
Denunce dagli ex seminaristi: si dimette monsignor Juan José Pineda Fasquelle, principale collaboratore del porporato centroamericano. Ovvero il teorico della «Chiesa povera» chiamato dal Papa per riformare la Curia.Due casi veramente seri stanno rovinando le giornate estive a papa Francesco, si tratta delle accuse di abusi su minori rivolte al cardinale statunitense Theodore McCarrick (88 anni), uno dei campioni della chiesa «liberal» Usa, e delle vicende che riguardano il vescovo honduregno Juan José Pineda Fasquelle (57 anni), ausiliare a Tegucicalpa dell'influente cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga, coordinatore delle nove porpore che assistono da vicino Francesco nel governo della chiesa universale.I casi sono pesanti perché le voci che circolano negli Stati Uniti e in Honduras stanno puntando l'indice contro un sistema di coperture o di indifferenza da parte di chi poteva sapere, vertici ecclesiastici compresi. Il 20 giugno scorso il cardinale McCarrick ha ricevuto dal Vaticano l'ordine di non esercitare più pubblicamente il suo ministero e di ritirarsi a vita di preghiera, perché le accuse di abuso su minorenne, risalenti a circa 30 anni fa, sono credibili. Lui si professa innocente, ma il numero di accusatori cresce come ha rilevato il New York Times. Prima vescovo ausiliare nella Grande Mela, poi pastore della diocesi di Newark, McCarrick fu scelto per la guida della diocesi di Washington DC nel 2000 e ha lasciato nel 2006. L'attuale vescovo di Newark, cardinale Joseph William Tobin, in un comunicato lascia intendere che effettivamente qualche problema c'era già quando McCarrick era vescovo della città. «Non ha mai ricevuto un'accusa secondo cui il cardinale McCarrick avrebbe abusato di un minore», ha scritto Tobin, ma poi ha rilevato che «in passato, ci sono state accuse secondo le quali egli era coinvolto in relazioni sessuali con adulti. Questa arcidiocesi e la diocesi di Metuchen hanno ricevuto tre accuse di cattiva condotta sessuale con adulti decenni fa; due di queste accuse hanno portato a dei risarcimenti».Come scrive Associated press, le accuse si moltiplicano contro il cardinale, e non era un segreto «in alcuni circoli ecclesiastici statunitensi che «Zio Ted» invitava i seminaristi nella sua casa al mare, e nel suo letto». L'omosessualità attiva di McCarrick sembra essere un dato ormai consolidato, intorno a cui si muove una rete di amici, vescovi e preti, che sapevano e in qualche modo restavano indifferenti. Come rileva l'intellettuale americano Rod Dreher nel suo blog sulla rivista American conservative, c'è da domandarsi come una rete di prelati omosessuali sessualmente attivi, che si trova in posizioni di grande autorità nella Chiesa, possa riuscire a non farsi influenzare nelle proprie decisioni. È il problema di lobby che lo stesso papa Francesco sollevò all'inizio del suo pontificato parlando proprio di lobby gay. Sull'influenza di McCarrick come voce importante del mondo progressista ecclesiale, basti pensare che secondo varie indiscrezioni il cardinale avrebbe caldeggiato con lo stesso Francesco la nomina del cardinale di Chicago Blase Cupich avvenuta nel 2014, con l'intento di invertire la rotta all'interno dell'episcopato americano ritenuto troppo conservatore.Insieme a McCarrick a influenzare la nomina di Cupich fu probabilmente il cardinale hondureno Maradiaga, anche lui nell'occhio del ciclone in questi giorni per le vicende del suo vescovo ausiliare monsignor Pineda. Venerdì il Papa ha accettato la rinuncia all'ufficio di vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Tegucigalpa presentate qualche mese fa. Tra le accuse si è parlato di abusi sessuali su ex seminaristi che hanno presentato denunce. Tempo fa il Papa aveva inviato un visitatore apostolico per indagare monsignor Pineda nella persona del vescovo argentino emerito di San Isidro, monsignor Alcides Casaretto. Il dossier si è rivelato molto duro e conterrebbe notizie di particolari rapporti con gruppi di uomini, adulti, con i quali si scambiavano diversi tipi di favore e tra loro circolavano importanti somme di denaro. Infatti, come rivelò anche un'inchiesta dell'Espresso di qualche tempo fa, nella diocesi di Tegucicalpa ci sarebbero problemi legati ai soldi e a cattiva gestione finanziaria, in particolare il caso di circa 1,3 milioni di dollari che lo Stato aveva donato alla diocesi e che non sarebbero mai passati per la contabilità ordinaria. Anche Maradiaga stesso viene tirato in ballo da queste inchieste giornalistiche a proposito di cattive gestioni finanziarie per denaro affidatogli da facoltosi amici, nonché per pagamenti da capogiro ottenuti da un'università dell'Honduras. Per il porporato campione della Chiesa povera di papa Francesco e che presentava il libro scritto da Andrea Tornielli e Giacomo Galeazzi, Questa economia uccide, si tratta di un paradosso non da poco.Francesco si trova con due casi veramente spinosi, soprattutto per le eventuali azioni che dovrà intraprendere. Proprio recentemente partecipando all'assemblea generale dei vescovi italiani aveva richiamato alla vigilanza per non far entrare omosessuali attivi nei seminari. Dagli Stati Uniti qualcuno vocifera sulla necessità di togliere il cardinalato a McCarrick, una presa di posizione forte che raramente però viene considerata. Sul caso hondureno, invece, resta da capire se ci saranno conseguenze su Maradiaga, coordinatore del C9 e grande elettore di Bergoglio. Una sua eventuale dimissione dal C9 rappresenterebbe a suo modo una svolta nel pontificato.
Nadia Battocletti (Ansa)
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