2024-06-14
La linea pro Le Pen acquista consensi. «Meglio i suoi dell’estrema sinistra»
Ciotti, il leader dei Repubblicani favorevole al Rassemblement national, prosegue la sua battaglia legale dopo l’espulsione. Ma pure l’eurocapogruppo Bellamy ammette: «Al secondo turno si può scegliere Rn».Dopo lo spauracchio della crisi del debito agitato da Le Maire, arriva lo spettrodei disordini di piazza. Domani si temono tensioni. E anche la Nato manda pizzini. Lo speciale contiene due articoli.A poco più di quarantotto ore dal termine per la presentazione delle candidature alle elezioni legislative francesi che si terranno a cavallo tra giugno e luglio, la guerra interna al partito dei Républicains ha avuto ieri un nuovo episodio. Il presidente della formazione politica, Éric Ciotti, ha presentato un ricorso urgente per ottenere dalla giustizia l’annullamento delle decisioni dell’ufficio politico Lr volte ad espellerlo dal partito e impedirgli di investire i candidati alle legislative (la risposta dovrebbe arrivare oggi). Come scritto ieri dalla Verità, l’istanza politica dei Republicani si era riunita l’altro ieri a Parigi dopo che Ciotti aveva annunciato, all’inizio della settimana, la volontà di avvicinare il partito al Rassemblement national. Ciò a cui punta Ciotti è ottenere un’udienza dal tribunale di Parigi entro domenica sera. Prima cioè della scadenza fissata dal codice elettorale francese, per presentare le candidature ad un’elezione parlamentare come quella che si terrà il 30 giugno e il 7 luglio 2024. Con il ricorso, Ciotti punta il dito contro Annie Genevard e François-Xavier Bellamy, rispettivamente segretario generale e vice-presidente del partito. A loro, l’ufficio politico del partito ha affidato la presidenza attraverso un «pustch giuridico», come lo ha definito Ciotti.Ieri, comunque, ci sono stati stati timidi segnali di disgelo. In effetti Bellamy, da poco rieletto capogruppo Lr al parlamento europeo, ha rivolto un ramoscello d’ulivo al Rassemblement national. Ai microfoni di radio Europe 1, Bellamy ha dichiarato che se i candidati del suo partito non arrivassero al secondo turno delle legislative «è evidente» che farebbe «di tutto per impedire che La France insoumise (Lfi) arrivi al potere in questo Paese», nel caso votando anche Rn. Il deputato europeo Lr ha anche insito sul fatto che «la Francia non deve cadere tra le mani dell’alleanza di estrema sinistra». Bellamy ha ricordato anche le vergognose prese di posizione al limiti dell’antisemitismo di Jean-Luc Mélenchon, leader di Lfi che sogna di diventare premier, o la posizione di una altra formazione della coalzione di sinistra, il Nuovo Partito Anticapitalista (Npa). All’indomani dell’attacco di Hamas contro i civili israeliani del 7 ottobre scorso, il Npa aveva diffuso un comunicato nel quale si affermava che il partito sosteneva i palestinesi e ogni «mezzo di lotta da essi scelto per resistere». La giustizia aveva aperto un’inchiesta per sospetta «apologia del terrorismo».Sebbene i partiti di sinistra riuniti nel Nouveau Front Populaire siano a due passi dall’antisemitismo, i media francesi mainstream preferiscono prendere di mira le destre accusandole con la solita cantilena del rischio del ritorno del fascismo. Una vicenda che tiene banco sulla stampa è quella di Marion Maréchal che, dopo aver apportato il proprio sostegno all’unione delle destre, è stata espulsa dal partito Reconquête, dal suo stesso fondatore Éric Zemmour. Ieri Maréchal, che fino a domenica scorsa era la capolista di Reconquête alle elezioni europee e che è stata eletta nell’emiciclo Ue, ha risposto alle accuse di tradimento rivoltele mercoledì sera da Zemmour. Ieri mattina su Tf1, Maréchal ha detto di sentirsi triste e vittima di un’ingiustizia. L’ex capolista ha ricordato di «aver tentato finora di rimanere fedele al motore del proprio impegno in Reconquête, ovvero la difesa dell’unione delle destre».Intanto, sempre ieri, in casa Rn sono stati presentati gli otto impegni elettorali di Bardella e Le Pen. Tra le misure economiche promesse in caso di vittoria figurano: la riduzione delle accise sui carburanti e le utenze energetiche, il sostegno all’agricoltura francese attraverso la lotta alla concorrenza sleale straniera ma anche la riduzione di costi generati dall’immigrazione. In tema di sicurezza, l’Rn propone la fine della «sommersione migratoria» con una drastica riduzione anche dell’immigrazione legale, ma anche la fine del lassismo giudiziario. A sostegno dei francesi il partito di Bardella e Le Pen intende anche impegnarsi a lottare contro la desertificazione sanitaria, difendere la sovranità francese in Europa e ridurre le norme inutili.Tra le file macroniane si assiste a una fase di stallo. A parte il ritornello sulla minaccia del fascismo, gli esponenti di Renaissance ieri non hanno detto molto. Emmanuel Macron sembra preferire i social ai suoi compagni di partito. Sarà per questo che, ieri, la fotografa ufficiale del capo dello Stato, Soazig de la Moissonnière, ha postato delle foto scattate nel momento esatto in cui il premier Gabriel Attal e i ministri dell’Interno e degli Esteri, Gerald Darmanin e Stéphane Séjourné, hanno appreso da Macron la sua decisione di sciogliere l’Assemblea nazionale. Sui volti dei collaboratori del presidente si vedeva un’espressione sgomenta.
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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