2023-08-03
La cantante body positive è una bulla
Lizzo è stata accusata di molestie sessuali e discriminazioni da tre sue ex ballerine «Derise per il peso. E ci ha fatto mangiare banane infilate nelle parti intime di donne».L’altra faccia del #MeToo, quella privata, ha assunto i tratti di Lizzo: la sua duplicità, un sorriso di facciata dietro la cui apparente bonarietà sembrano nascondersi intenzioni perverse. La cantante, che la body positivity e la cultura woke hanno reso celebre oltre ogni ragionevole merito, è stata denunciata. Non una denuncia qualunque, ma accuse pesanti, perpetrate da tre delle sue (ex) ballerine. «Ha un che di sbalorditivo il modo in cui Lizzo e il suo team manageriale hanno trattato i propri artisti. È un modo, il loro, che pare andare contro tutto ciò che Lizzo ha sempre rappresentato pubblicamente, mentre in privato si burlava dei suoi ballerini per via del loro peso e li sminuiva in modi che sono assolutamente demoralizzanti», ha dichiarato l’avvocato delle tre, Ron Zambrano, depositando un’istanza formale al tribunale di Los Angeles. Zambrano non ha parlato oltre. Le carte lo hanno fatto in vece sua.Fra i documenti, stralci dei quali sono stati resi pubblici dall’americano Page Six, Lizzo sarebbe chiamata a rispondere di comportamenti sessualmente denigratori e inappropriati, di bullismo, di weight-shaming. Lei, Lizzo, paladina delle plus-size. Lizzo, predicatrice dell’inclusività e della tolleranza. Lizzo, che nelle sue canzoni canta la bellezza dell’accettazione. Lizzo della diversità, di un corpo di ballo orgogliosamente formato da ballerine in sovrappeso. Lizzo, che le sue Big Grrrls avrebbe, però, usato e mortificato. Arianna Davis, Crystal Williams e Noelle Rodriguez hanno messo nero su bianco una lunga lista di molestie. Hanno dipinto una donna cattiva, arrivista, una despota machiavellica decisa a strumentalizzare le cause woke per ottenerne pubblicità. «Lizzo ha privato i suoi artisti della facoltà di scelta», si è letto fra le carte raccolte dai media statunitensi, le stesse nelle quali le tre ballerine hanno raccontato di Amsterdam, di un tour che nel febbraio 2023 è finito nel quartiere a luci rosse della città. «Le cose sono degenerate velocemente. Lizzo ha cominciato a invitare membri del cast a toccare, a turno, le performer del locale, integralmente nude. Ha chiesto loro di recuperare i vibratori che queste, dopo aver usato, hanno lanciato. Li ha invitati a mangiare banane infilate, in parte, nelle vagine delle performer», ha scritto Zambrano, ricordando come le tre ballerine, dichiaratasi parte lesa, siano state prese in giro per via del loro peso e, quasi, malmenate.«Davis», fra le tre, «ha avuto paura che Lizzo la colpisse, cosa che sarebbe successa se un altro membro del corpo di ballo non fosse intervenuto tempestivamente», si è letto oltre, fra le righe di una denuncia che ha dato forma a un ambiente di lavoro «tossico» e ipocrita. Un ambiente di lavoro che altri, oggi, stanno dicendo esistere.Benché la denuncia, formalmente, riporti solo le firme della Davis, della Williams e della Rodriguez, altre persone hanno trovato il coraggio di parlare, di far proprie certe rivendicazioni. Quinn Whitney Wilson, ex direttrice creativa di Lizzo, e Courtney Hollinquest, sua ex ballerina, lo hanno fatto tramite Instagram stories. «Applaudo il coraggio con cui queste donne hanno voluto portare alla luce tutto questo, e sto ancora soffrendo per quello che ho passato», ha compulsato online la Wilson, mentre la Hollinquest ha replicato che «solo pochi sanno cosa abbiamo passato» nell’inferno imbellettato di Lizzo, dove accettazione e (pseudo) femminismo pare servano unicamente a richiamare l’attenzione cialtrona di certi media.
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