2025-05-19
L’Italia e Meloni così isolate che Usa e Ue si vedono a Roma
Jd Vance, Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen (Ansa)
Nonostante le offese di Emmanuel Macron e dell’opposizione, il premier strappa un trilaterale a Palazzo Chigi con Jd Vance e Ursula Von der Leyen. Il numero 2 di Donald Trump: «Giorgia è una pontiera». Ursula: «Sui dazi troveremo la soluzione».La fortuna di Giorgia Meloni sono i suoi detrattori, dall’opposizione a Macron. Ogni volta che la dipingono come isolata o irrilevante, il presidente del Consiglio si dimostra ancora più centrale sulla scena internazionale. E se è vero, come alcuni sostengono, che la vera arte politica è la politica estera, l’attuale inquilino di Palazzo Chigi sta dimostrando un’abilità che i suoi avversari di certo non si aspettavano. L’ultimo successo diplomatico è avvenuto ieri, dopo la messa di insediamento di papa Leone XIV, con l’organizzazione di un trilaterale a cui hanno partecipato il vicepresidente Usa, JD Vance, e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. In una giornata solenne, ma anche segnata da grandi movimenti diplomatici.Volodymyr Zelensky, che ha assistito alla cerimonia con sua moglie Olena, è stato ricevuto dal nuovo pontefice e, nel pomeriggio, anche da Vance. L’incontro tra i due, il primo da quando nello Studio ovale, lo scorso 28 febbraio, si sono scaldati gli animi, è avvenuto all’insegna della cordialità: al suo arrivo in piazza, Zelensky ha teso la mano al vice Trump, il quale si è alzato sorridendo e ha ricambiato. Il presidente ucraino ha ringraziato Leone XIV su X per aver invocato «una pace giusta e per l’attenzione rivolta» a Kiev, poi ha incontrato privatamente il Santo Padre. Finita l’udienza, ha lasciato il Vaticano in direzione Villa Taverna, residenza dell’ambasciatore Usa a Roma, per il faccia a faccia con Vance (presenti anche il segretario di Stato, Marco Rubio, e il capo dell’ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak). Un «buon» incontro, secondo Zelensky, che ha ringraziato Washington per il sostegno. Le parti, scrive l’ucraino, hanno discusso dei negoziati di Istanbul e «della necessità di sanzioni contro la Russia» per indurla ad accettare il cessate il fuoco.Da Roma, il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha annunciato che, insieme con i leader di Gran Bretagna, Francia e Polonia, intende parlare con Trump prima della sua telefonata con Vladimir Putin prevista per oggi e, su questo, si sarebbe accordato con Rubio. La Città eterna ha ospitato anche un bilaterale tra il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e l’omologo ucraino, Andrii Sybiha, mentre subito dopo la messa le agenzie riportano di un incontro Meloni-Zelensky.«C’è un legame indissolubile tra l’Italia e il Vicario di Cristo», ha twittato Meloni. «Il popolo italiano guarderà a lui e alla Chiesa come guide e punti di riferimento, in questo complesso tornante della storia». Von der Leyen, invece, ha sottolineato il «profondo messaggio di pace» del Santo Padre. A rappresentare Mosca, invece, c’è stato solo l’ambasciatore russo presso la Santa Sede, perché l’aereo con a bordo la delegazione guidata dal ministro della Cultura, Olga Liubimova, sarebbe stato costretto a rientrare per la mancata autorizzazione al sorvolo di uno dei Paesi. Putin, invece, ha chiesto a Washington reciprocità nel rispetto che la Russia riconosce agli interessi nazionali Usa, tornando anche a chiarire gli obiettivi dell’«operazione speciale»: l’eliminazione delle cause del conflitto, la creazione delle «condizioni per una pace duratura», le «garanzie di sicurezza per lo Stato russo» e «la protezione dei cittadini di lingua russa in Ucraina».Il vero colpo di scena, tuttavia, è stato il trilaterale Meloni-Vance-Von der Leyen, un incontro che apre spiragli per una nuova stagione nei rapporti Usa-Ue, tema al centro del vertice insieme con «le questioni all’ordine del giorno dell’agenda internazionale», come ha comunicato una nota di Palazzo Chigi. All’apertura dei lavori, il premier ha ringraziato i due ospiti e sottolineato il suo ruolo di mediazione tra le istituzioni comunitarie, cui ha riconosciuto la competenza in materia di politica commerciale, e gli Stati Uniti, rimarcando l’importanza di rilanciare l’unità dell’Occidente. Vance, che forse oggi vedrà anche il Papa, ha replicato celebrando l’amicizia con Meloni («è una pontiera») ed evidenziando il suo ruolo di costruttore di ponti tra Europa e Stati Uniti, auspicando altresì «l’inizio di negoziati commerciali per vantaggi commerciali a lungo termine tra Usa e Ue». «Ci sono cose su cui non siamo d’accordo, come spesso accade fra amici, su temi come il commercio per esempio, ma ci sono anche molte cose su cui siamo d’accordo», ha aggiunto il vice di Trump. «Ciò che ci unisce», ha affermato Von der Leyen facendo un passo oltre le divisioni, «è che insieme vogliamo un buon accordo per entrambe le parti. Sui dazi sono fiduciosa, troveremo una soluzione». «Sappiamo quanto siete impegnati per la fine della guerra», ha poi detto a Vance, «e vi ringrazio per questo». Al termine, Giorgia Meloni ha parlato sui suoi canali di «un confronto costruttivo». «L’Italia», continua, «intende fare la sua parte per rilanciare il dialogo Ue-Stati Uniti: due realtà chiamate ad affrontare insieme le grandi sfide globali. Libertà, democrazia e centralità della persona sono i valori comuni su cui costruire un futuro più sicuro, prospero e stabile. Orgogliosa di questo passo in avanti per l’unità dell’Occidente».«Se contraddici te stessa», diceva sabato Giuseppe Conte, «poi ti isolano e rimani lì, nello stesso luogo dove gli altri si riuniscono. Neanche ti chiamano, non contiamo nulla». Sulla stessa linea resta Matteo Renzi: «Con Meloni l’Italia è retrocessa in serie B. Sostituita dalla Polonia». Ieri, invece, dall’avvocato del baciamano ad Angela Merkel silenzio assoluto, così come dal capo di Iv. Nessun attacco a Meloni anche dal novello Napoleone, Emmanuel Macron, che nei giorni scorsi - autosconfessandosi - ha negato l’intenzione dei «volenterosi» di inviare truppe in Ucraina, ingaggiando uno scontro con il premier nel tentativo di tagliarla fuori. Al francese, come a tutti i suoi detrattori, la giornata di ieri deve aver fatto parecchio male.