibile ennesimo autogol politico e comunicativo della sinistra ormai targata Maurizio Landini è infatti il rilancio dell’idea di una tassa sui patrimoni degli italiani. I più ricchi, certo, ma anche quelli che hanno già pagato le tasse e le hanno pagate più degli altri.
Jannik Sinner (Ansa)
All’Inalpi Arena di Torino esordio positivo per l’altoatesino, che supera in due set Felix Auger-Aliassime confermando la sua solidità. Giornata amara invece per Lorenzo Musetti che paga le fatiche di Atene e l’emozione per l’esordio nel torneo. Il carrarino è stato battuto da un Taylor Fritz più incisivo nei momenti chiave.
Agostino Ghiglia e Sigfrido Ranucci (Imagoeconomica)
Il premier risponde a Schlein e Conte che chiedono l’azzeramento dell’Autorità per la privacy dopo le ingerenze in un servizio di «Report»: «Membri eletti durante il governo giallorosso». Donzelli: «Favorevoli a sciogliere i collegi nominati dalla sinistra».
Il no della Rai alla richiesta del Garante della privacy di fermare il servizio di Report sull’istruttoria portata avanti dall’Autorità nei confronti di Meta, relativa agli smart glass, nel quale la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci punta il dito su un incontro, risalente a ottobre 2024, tra il componente del collegio del Garante Agostino Ghiglia e il responsabile istituzionale di Meta in Italia prima della decisione del Garante su una multa da 44 milioni di euro, ha scatenato una tempesta politica con le opposizioni che chiedono l’azzeramento dell’intero collegio.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala (Imagoeconomica)
La direttiva Ue consente di sforare 18 volte i limiti: le misure di Sala non servono.
Quarantaquattro giorni di aria tossica dall’inizio dell’anno. È il nuovo bilancio dell’emergenza smog nel capoluogo lombardo: un numero che mostra come la città sia quasi arrivata, già a novembre, ai livelli di tutto il 2024, quando i giorni di superamento del limite di legge per le polveri sottili erano stati 68 in totale. Se il trend dovesse proseguire, Milano chiuderebbe l’anno con un bilancio peggiore rispetto al precedente. La media delle concentrazioni di Pm10 - le particelle più pericolose per la salute - è passata da 29 a 30 microgrammi per metro cubo d’aria, confermando un’inversione di tendenza dopo anni di lento calo.






