2024-12-28
Dal 1984 di Orwell al 2024 di Starmer. L’Inghilterra pare un Grande Fratello
Con la scusa di proteggere l’ambiente, la salute e le minoranze, il premier ha stritolato la libertà. Tutto normale per i laburisti... Volendo ci sarebbe anche la ricorrenza storica: dal 1984 orwelliano al 2024 laburista la differenza non è poi così marcata. Certo, non c’è terrore diffuso, non c’è il braccio violento dello Stato padrone. In compenso ci sono tendenze distopiche diffuse, controllo sociale, velleità di ingegneria sociale. Questa è l’Inghilterra di Keir Starmer, leader di sinistra salito al potere avvolto nel mantello del liberatore, presentato come il trionfatore di sinistra capace di scacciare l’oscurantismo conservatore. Qualche mese dopo, ecco il bilancio: le poche cose interessanti di cui si sta occupando il suo governo sono, nei fatti, di destra. Cioè un piano per rafforzare i controlli alle frontiere e combattere l’immigrazione clandestina e un giro di vite sul cambio di sesso per i minori, con annesso stop ai farmaci bloccanti della pubertà. Per il resto, però, il Regno Unito sta scivolando in una versione appena più morbida del regime oppressivo di V per Vendetta. Ci sono gli aspetti più superficiali e folkloristici, come il divieto totale di fumo che dovrebbe divenire realtà entro il 2030, anche se realisticamente non sarà applicato prima del 2039. Poi c’è la spinta verso la realizzazione delle cosiddette città di 15 minuti. Fortemente avversate dal partito conservatore, sono tornate in auge e vengono sponsorizzate addirittura dal medico capo del Regno Unito, Chris Whitty, che nell’ultimo report sulla salute della nazione uscito qualche giorno fa pontifica: «Le città dovrebbero essere luoghi ideali per consentire spostamenti attivi, con distanze più brevi per raggiungere le cose di cui abbiamo bisogno o che desideriamo regolarmente, tra cui supermercati, luoghi di svago, lavoro o assistenza sanitaria».Ma queste, appunto, sono le faccende più superficiali. Basta scendere appena in profondità, tuttavia, per rendersi conto di quanto sia penetrata in Gran Bretagna la cultura woke, a cui i laburisti devono in qualche modo fare riferimento. È vero che si è tentato di porre un limite al cambio di sesso per i minori, ma nel frattempo le istanze transgender continuano ad avanzare e ottengono risultati surreali. Un piccolo esempio. La British transport police, la forza di polizia ferroviaria, applica un codice di condotta che consente agli agenti transgender nati maschi di perquisire e spogliare le donne fermate. Basta che l’agente in questione sia in possesso di un certificato di riconoscimento del genere (e per ottenerlo non è necessario un intervento chirurgico): questo autorizza alla perquisizione intima. Alcune associazioni femministe, il mese scorso, hanno scritto al capo della polizia Lucy D’Orsi chiedendo che le linee guida venissero cancellate perché irrispettose dei diritti delle donne che rischiano di venire sottoposte a «trattamenti poco dignitosi e umilianti». Le richieste, però, sono state respinte e i movimenti femministi come Sex Matter hanno deciso come estrema ratio di fare causa alla polizia ferroviaria. All’inizio del 2024, quando i conservatori erano ancora al potere, le linee guida sui trans erano state temporaneamente ritirate proprio perché il governo aveva sollevato preoccupazioni sulla sicurezza delle donne. Non appena sono arrivati i laburisti, però, il codice di comportamento è stato ripristinato. Che la sensibilità su questi temi sia cambiata è evidente. Nei giorni scorsi il Telegraph ha reso noto che il Crown prosecution service (Cps) ha pubblicato nuove linee guida sui reati sessuali. «Il nuovo documento», scrive il quotidiano, «chiarisce che possono essere mosse accuse di stupro o violenza sessuale se una vittima non era a conoscenza del sesso alla nascita del sospettato e quindi non ha acconsentito al rapporto. Ma espone anche una lunga lista di ragioni per cui le persone transgender potrebbero scegliere di mantenere nascosto il loro sesso alla nascita, cosa che gli attivisti temono possa essere sfruttata dagli uomini per evitare di essere perseguiti». Viene insomma riconosciuto che una persona trans possa nascondere il suo sesso biologico al potenziale partner, e secondo i movimenti femministi ciò «potrebbe fornire una “carta di uscita gratuita di prigione” ai predatori sessuali per evitare le accuse di stupro sostenendo di essere trans». Sono soltanto due esempi, ma rendono piuttosto bene l’idea delle storture prodotte dall’ideologia woke. Il vero grande problema dell’odierna Inghilterra, tuttavia, riguarda la compressione della libertà di espressione. Nei mesi scorsi, dopo le rivolte antimmigrati esplose in varie zone, abbiamo assistito a incredibili casi di persone arrestate per aver pubblicato sui social post che avrebbero «fomentato l’odio». A quanto risulta da inchieste giornalistiche, il controllo sociale applicato con la scusa di combattere l’odio è diffuso a macchia d’olio. Le forze dell’ordine da qualche tempo si occupano dei cosiddetti «incidenti d’odio non criminali» (gli Nchi: non crime hate incidents). In pratica, è emerso che la polizia britannica scandaglia il Web e se trova traccia di un presunto «atto di odio» registra il post o il commento in questione e lo tiene in archivio. Dall’inizio dell’anno allo scorso settembre, i casi «di odio» registrati dalla polizia sono stati 14.344, una enormità. Tra questi sono compresi episodi ridicoli: liti fra studentesse minorenni su Snapchat, discussioni tra vicini di casa, persino offese a un cane in un parco. La polizia dello Yorkshire ha registrato (lo riporta il Telegraph) il seguente episodio: «Un uomo è entrato nel bagno degli uomini e altri due uomini gli hanno detto che non era il bagno delle donne. La vittima ha i capelli lunghi». Stupidaggini, apparentemente. Che però consentono la schedatura e la segnalazione dei cittadini e possono avere conseguenze anche gravi, per esempio quando il segnalato cerca lavoro. Il quadro che abbiamo tracciato è di sicuro sommario, ma permette di comprendere che cosa accade quando il progressismo deteriore trionfa. Il Regno Unito, culla della democrazia liberale, si sta trasformando in una sorta di incubo autoritario spennellato di melassa. Con la scusa di proteggere l’ambiente, proteggere la salute e combattere le discriminazioni si limitano pesantemente le libertà. E il dramma è che a molti, ormai, tutto questo sembra quasi normale.
La maxi operazione nella favela di Rio de Janeiro. Nel riquadro, Gaetano Trivelli (Ansa)
Nicolas Maduro e Hugo Chavez nel 2012. Maduro è stato ministro degli Esteri dal 2006 al 2013 (Ansa)
Un disegno che ricostruisce i 16 mulini in serie del sito industriale di Barbegal, nel Sud della Francia (Getty Images)
Situato a circa 8 km a nord di Arelate (odierna Arles), il sito archeologico di Barbegal ha riportato alla luce una fabbrica per la macinazione del grano che, secondo gli studiosi, era in grado di servire una popolazione di circa 25.000 persone. Ma la vera meraviglia è la tecnica applicata allo stabilimento, dove le macine erano mosse da 16 mulini ad acqua in serie. Il sito di Barbegal, costruito si ritiene attorno al 2° secolo dC, si trova ai piedi di una collina rocciosa piuttosto ripida, con un gradiente del 30% circa. Le grandi ruote erano disposte all’esterno degli edifici di fabbrica centrali, 8 per lato. Erano alimentate da due acquedotti che convergevano in un canale la cui portata era regolata da chiuse che permettevano di controllare il flusso idraulico.
Gli studi sui resti degli edifici, i cui muri perimetrali sono oggi ben visibili, hanno stabilito che l’impianto ha funzionato per almeno un secolo. La datazione è stata resa possibile dall’analisi dei resti delle ruote e dei canali di legno che portavano l’acqua alle pale. Anche questi ultimi erano stati perfettamente studiati, con la possibilità di regolarne l’inclinazione per ottimizzare la forza idraulica sulle ruote. La fabbrica era lunga 61 metri e larga 20, con una scala di passaggio tra un mulino e l’altro che la attraversava nel mezzo. Secondo le ipotesi a cui gli archeologi sono giunti studiando i resti dei mulini, il complesso di Barbegal avrebbe funzionato ciclicamente, con un’interruzione tra la fine dell’estate e l’autunno. Il fatto che questo periodo coincidesse con le partenze delle navi mercantili, ha fatto ritenere possibile che la produzione dei 16 mulini fosse dedicata alle derrate alimentari per i naviganti, che in quel periodo rifornivano le navi con scorte di pane a lunga conservazione per affrontare i lunghi mesi della navigazione commerciale.
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Viktor Orbán durante la visita a Roma dove ha incontrato Giorgia Meloni (Ansa)