2019-08-11
Lo strano suicidio di Jeffrey Epstein, ricchissimo e folle re delle molestie
Il miliardario americano, si toglie la vita in carcere. Ci aveva già provato una volta il mese scorso a New York. Amico di star e politici, aveva in mente di creare una razza superiore ingravidando quante più donne possibili.È stato trovato morto nella sua cella Jeffrey Epstein, il miliardario statunitense accusato di decine di abusi su minori, di sfruttamento sessuale di ragazze, ma anche di aver coltivato una visione del mondo che definire bizzarra è poco: sospesa tra eugenetica e speranze fantascientifiche di immortalità. Già il mese scorso nel carcere di New York Epstein aveva tentato di farla finita. Facile immaginare che la versione ufficiale dei fatti sia destinata ad alimentare una serie di interpretazioni complottistiche. Ma tutta la biografia di questo personaggio si confonde con la sceneggiatura di un film hollywoodiano: enormi ricchezze, lussuose proprietà immobiliari, addirittura un'isola a disposizione per le sue feste da basso impero. Quando il 6 luglio le porte della galera si sono aperte per Epstein sono cominciate ad essere note le ambizioni di questo uomo d'affari, le sue paranoie.Nel 2008 era già stato condannato in Florida per incitamento alla prostituzione. Allora Epstein aveva patteggiato la condanna ad un anno. Stavolta neppure la cauzione proposta dai suoi avvocati e respinta dal tribunale federale di Manhattan ha impedito che per il miliardario si aprissero le porte della galera.Poche ore prima del decesso era stata depositata agli atti la deposizione di Virginia Roberts Giuffre, la donna che accusava Epstein di averla segregata come schiava sessuale e di averla costretta ad avere rapporti con personaggi del jet set mondiale. Nella sua testimonianza la donna chiamava anche in ballo celebri avvocati, un ex senatore e un ex governatore dello stato del New Mexico. Secondo la donna anche il principe Andrea di Inghilterra avrebbe usufruito dei favori del giro di ragazze che ruotava attorno al finanziere. Ipotesi da verificare, circostanze da chiarire in quello che si profilava come uno dei processi più clamorosi della storia americana.La morte di Epstein non pone fine allo scandalo e neppure alle indagini. Rimane ancora da capire fino in fondo chi sia stato questo finanziare, travolto dalle sue passioni sessuali e probabilmente anche da una folle visione della vita. Secondo il New York Times Epstein, convinto della eccellenza del suo Dna, voleva spargere i suoi geni nel mondo ingravidando quante più donne possibile. Si proponeva un ruolino di marcia estenuante: fecondare venti ragazze alla volta, preferibilmente nel suo ranch «Zorro» nel New Mexico (ma anche in altre lussuose dimore), per riempire la Terra di «figli di Epstein»: i ragazzi venuti dal New Mexico... Il miliardario confidava nelle sue doti naturali e nello stesso tempo faceva appello alla scienza. Cifre ingenti di denaro venivano spese per coinvolgere nei suoi disegni scienziati anche di fama mondiale e a partire dagli anni Duemila, dopo che la giustizia aveva messo sotto lente di ingrandimento i suoi traffici, per risarcire le vittime e rabbonire i suoi accusatori.Epstein riteneva di appartenere al lignaggio degli antichi Kohanim, la casta sacerdotale ebraica, in pratica di essere un discendente di Aronne: le parafilie sessuali e i complessi di superiorità si univano dunque a una mania religiosa. Il miliardario poneva fede anche nella criogenia: il congelamento dei corpi per arrivare a una futura rianimazione quando la scienza fosse stata capace di tanto. Per questo aveva disposto di lasciare in un freezer d'avanguardia la sua testa e il suo pene…Sembra la trama di un b-movie di fantascienza. Ma colpisce la rete di relazioni del miliardario: conosceva personalmente almeno due presidenti della storia recente Bill Clinton e Donald Trump. Aveva cercato di coinvolgere nel suo progetto il fisico Stephen Hawking, il paleontologo Stephen Jay Gould e ancora George M. Church l'ingegnere molecolare che ha lavorato per identificare i geni atti a creare umani superiori («potenziamento del genoma») e il fisico teorico del Mit Frank Wilczek, anch'egli premio Nobel. Il tycoon di Brooklyn aveva anche fondato, con una donazione di 6,5 milioni di dollari, il programma Harvard's for Evolutionary Dynamics dedicato alla ricerca eugenetica. Sembra di stare nel film di Spielberg, Jurassic Park: stavolta al posto dei dinosauri resuscitati il disegno folle di creare una razza superiore di sacerdoti tecno-scientificiAlle cene con i potenti Epstein rivelava senza remore i suoi sogni. Chi lo ha conosciuto lo descriveva come brillante, divertente. Probabilmente quando parlava di ridurre drasticamente la popolazione mondiale, di selezionare i Dna migliori per la riproduzione o di raggiungere l'immortalità fisica con l'ibernazione, i suoi illustri commensali - tra cui il fondatore di Amazon, Jeff Bezos - magari avevano l'impressione che si divertisse ad esagerare e che in fondo scherzasse. Non scherzava.Ora però gli inquirenti, più che ricostruire i folli voli di pensiero di Epstein, devono giudicare riguardo alle decine di accuse di violenze anche su minori di 14 anni; devono capire chi Epstein abbia coinvolto nei suoi illeciti, chiarire al di là di ogni dubbio la dinamica della sua morte. Facile immaginare come nelle ore immediatamente successive alla notizia del decesso su Internet si sia scatenata una tempesta di interpretazioni «alternative», che partono dalle presunte contraddizioni sulle prime dichiarazioni riguardo alla modalità del suicidio o dalla constatazione che Epstein era rinchiuso nella stessa cella con un ex poliziotto, Nicolas Tartaglione, condannato per pluriomicidi. La vita sconvolgente di Epstein ha oscillato tra diversi generi hollywoodiani: il thriller, la fantascienza, la fantapolitica, senza escludere per certi aspetti la farsa.