2024-01-28
Lombardi strabici su Confindustria
Carlo Bonomi e Alessandro Spada divisi sul nome da votare come numero uno. Il presidente uscente spinge Alberto Marenghi, i big aspettano le mosse di Edoardo Garrone. Che però ha qualche grana...Ancora pochi giorni e la sfida per la presidenza di Confindustria inizierà a prendere forma. Giovedì prossimo, primo febbraio, ci sarà il sorteggio per la nomina dei saggi. Poi bisognerà aspettare qualche giorno per la designazione della commissione. La campagna elettorale è già iniziata da tempo. La prossima settimana, quindi, si potrà già capire quali saranno i favoriti della sfida finale per trovare il sostituto di Carlo Bonomi. Tenendo conto del fatto che nessuno dei potenziali candidati ha al momento la maggioranza dei voti per diventare presidente, Emanuele Orsini, imprenditore emiliano romagnolo, e Alberto Marenghi (Cartiera Mantovana) sembrano avanti con i voti. A rincorrere Giovanni Brugnoli (Tiba Tricot srl), Edoardo Garrone (Erg) e Antonio Gozzi (Duferco). Quest’ultimo, presidente di Federacciai, è il più in difficoltà. Il suo ritiro potrebbe essere sul tavolo, anche se dopo le indiscrezioni degli scorsi giorni il patron di Duferco si era affrettato a confermare di essere ancora candidato: una smentita che a molti è apparsa come un segno di debolezza. Da ultimi sondaggi potrebbe avere una dozzina di voti. La sfida finale probabile potrebbe essere quindi tra Orsini e Garrone e Marenghi. Per questo il futuro di viale dell’Astronomia appare sempre più appeso ai destini di Assolombarda, la territoriale del nord capace di smuovere 22 voti in consiglio generale . L’associazione presieduta da Alessandro Spada aspetterà proprio questa settimana per mostrare le carte. Il problema in Assolombarda ha un nome e un cognome. Si tratta di Carlo Bonomi, il presidente di Confindustria, ma dal 2017 al 2020 numero uno di via Pantano a Milano. Oltre a essere presidente di Fiera, Bonomi siede ancora nel consiglio di amministrazione della Fondazione Assolombarda. Il numero uno degli industriali italiani (in scadenza) avrebbe gradito un appoggio per Marenghi. Ma Assolombarda - cioè Spada e i grandi nomi come Sergio Dompè, Diana Bracco, Marco Tronchetti Provera, Gianfelice Rocca e la rappresentanza dei piccoli -, ha deciso di aspettare per capire la consistenza della candidatura di Garrone. Si attende anche una presa di posizione di Confindustria Varese che ha un discreto pacchetto di voti, dal momento che siede in consiglio con tre rappresentanti a cui se ne aggiungono altri quattro, tra cui quello di Giorgio Fossa come past president e proprio di Brugnoli in qualità di vicepresidente nazionale con delega al capitale umano. Scelti i contendenti, si parlerà di programmi. Garrone, ad esempio, sosteneva che la tassa sugli extraprofitti avrebbe penalizzato gli investimenti di aziende come la sua. Ma mentre altri operatori hanno pagato milioni (centinaia come nel caso di Eni) Erg sarebbe riuscita a far passare una modifica normativa nella precedente legge di bilancio del 2023 (approvata a dicembre 2022). La modifica, inserita con emendamento governativo, avrebbe ridotto la base imponibile escludendo una seria di operazioni, fra le quali c’erano quelle compiute da Erg, con il conseguente risparmio di imposte. Tra gli operatori di settore si parla anche di una possibile norma, da inserire sotto forma di emendamento a un decreto in fase di approvazione contenente una penalizzazione nell’assegnazione dei nuovi incentivi, per gli interventi di integrale ricostruzione di impianti eolici, per quei soggetti che non hanno aderito volontariamente al cosiddetto «Spalma incentivi volontario». Anche in questo caso sembra che Erg potrebbe trarne un vantaggio. Insomma, malumori. Vedremo per cui se Assolombarda arriverà spaccata alle candidature o troverà un equilibrio in tandem.
Crollano le forniture di rame, mercato in deficit. Trump annuncia: l’India non comprerà più petrolio russo. Bruxelles mette i dazi sull’acciaio, Bruegel frena. Cina e India litigano per l’acqua del Tibet.
Elly Schlein (Imagoeconomica)