2018-12-31
«Il reddito di cittadinanza dalla A alla Z»
Pasquale Tridico, il «papà» della norma bandiera dei 5 stelle: «Può presentare domanda chi ha un Isee di 9.360 euro, anche se ha la prima casa. Un premio ai fannulloni? Al contrario: con gli sgravi fiscali aumenteranno le assunzioni».«Sa quando ho pubblicato il primo articolo sul reddito di cittadinanza? Nel 2013: Reddito di cittadinanza, una opportunità». E perché me lo ricorda? «Per chi studia a livello accademico un determinato tema è una fortuna rara vedere realizzate le idee per cui lavora. E poi, in questi anni, nella comunità scientifica, noi che ci occupavamo di questi temi eravamo considerati dei matti». Lei dunque vive il reddito come una rivincita accademica? «No. Come una soddisfazione enorme per questo Paese e per le persone a cui cambierà la vita». Perché? «Tanti di loro saranno giovani. E molte altre persone espulse dai circuiti produttivi avranno una possibilità per rientrarci». In tutti i Paesi europei è stato uno strumento introdotto dalle socialdemocrazie. Perché qui non lo ha realizzato la sinistra? «Ah, lo domandi a loro». Ha una ipotesi? «No. Trovo quasi incredibile che il Pd sia tra i primi avversari di questo provvedimento, che andrà a sostegno delle fasce più deboli della società italiana». Inseguo Pasquale Tridico durante le feste di fine anno. Insegna a Roma Tre e lavora al ministero come consulente di Luigi Di Maio. È uno dei papà del reddito di cittadinanza e del decreto Dignità, dopo l'approvazione della manovra ha tirato un sospiro di sollievo: «Adesso è fatta davvero». Sarà fatta come dice, ma l'articolato definitivo dov'è? «Mancano pochi giorni. A gennaio verrà presentato in Consiglio dei ministri». E poi? «Diventerà un decreto legge con il normale iter parlamentare». Chi potrà usufruirne alla fine? «Può presentare domanda chiunque abbia un Isee medio di 9.360 euro». C'è una ulteriore barriera di «filtro» delle proprietà personali o della prima casa? «No. La prima casa non intacca il diritto al reddito. Lo riduce solo». E se uno oltre alla casa possiede, che so, un orto o un pollaio? «Abbiamo fatto una stima: ha diritto al reddito anche chi oltre alla prima casa ha una proprietà il cui valore non sia superiore oltre 30.000 euro». Però la soglia dell'Isee sarà variabile a seconda della consistenza dei nuclei familiari, vero? «Esatto, era già previsto: un singolo ha il parametro di 6.000, una coppia di 8.000, con tre componenti del nucleo familiare si arriva a 10.000 euro». Viene anche monitorato lo stato patrimoniale del conto corrente? «Sì. Se hai più di 8.000 euro sul conto non puoi accedere». Il calcolo sarà retroattivo?«Sì, per evitare che i furbetti si intrufolino vuotando il conto all'ultimo momento». Lo ha detto anche Matteo Salvini, ma come funziona? «L'Isee, che fa testo, si riferisce all'anno precedente all'introduzione del reddito, il 2018». Sa che stanno proliferando le separazioni fittizie? «Sì, ma abbiamo una norma... Anti divorzio-truffa». E come funziona? «Con il controllo incrociato di Comune, Inps e Agenzia delle entrate. Tre setacci a cui non scappa nessuno». Se uno è separato per finta lo tracciate? «Se sei separato in casa per finta nella speranza di prendere del reddito di cittadinanza, non ottieni un centesimo». L'altra obiezione ricorrente è che da ciò che lei racconta l'Isee assume un valore cruciale per decidere chi è dentro o fuori. «Vero. Ma noi dobbiamo partire subito. In assenza di altri criteri che potremo trovare in futuro strada facendo, abbiamo scelto il più attendibile. Poi esiste il controllo sui conti correnti». E se uno svuota il suo conto e mette tutti i soldi su quello della moglie? «Primo: anche la fotografia dei conti è quella di un anno fa, quindi retroattiva. Secondo: se è tua moglie entra anche lei nell'Isee familiare». E terzo? «Abbiamo previsto da uno a sei anni di condanna per i percettori indebiti e i loro complici. Lei pensa che convenga rischiare? Abbiamo fissato la soglia dei sei anni per la percezione fraudolenta, perché ovviamente è il reato più grave». Vuole dire che il gioco non vale la candela? «Direi di no. In realtà un Isee lo hanno già tutti». Però voi gli attribuite una importanza decisiva professore!«Ma è già così. Con l'Isee si determinano i costi di scuola, mense, servizi sociali... Uno strumento così importante per tutto viene messo in discussione solo se viene usato per il reddito». Che identikit si immagina lei per gli italiani che rientrano in questi criteri? «Il bacino potenziale è quello degli italiani che sono vicini alla soglia di povertà». Il reddito in realtà è composto di due parti? «La prima è quello che in Europa viene chiamato Housing support. Ovvero la parte di reddito che va a chi non ha una casa».In che misura?«Chi è senza domicilio prenderà fino a 300 euro circa di Housing support e fino a 480 di reddito diretto. Chi non ha il contributo affitto percepisce il reddito pieno. Chi ha una casa percepirà il reddito con la detrazione della quota Housing support».Quindi in linea di principio è un potenziamento dei Rei. «No, c'è un evento decisivo che lo distingue da questi interventi». Quale? «Questo non è solo un sussidio di povertà: è la prima misura in cui si fondono sostegno all'occupazione e investimento per formazione e riqualificazione dei lavoratori». Molti dicono che disincentiverà i ragazzi a cercare un lavoro. «Sa che è il contrario? Per un meccanismo che adesso le spiego sarà uno strumento per combattere quelli che stanno sul divano».Il cosiddetto gettone di portabilità. Ma come funzionerà? «Potranno percepirlo imprese, enti bilaterali e agenzie che contribuiscono alla formazione ». Facciamo un esempio. «Chi assume un percettore di reddito a tempo indeterminato per due anni, prende uno sgravio fiscale per la durata rimanente della dote di reddito». Noi quindi sappiamo che questa dote può essere massimo di 18 mesi. «Sarà massimo di 17, perché è necessario iscriversi al registro dei centri per l'impiego, che così diventano la principale anagrafe sul mondo del lavoro. Pensi in prospettiva con quale utilità». Se ho usufruito per 5 mesi del reddito?«Tu lavoratore porti con te una dote di 13 mesi». Ma questo creerà una caccia a chi ha più dote.«E questo sarà un meccanismo virtuoso. L'impresa se è furba andrà a caccia dei più giovani con la dote più alta». E se stai studiando? «Il reddito parte appena finisci il corso di studi, quindi un neolaureato diventa super appetibile perché ha una dote di 18 mesi». Questa dote fiscale prevede un tirocinio formativo da parte dell'azienda? Come viene valutato? «In linea di massima se uno è un neoassunto per noi è già un successo. Ma questa decisione sul percorso formativo e sui suoi eventuali parametri la prenderà il ministro da qui alla presentazione in Cdm». Il meccanismo virtuoso dunque qual è? «Che il massimo dell'incentivo a trovare lavoro arriva da subito: non puoi cullarti sugli allori». Parteciperanno anche i privati? «È una politica attiva. Entrano nel progetto anche le agenzie per il lavoro». Nasce un nuovo lavoro, quello del navigator, che trova lavoro agli altri. «È il cardine dei nuovi centri, ne prenderemo 30.000: saranno dentro e fuori dagli uffici, in giro per le imprese. Una cerniera». Come fate ad assumerli se c'è il blocco nel pubblico impiego? «Vengono assunti da Anpal Servizi Spa, che dal punto di vista legale non è una società di Stato». E il primo anno? «Saranno 4.000, la più grande assunzione per un servizio di pubblica utilità della storia italiana». A questo punto ci riveli come saranno i criteri di accettazione e rifiuto delle offerte. «Se ne potranno declinare solo tre. Al terzo no sei fuori». State discutendo da mesi sulla cosiddetta territorialità. «Alla fine ci sarà un mix». Di che tipo? «Sei disoccupato da 6 mesi? Puoi rifiutare fino a 250 chilometri dalla tua residenza anagrafica». E il secondo scaglione? «Sei disoccupato da più di 12 mesi? Puoi rifiutare un lavoro solo sopra 500 km». Ma è una distanza enorme. «Lo so. Ma noi - ripeto - dobbiamo fissare dei criteri validi per tutti. Altrimenti, se non ti va bene dici di no e perdi il reddito». Dicono che date da pagare il costo del reddito a banche e assicurazioni. «Per anni sono state bistrattati i cittadini. Adesso il governo cambia referenti». Dicono che gli istituti si rifaranno sui costi dei servizi. «Se lei vede gli studi sulle tariffe scopre che l'Italia è già sopra la media europea per questi costi. Ci sono anche strumenti di vigilanza». Perché avete un'ossessione per la formazione? «Perché è quella che in futuro farà la differenza. Il lavoratore non va spogliato, ma formato». Perché? «La ricchezza non si produce abbattendo il costo del lavoro, ma con la qualità». Mi faccia un esempio. «La Germania. La citano solo per il rigore, ma ha riformato il suo mercato diminuendo l'orario e aumentando la formazione». E noi? «Il nostro orario è fermo dal 1969! Lei sa che in Germania un lavoratore lavora mediamente 1.300 ore l'anno e in Italia 1.700? Il bello che a fronte di questo rapporto il tedesco è pagato più del lavoratore italiano. Sono dati Ocse». Morale della favola? (Risata) «Imitiamoli. Almeno in questo».
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)